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martedì 27 ottobre 2009

UNA GRANDE PROVA DI DEMOCRAZIA


Domenica sono andati a votare tre milioni di italiani, ai seggi hanno trovato cinquantamila volontari e vi hanno lasciato almeno due euro a testa per finanziare l’attività politica del loro partito. In un momento non certo facile per il Partito Democratico tutto ciò rappresenta un successo che inorgoglisce e costituisce una grande prova di democrazia.


Il Partito Democratico può contare su una base elettorale matura e responsabile, che ha voluto stimolare e infondere nuova fiducia ai suoi dirigenti.
Segretario sarà Pierluigi Bersani, che è già all’opera per costruire un partito più legato ai ceti popolari, ai lavoratori, siano questi subordinati, precari o piccoli e medi imprenditori. Come ha spesso sostenuto intende promuovere una solida alleanza di centro sinistra, fondata su un programma chiaro e condiviso, e realizzare una forte opposizione, che sia una convincente alternativa di governo alla destra.
A Sardara la partecipazione è stata alta, in crescita rispetto alle precedenti primarie, ed ha raggiunto i 288 votanti. Per l’elezione del segretario nazionale Bersani ha ricevuto 224 voti; Franceschini 22 e Marino 19. Per la scelta del segretario regionale Lai ha conquistato 127 voti, Diana 118 e Barracciu 30.
Dal voto esce un partito più forte, rappresentativo, in cui è in crescita la partecipazione attiva, specialmente femminile e giovanile, che sta recuperando la sua base popolare e la tradizionale presenza della sinistra riformista. Tutto ciò costituisce un riconoscimento per un gruppo dirigente rinnovato e rappresenta un viatico per il lavoro politico da promuovere per la crescita del paese, per le prossime elezioni provinciali e per il rinnovo dell’amministrazione comunale.
Con le primarie aperte al voto degli elettori si conclude un iter piuttosto lungo che ha visto anche il pronunciamento dei soli iscritti e prima ancora il congresso per l’elezione degli organismi dirigenti del circolo cittadino. Questi appuntamenti hanno tenuto il partito impegnato al suo interno, ora si apre una fase nuova di impegno politico per costruire una forte e coesa coalizione di centro sinistra accogliendo la disponibilità già manifestata dalle altre forze che si collocano in quest’area.
In secondo luogo è indispensabile affrontare con crescente determinazione i molti problemi del paese sia per aggiornare la piattaforma programmatica per il suo sviluppo, sia per rendere più stringente il confronto con un’ amministrazione comunale priva di bussola, che sta compiendo troppe scelte sbagliate e che sta amministrando con troppi conflitti tra l’interesse pubblico e quelli privati.
E’ possibile aprire un grande cantiere di lavoro per rendere più forte il circolo dei democratici, per adeguare alla nuova realtà la sua elaborazione politica e programmatica, per rinnovare gradualmente e con equilibrio la sua dirigenza. Come si vede sono compiti non facili, ma resi necessari dall’espressione di fiducia e dalla chiara attribuzione di responsabilità avvenute con le primarie.

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