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martedì 5 febbraio 2013

DE SU 2013 IN SCOLA SI PODIT SCEBERAI SA LÌNGUA SARDA PO IS FILLUS - ACÒRDIU REGIONI e UFÌTZIU SCOLÀSTICU REGIONALI: Est sa nova po s’annu de scola chi benit.

DE SU 2013 IN SCOLA SI PODIT SCEBERAI SA LÌNGUA SARDA PO IS FILLUS - ACÒRDIU REGIONI e UFÌTZIU SCOLÀSTICU REGIONALI: Est sa nova po s’annu de scola chi benit. http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=219709&v=2&c=220&t=1 110 COMUNUS ANT DELIBERAU CUN SARDARA po pediri chi in is mòdulus de preiscritzioni de scola si potzat sceberai: INSEGNAMENTO CURRICOLARE DEL SARDO cumenti narat sa L. 482/99 Sa tzirculari de s’Ufitziu Scolàsticu firmada de su Diretori Generali e mandada a is diretzionis didàticas, po nai sa beridadi, a dda castiai beni, a parti is proclamas, no est pròpiu su chi eus pediu e s’abetiaus. Boleus dispositzionis prus “strintas” po su respetu de s’art. 4 L 482/99 e sa volontadi de is comunidadis nostas rapresentadas de is comunus chi ant deliberau. Sigheus a traballai po amellorai s’acòrdiu. Po imoi TORRAUS GRÀTZIAS A Is Aministradoris de is comunus chi ant deliberau Su Presidenti Anci Sardìgna Cristiano Erriu po s’agiudu mannu Su Consilleri regionali Giuseppe Cuccu chi at sustènniu custa batalla cun d-un’interrogatzioni Su Servìtziu lingua sarda RAS Is operadoris culturalis e de portallitu linguìsticu, bloggers, ativistas chi ant traballau po spainai custa proposta. No seus aici presumius de nai ca cust’arresurtau, mancai parziali, est totu òpera nosta. Àtera genti at traballau cun profetu in àterus tretus e diretzionis. Su de is mòdulus e prus in generali sa chistioni de sa lìngua sarda est sempri puru sentia de sa genti e sa polìtiga prus abista e abilla est fadendi-si-ndi interpreti e portaboxi. Sperendi chi is scolas arrìciant su cumbidu de s’Ufìtziu Scolàsticu, tocat a traballai in dònnia comunu, fueddai cun sa genti, fai a cumprendi totu su profetu de s'eduzatzioni bilìnguas. Est una batalla binta, mancai sceti in parti, de is sardus, importanti giai ma sceti una batalla, ca sa gherra po biri arreconnotu su deretu a s'esistèntzia culturali nosta in su logu de s'imparu po antonomàsia est apena incumintzada. Is leis ddas teneus giai: Art. 6 cost. - L 482/99 - Art. 5 Statutu Regionali - L.R. 26/97... Si serbit una lei regionali noba po sa lìngua che sa friulana, una ratìfica chi no siat discriminatòria de sa Carta Europea de is lìnguas minoritàrias, incapas unu Ufìtziu Scolàsticu Regionali Sardu chi traballit a su costau de cussu ministeriali e una copertura finanziaria. Po formai identidadi e sentidu de apartènentzia a su territòriu e fai cresci in is sardus, in classi polìtiga e dirigenti nosta una cuscièntzia noba, innantis de essi treulaus e spèrdius de unu mundu, una cultura e un'economia sempri prus globalizada chi apetigat e strecat che unu rullu cumpressori is culturas prus dèbilis che sa nosta. Po nosu e po fillus nostus. Giampaolo Pisu - delegau a sa lìngua sarda comunu de Sàrdara DAL 2013 A SCUOLA SI PUO’ SCEGLIERE DI INSEGNARE LA LINGUA SARDA AI FIGLI - ACCORDO REGIONE e UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE. E' la novità maturata per il prossimo anno scolastico. http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=219709&v=2&c=220&t=1 110 COMUNI HANNO DELIBERATO CON SARDARA per chiedere che nei moduli di preiscrizione scolastica si INSEGNAMENTO CURRICOLARE DEL SARDO possa scegliere come prevede la L. 482/99 La circolare dell’Ufficio Scolastico a firma del Direttore Generale inviata alle direzioni didattiche in realtà, a ben vedere, al di là dei proclami, non è proprio quello che abbiamo chiesto e ci aspettavamo. Vogliamo disposizioni più stringenti per il rispetto dell’art. 4 L 482/99 e alla volontà espressa dalle nostre comunità rappresentate dai consigli comunali che hanno deliberato. Continueremo a lavorare per migliorare quanto già raggiunto. Intanto SI RINGRAZIA - I comuni che hanno deliberato con noi - Presidente Anci Sardegna Cristiano Erriu per l’importantissimo sostegno - Il Consigliere regionale Giuseppe Cuccu per l’interrogazione all’assessore regionale cultura - Il Servizio Lingua Sarda RAS - Gli operatori culturali e di sportello linguistico, bloggers, attivisti che hanno lavorato per divulgare l’informazione. Non abbiamo la presunzione di dire che il parziale risultato ottenuto è solo merito nostro. Altri hanno lavorato con tenacia in altri ambiti e direzioni. Questo dei moduli e più in generale la questione della lingua sarda è sempre più sentita dalla gente e la politica più intelligente e accorta se ne sta facendo interprete e portavoce. Nella speranza che le scuole recepiscano l’invito dell’Ufficio Scolastico, è ora necessario lavorare in ogni comune, parlare con le famiglie, convincerle dei benefici dell’insegnamento bilingue per i bambini. E’ una battaglia vinta, anche se in modo ancora molto parziale, dai sardi, ma per quanto importante è solo una battaglia. La guerra per vedere riconosciuto il diritto alla nostra esistenza culturale nel luogo dell’apprendimento per antonomasia e appena iniziata. Le leggi ci sono già: Art. 6 cost. - L 482/99 - Art. 5 Statuto Regionale - L.R. 26/97... E’ necessaria una nuova legge regionale per la lingua come quella friulana, una ratifica non discriminatoria della Carta Europea delle lingue minoritarie, forse un Ufficio Scolastico Regionale Sardo che lavori al fianco di quello ministeriale e un’adeguata copertura finanziaria. Per formare un’identità e un sentimento di appartenenza al territorio e far crescere in noi sardi, nella nostra classe politica e dirigente una nuova coscienza, prima di essere travolti e distrutti da un mondo, una cultura sempre più globalizzata che calpesta e schiaccia come un rullo compressore le culture più deboli come la nostra. Per noi e per i nostri figli. Giampaolo Pisu - delegato alla lingua sarda comune Sàrdara

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PAES Assemblea Pubblica


Assemblea pubblica

del percorso partecipato per la redazione del
Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile

                                                                                                            
    
Sardara 8 febbraio 2013
Ore 17.30
Centro di aggregazione sociale
Via Oristano

Introduzione
Peppe Garau, Sindaco di Sardara
Andrea Caddeo, Assessore all’Ambiente
Discussione aperta sulle azioni da inserire nel PAES
Mauro Frau, Sardegna Ricerche
Carlo Usai, Sardegna Ricerche



Il PAES deve essere un documento condiviso da tutta la Cittadinanza, Partecipa e Decidi! i Inserisci il resto del post qui

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domenica 21 ottobre 2012

Raccolta di beni alimentari

Pubblichiamo il volantino dell'iniziativa promossa dalla Cooperativa di Consumo Sardaresi Associati in collaborazione con la Caritas Sardara "Raccolta di beni alimentari" prevista per i giorni di venerdì 26 e sabato 27 ottobre.

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domenica 26 agosto 2012

Bilancio d’esercizio 2011

Il giorno 15 giugno presso il Centro di Aggregazione Sociale di Sardara, si è svolta l’Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio d’esercizio 2011. Il Consiglio d’Amministrazione, alla presenza del revisore contabile e del consulente del bilancio, ha presentato ai soci l’andamento della gestione ed i risultati della situazione finanziaria ed economica dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2011. Il bilancio relativo all’esercizio 2011, presenta un risultato economico che riflette la situazione di crisi in cui si trova attualmente il settore del commercio, che ha determinato un calo tendenziale dei fatturati, maturato soprattutto nell’ultima parte dell’anno 2011. Dalla lettura del Conto Economico, si evince che il valore dei ricavi dalle vendite poco sotto 1,5 ml € di si è leggermente ridotto rispetto all’anno precedente per un importo di € 94.460,00 pari al 6% a fronte di una riduzione dei costi della produzione di € 117.181,00 il 3%. Rispetto al bilancio 2010 la dinamica economica del 2011 è stata condizionata dalle voci straordinarie di bilancio con un incremento di € 15.000,00 dovute ad aumenti e pagamenti soprattutto di imposte e tasse. Un’altra voce di costo che ha subito un aumento è quella della pubblicità e propaganda dove sono inseriti anche i costi relativi ai premi promozionali ai soci, dato che dimostra come la gestione da parte del Consiglio ha sempre tenuto in considerazione la centralità del socio nelle sue scelte. L’aumento di alcuni costi d’esercizio è stato compensato dalla riduzione del costo del personale che è diminuito del 10% passando da € 164.000 ad € 147.000. Questa riduzione è avvenuta su proposta del personale stesso che, con grande senso di responsabilità ha proposto al CdA di mantenere invariato il livello occupazionale a fronte di una riduzione del proprio stipendio del 17%, mantenendo e garantendo, attraverso una più razionale gestione dei turni di lavoro, le stesse condizioni di servizio. Il Bilancio 2011 si chiude con una perdita di esercizio di poco superiore ai 50.000,00, valore della perdita che l’assemblea ha deliberato di ripianare attraverso l’utilizzo del fondo riserva. La lettura dello Stato Patrimoniale rileva un valore delle attività pari ad € 545.311,00, mentre le passività ammontano ad € 354.044,00 al netto del valore del capitale o patrimonio netto pari a di € 191.227,00. Quest’ultima voce di bilancio nel corso del presente esercizio ha subito una riduzione di poco più di € 50.000,00 pari al valore della perdita d’esercizio. In relazione alla indicazione precedente si può notare come le passività di lungo periodo (TFR etc), escludendo il valore dei ratei e risconti passivi, sono inferiori rispetto al valore dell’attivo consolidato, costituito essenzialmente dall’immobile al netto del suo fondo ammortamento. Inoltre nell’analizzare lo Stato Patrimoniale occorre sempre ricordare che la cooperativa è proprietaria di un immobile ammortizzato per quasi il 75% del suo valore, e che rappresenta una garanzia della solidità patrimoniale. Nell’ambito delle valutazioni del bilancio occorre anche ricordare che viene rispettata la condizione di mutualità prevalente in quanto il 72,95% delle vendite è stata a beneficio dei soci. In occasione della discussione inerente il bilancio, sono state poste all’attenzione del CdA le problematiche relative alla riduzione di alcuni costi, con l’obiettivo di massimizzare il beneficio che deriva da questa operazione sui prezzi di vendita. Alcuni interventi oltre che sugli aspetti tecnici legati alle poste di conto economico e stato patrimoniale hanno sottolineato l’opportunità di effettuare attività di carattere sociale rivolte al mondo dell’associazionismo, della scuola come strumento che oltre a garantire un miglioramento dell’immagine della Cooperativa, consenta di recuperare la base sociale ma soprattutto quote di competitività rispetto ai concorrenti. Il CdA ha recepito i suggerimenti emersi durante la discussione ed ha voluto puntualizzare alcuni elementi che hanno caratterizzato la gestione sia nella seconda metà del 2011 che nei primi mesi del 2012. In particolare nei confronti dei soci si è provveduto ad effettuare diverse campagne di sconto sugli acquisti. Nei confronti delle Associazioni, proprio perché costituite da soci della Cooperativa, è stato avviato un rapporto diretto affinchè a seconda della manifestazione e/o appuntamento pubblico organizzato venga riconosciuta la condizione d’acquisto soddisfacente. Inoltre è stato effettuato il rinnovo del layout espositivo con l’introduzione del servizio self service per l’ortofrutta. Il CdA valuterà con attenzione quanto emerso dall’Assemblea al fine di improntare ed attuare una gestione a favore del socio, consapevoli che ogni associato rappresenta una risorsa distintiva per la Cooperativa. L’insegnamento della popolazione dell’Emila colpita dal terremoto rappresenta il modello a cui il nostro sistema Cooperativa Sardaresi Associati deve tendere affinchè tutti i soci assieme possano contribuire a far crescere la nostra realtà. Il CdA ed i soci intervenuti all’Assemblea hanno voluto rimarcare l’importanza di ciascun associato nell’essere parte attiva nella vita della Cooperativa con i diritti e doveri che questo status comporta, ovvero con gli acquisti, con le osservazioni, segnalazioni delle problematiche inerenti il servizio etc, evitando i comportamenti speculativi che, come accade a livello nazionale, contribuiscono ad alimentare situazioni negative prive di fondamento. L’idea per cui è nata la Cooperativa rappresenta sempre l’elemento centrale della missione dell’attuale CdA, idea che solo stando insieme può diventare veramente realtà. Il CdA

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martedì 14 agosto 2012

Annualità 2012 del PROGRAMMA POVERTÀ ESTREME

In riferimento alla L.R. 2/2007 e alla D.G.R. n. 19/04 del 08.05.2012 l’Amministrazione Comunale rende noto che è in pubblicazione all’Albo Pretorio del Comune il Bando relativo al programma sperimentale per la realizzazione di interventi di contrasto delle povertà estreme Il programma che promuove interventi economici-lavorativi è rivolto a nuclei familiari, persone singole e cittadini stranieri privi di reddito: 
•che risiedono nel Comune di Sardara e da almeno due anni nel territorio della Regione Sardegna;
•che vivono condizioni di grave deprivazione economica, da lungo tempo e con situazioni debitoria nei confronti di Equitalia / le cui possibilità di impegno lavorativo sono attualmente molto ridotte, ma possono essere ricostituite attraverso interventi sociali e sanitari a carattere intensivo; 
•che si trovano in condizioni di povertà, ma dispongono di capacità lavorative e di relazione che ne possano favorire il rientro nel mercato del lavoro e il superamento della condizione di deprivazione;
•che hanno un reddito da lavoro insufficiente rispetto alle esigenze della famiglia, una disoccupazione di lunga durata, scarsa qualificazione, che hanno necessità di percorsi individualizzati di formazione e di orientamento che favoriscano l’ ingresso nel mercato del lavoro o il miglioramento delle condizioni lavorative; 
I moduli di domanda sono disponibili on line o a partire dal 16/08/2012, presso l’Ufficio Servizi Sociali (lunedì – mercoledì – giovedì dalle 11.00 alle 13.00 – lunedì pomeriggio dalle 16.00 alle 17.30). Le domande dovranno essere presentate dagli interessati entro il 24.08.2012, corredate dal certificato ISEE relativo ai redditi 2011.

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lunedì 6 agosto 2012

SÀRDARA - APROVAU REGULAMENTU CONSULTA LOCALI PO SA PROMOTZIONI E AVALORAMENTU DE SA CULTURA E SA LÌNGUA DE IS SARDUS

Consillu Comunali / Consiglio Comunale 31/07/2012 Aprovau su regulamentu de sa "Consulta Locali" po sa promotzioni e avaloramentu de sa cultura e sa lìngua de is Sardus, previdia de sa L.R. 26/97. Aintru de pagu tempus at a essi pubblicau regulamentu e mòdulus po pediri de ndi podi fai parti. Approvato il regolamento della "Consulta Locale" per la promozione e valorizzazione della cultura e lingua dei Sardi, prevista dalla L.R. 26/97. A breve la pubblicazione del regolamento e la messa a disposizione dei moduli per la richiesta per poterne far parte.

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Scola: Boleis chi imparint su sardu a is fillus?

SÀRDARA 28/07/11 ore 9:30 – ex Tzentru agregatzioni sotziali de bia Aristanis (macellu bèciu) - Sìntesi cumbènniu aministradoris sardus chi ant deliberau po pediri a sa RAS s’arrespetu de s’art. 4 c. 5 L 482/99 (Scriri in is mòllius de pre iscrtitzioni scolàstica sa pregonta po babus e mamas chi si bolint avalessi de s’imparu de sa lìngua sarda po is fillus) “Po bogai traballu tocat a cambiai prospetiva ponendi impari identidadi e innovatzioni. Depeus difendi is spetzifitzidadis nostas: nuraxis, paesàgiu, cultura, lìngua… funt s’ùnica cosa chi is àterus no si podint copiai -su benidori est in is spetzifitzidadis nostas”, custus funt is fueddus de su sìndigu de Sàrdara ananti de is Aministradoris comunalis Sardus chi si funt adobiaus po fueddai de lìngua sarda in sardu. Po imoi funt 90 is sindigus chi ant deliberau po pediri a sa RAS chi fatzat aciungi a su mòlliu de pre iscritzioni scolàstica sa pregonta “boleis chi imparint su sardu a is fillus?” Aici cumenti narat sa lei 482/99 e cumenti faint in Friuli giai de 10 annus chene ai strobau totu custus consillus comunalis. Is sardus depint pretendi amarolla s’arreconnoscimentu de su deretu a sa cultura insoru in scola, lìngua e stòria innantis de totu. “Est cosa chi no benit a beni” at nau G. Pisu "chi deu sia lòmpiu a s'edadi de 23 annus chena de sciri ita est unu nuraxi o su casteddu de Murriali". Po fai custu serbit duncas unu ufìtziu scolàsticu sardu chi traballit a su costau e impari a cussu de su Stadu, cun programas, lìburus e docentis preparaus (Oreste Pili). Su cumbènniu est sighiu cun sa proposta de formai unu comitau de aministradoris comunalis po portai ainnantis custa chistioni. Proposta fintzas a una lei noba po sa lìngua, sa L.R. 26/97 est bècia e una prus noba che sa friulana iat a podi andai beni. No unu comitau ma "una federatzioni de comunus cun d-una Carta po su bilinguismu” at propostu Oresti Pili assessori de Cabuderra. Àtera chistioni apretosa pesada de Pili est sa de sa ratìfica de sa Carta Europea de is Lìnguas de Minoria: in parlamentu funt andendi ainnantis fadendi fillus e fillastus e apetighedi su sardu, totu custu mancai sa lìngua sarda siat, de totu is minorias de s'Itàlia, sa prus manna po su tanti de sa genti chi dda fueddat. Presentada e approvada duncas una petitzioni po totu is parlamentaris sardus po chi fatzant balli is arrexonis de is chi ddus ant votaus. Sa lìngua no est de una parti polìtiga sceti, no est de dereta, no est de tzentru, ne de manca, ma de totu is sardus chi si stimant. A parti sa petitzioni dònnia aministradori presenti at a circai su parlamentari de su territòriu po ddi pediri de fai su doveri suu contras a custu tentativu de apetigadura de is deretus de is sardus. 
ÀTERAS PROPOSTAS 
Partendi de su cumbincimentu ca no podit esisti una polìtiga linguìstica sèria chene pensai a sa funtzioni sotziali e econòmica de sa lìngua, su sardu, che s'italianu e s'inglesu depit serbiri po agatai e amellorai unu traballu", sceti aici is famìllias ant a podi detzidi de torrai a imparai sa lìngua a is fillus! "Cosas medas ddas podint incumentzai a fai is comunus chena de spendi mancu unu soddu: chi is bibliotecas, archìvius e museus funt logus de cultura no si cumprendit poita est chi no si pedat sa connoscèntzia amarolla de sa lìngua sarda po traballai ingunis, o sa sa lìngua nosta no est unu elementu de fundamentu de sa cultura? Bastat a ddu scriri in su bandu de cuncursu e imponni is cursus de lìngua a is chi ddoi traballant giai”. Arrexonamentu sìmbili po sa ludoteca, istitutu educativu de is Comunus e no de su Stadu. “Ingunis aintru bastat a previdi in sa gara de apaltu chi unu tanti de operadoris connòsciant amarolla su sardu. Est domu nosta e depeus detzidi nosu”. “Is cursus de lìngua fatus cun dinai de sa L 482 chi si fatzat po is dipendentis comunalis innantis, po portai ainnantis una polìtiga de bilinguismu in su Comunu, polìtiga cunsentida e prevìdia de sa lei. Bastat a ddu scriri in su piano delle performances”. (Gimapaolo Pisu) Su sìndigu Enrico Marceddu de Solarussa, at contau de su progetu po fai imparai su sardu in is famìllias e àteru progetu culturali po promovi sa cantada sarda. S'assessori a sa cultura de Biddexidru, Francesca Curridori, docenti, at contau de sa sperièntzia de scola e de s'interessu mannu amostau de is piciocheddus po is letzionis suas fatas in lìngua sarda. Oresti Pili at aciuntu ca tocat a castiai a su dpr 275/99 de s'autonomia, sa scola depit fai contu de su logu aundi est. Sa stòria de sa Sardìnnia est diferenti de cussa milanesa, po ndi nai una, e duncas fintzas is lìburus depint essi diferentis. Po nai, is cartinas de sa Sardìnnia de su 1200 depint inditai is cuàturu giudicaus, asinuncas custus librus no depint intrai in scola. S'archeologu Giuanni Ugas at arregordau is medas annus passaus in s'universidadi de Casteddu imparendi preistòria e protostòria in sardu. At nau puru, po intzullai, ca chi su Stadu cun sa ratìfica de sa Carta Europea de is Lìnguas arremonada no arreconnoscit su sardu nosu no depeus fueddai s’italianu. Sa regia de sa polìtiga linguistica depit essi de sa Regioni cun inditus chi ballint po totu is comunus, no podit essi unu comunu sceti a si dd’atuai. At augurau s'arregorta de totu su lèssicu de su sardu e s’amparu de totu is barideadis dialetalis. Sa dirigenti scolàstica de sa scola de Serramanna, D.ssa Laura Caddeo at testimòngiau s'interessu suu po sa lìngua e donau sa disponibilidadi po portai ainnantis custa chistioni. Antoni Contu, scritori in sardu, at fueddau de sa tontesa de cussus sardus (no totus) chi partint po pagu tempus in continenti e ndi torrant cun s'acentu continentali e su menisprètziu po sa lìngua e sa cultura insoru. Sa delegada de su comunu de Sètimu, A. Cocco docenti issa puru, at testimongiau is sperièntzias in scola e in sa bidda sua. S'operadori linguisticu A. Biolla at contau issu puru de is sperièntzias in Spagna e sa postura diferenti de is spagnolus faci a is lìnguas insoru. Linda Frongia, docenti e cursista FILS, cursu po docentis de lingua sarda in sardu universidadi de Casteddu, at contau sa sperièntzia de biaxi-stùdiu custas diis passadas in Catalunya: “Innii po intrai in su traballu tocat a tenni una connoscèntzia base de su catalanu. Sa stòria insoru est diferenti da sa nosta, ddu scieus, ma nosu dda depeus acabai de donai a su sardu logu sceti po su folclori, ddi depeus torrai a donai sa dignidadi sua. In scola depit essi imperau cumenti a lìngua veiculari po imparai totu is matèrias” . Giorgia Pau, docenti, at arregordau ca “segundu is stùdius de sa Dot.ra Sorace est importanti meda a chistionai is duas lìnguas cun is pipius de candu nascint, e no abetai chi tèngiant cìncui o ses annus. Est aici chi su profetu de su bilinguismu si podit biri in su totu”. Serrau cun sa proposta de si torrai a adobiai in Cabudanni po circai de cuncordai sa federatzioni de comunus arremonada. In s'interis s'at a presentai sa petitzioni po sa ratìfica de sa Carta Europea arremonada e cuntatai sa RAS po sa chistioni de is mòdulus de preiscritzioni scolàstica. SUCONSILLERI DELEGAU A SA LÌNGUA SARDA SU SÌNDIGU Giampaolo Pisu Dot. Giuseppe Garau 

Oggetto: SARDARA 28/07/12 ore 9:30 – ex Centro aggregazione sociale di Via Oristano (macellu bèciu)- Sintesi convegno amministratori comunali sardi che hanno deliberato per chiedere alla RAS il rispetto dell’art. 4 c.5 L 482/99 (aggiungere nei moduli di preiscrizione scolastica la richiesta per i genitori di avvalersi della facoltà di insegnamento della lingua sarda per i figli) “Po bogai traballu tocat a cambiai prospetiva ponendi impari identidadi e innovatzioni. Depeus difendi is spetzifitzidadis nostas: nuraxis, paesàgiu, cultura, lìngua… funt s’ùnica cosa chi is àterus no si podint copiai-su benidori est in is spetzifitzidadis nostas”. Sono queste le parole pronunciate dal sindaco di Sardara dott. Giuseppe Garau di fronte agli Amministratori comunali Sardi che si sono incontrati per parlare di lingua sarda in sardo. Al momento sono 90 i sindaci che hanno deliberato per chiedere alla RAS l’aggiunta al modello di preiscrizione scolastica della domanda “volete che si insegni la lingua sarda a vostro figlio?” Così come si fa in Friuli già da 10 anni senza però aver impegnato 90 consigli comunali. I sardi devono pretendere il riconoscimento del diritto alla loro cultura nella scuola, lingua e storia in primis. “Non è accettabile” ha detto G. Pisu che sia giunto all’età di 23 anni senza sapere cos’è un nuraghe o il castello di Monreale”. Per fare ciò è necessario dunque un Ufficio Scolastico Sardo che lavori al fianco di quello dello Stato, con programmi, libri e docenti preparati (Oreste Pili). Il convegno è seguito con la proposta di formare un comitato di amministratori comunali per portare avanti queste problematiche. E’ stata perfino proposta una nuova legge per la lingua, “la L.R. 26/97 è oramai vecchia e una nuova come quella friulana potrebbe forse fare al caso nostro”. Non un comitato ma “una federazione di comuni con una Carta per il bilinguismo” ha rilanciato Oreste Pili, assessore alla lingua sarda di Capoterra. Altra urgente questione sollevata da Pili è stata quella della ratifica della Carta Europea delle Lingue regionali o minoritarie: in parlamento sta andando avanti con grave discriminazione del sardo, tutto questo nonostante la lingua sarda sia la più parlata tra le minoranze linguistiche presenti in Italia. Presentata una petizione a tutti i parlamentari sardi affinché facciano valere le ragioni di chi li ha votati. La lingua non è ne di destra, ne di centro e ne di sinistra, ma di tutti i sardi che hanno stima di se. A parte la petizione tutti gli amministratori presenti contatteranno il parlamentare del territorio per chiedergli di fare il suo dovere contro questo tentativo di discriminazione dei diritti dei sardi. ALTRE PROPOSTE Partendo dalla convinzione che non può esistere una politica linguistica seria senza pensare alla funzione sociale e economica della lingua, il sardo come l’italiano e l’inglese devono servire a trovare o migliorare un lavoro, solo così le famiglie potranno decidere di riprendere ad insegnare la lingua ai figli! Molte cose possono essere fatte dai comuni senza spendere un euro: se le biblioteche, archivi e musei sono luoghi di cultura non si capisce perché non si chieda la conoscenza obbligatoria della lingua sarda per lavorarvi: che la nostra lingua non sia elemento fondamentale della nostra cultura? “E’ sufficiente prevederlo nel bando di concorso oltre a prevedere i corsi di lingua sarda a chi già vi lavora”. Ragionamento analogo per la ludoteca, istituto educativo dei Comuni e non dello Stato. “La dentro basta prevedere nella gara d’appalto che un certo numero di operatori conoscano obbligatoriamente il sardo. E’ casa nostra e dobbiamo poter decidere noi”. “ I corsi di lingua fatti con i soldi della L 482 che si facciano per i dipendenti comunali innanzitutto, per portare una politica di bilinguismo nei Comuni, politica consentita e prevista dalla legge. Basta prevederlo nel piano delle performances”. (Giampaolo Pisu). Il sindaco di Solarussa Enrico Marceddu ha parlato del progetto per l’apprendimento della lingua sarda nelle famiglie oltre ad altro progetto culturale per promuovere il canto tradizionale sardo. Francesca Curridori, assessore alla cultura di Villacidro e docente, ha raccontato della sua esperienza nella scuola e del grande interesse mostrato dagli alunni per le sue lezioni in lingua sarda. Oreste Pili ha aggiunto che è necessario ripartire dal DPR 275/99 sull’autonomia, la scuola deve tenere conto del luogo in cui si trova. La storia della Sardegna è diversa da quella milanese per esempio, e quindi anche i libri devono essere diversi. Per esempio le cartine geografiche della Sardegna del 1200 devono indicare i quattro giudicati, altrimenti a questi libri non deve essere permesso di varcare la soglia della nostra scuola. L’archeologo Giovanni Ugas ha ricordato la sua attività di insegnamento di molti anni, in sardo, di preistoria e protostoria all’università di Cagliari. A aggiunto provocatoriamente che se lo Stato con la citata ratifica della Carta Europea delle Lingue non riconosce il sardo noi non dobbiamo parlare l’italiano. La regia della politica linguistica deve essere della Regione con indirizzi che devono valere per tutti i comuni, non può essere che se ne faccia carico un singolo comune. Ha inoltre augurato la raccolta di tutto il lessico della lingua sarda e la tutela di tutte le varietà dialettali. La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Serramanna, D.ssa Laura Caddeo, ha testimoniato il suo interesse per la lingua e dato la sua disponibilità per portare avanti le attività ad essa legate. Antonio Contu, scrittore in lingua sarda, ha parlato della stupidità di quei sardi (non tutti) che partono anche per poco tempo nella penisola per poi tornare con bell’accento continentale e relativo disprezzo per la loro lingua e cultura. La delegata (e docente) del comune di Settimo San Pietro, Arianna Cocco, ha testimoniato la sua esperienza a scuola e nella sua città. L’operatore di sportello linguistico Alessandro Biolla ha raccontato anch’egli dell’esperienza in Spagna e il diverso atteggiamento degli spagnoli rispetto alle loro lingue. Linda Frongia, docente e corsista FILS (corso per docenti di lingua sarda in sardo) nell’università di Cagliari, ha raccontato la recente esperienza di viaggio-studio in Catalogna: “In quella regione per poter accedere al lavoro è necessario avere una conoscenza di base del catalano. La loro storia è diversa dalla nostra, lo sappiamo, ma noi dobbiamo smetterla di dare al sardo solo spazio nel folklore, dobbiamo rendergli la dignità che gli spetta. Nella scuola deve essere impiegato come lingua veicolare per insegnare tutte le discipline”. Giorgia Pau, docente, ha ricordato che “secondo gli studi della Dott.ssa A. Sorace dell’università di Edimburgo è molto importante parlare le due lingue con i bambini fin dalla nascita e non aspettare i cinque, sei anni. E’ così che i vantaggi del bilinguismo si evidenziano in tutta la loro pienezza”. Concluso con la proposta di incontrarsi nuovamente a settembre per cercare di formare la citata federazione dei comuni. Intanto si presenterà la petizione per la ratifica della citata della Carta Europea e si contatterà la RAS per la questione relativa ai moduli di preiscrizione scolastica. IL CONSIGLIERE DELEGATO ALLA LINGUA SARDA IL SINDACO Giampaolo Pisu Dott. Giuseppe Garau

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