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giovedì 24 giugno 2010

CARO SINDACO, SPIEGAZIONI O DIMISSIONI!

Pubblichiamo il volantino del PD Partito Democratico Sardara relativo alla vicenda dei lavori all'albergo comunale di S. M. Acquas. http://www.novasdisardara.it/volantino_dimissione.pdf

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IL RISPETTO DELLE REGOLE

Raccolta differenziata dei Rifiuti Solidi Urbani. Sono costretto, purtroppo, a causa della sordità degli amministratori, a tornare sull’argomento.
Quello dei rifiuti è uno di quei servizi che dovrebbero chiudere in pareggio senza pesare sul bilancio comunale e il meno possibile sulle tasche dei contribuenti: tanto si spende, tanto si dovrebbe incassare. Uno dei segreti per abbattere i costi della raccolta differenziata è quello di conferire la minor quantità possibile del cosiddetto SECCO INDIFFERENZIATO. Quanto più si è attenti e corretti nel selezionare e raccogliere umido, vetro, lattine, plastica e carta, tanto più si può raggiungere il virtuoso risultato. Non a caso ho detto che bisogna essere corretti. Possiamo mettere tutta l’attenzione possibile nel selezionare la frazione dell’umido, ma se poi invece di usare la busta regolamentare in materbi infiliamo il tutto nelle comuni buste di plastica che usiamo per la spesa, tutto il lavoro risulta vano: quando il camion arriva in discarica il nostro umido va ad ingrossare il secco indifferenziato. La bella trovata delle buste non trasparenti per la raccolta del secco consente ai meno sensibili di infilarvi di tutto: plastica, carta, lattine, vetro, tanto non si vede. Non si vede ma pesa. Risultato? Quantità sempre maggiore di secco conferito. Il lasciar correre dei nostri amministratori determina situazioni paradossali tanto da scoraggiare comportamenti corretti. L’altra settimana un operatore quasi si rifiutava di accettare una bacinella di fogliame sminuzzato perché non contenuto in buste di plastica. Se chi è preposto a far rispettare le regole si comporta in questo modo che fine farà la raccolta differenziata? I nostri amministratori sono a conoscenza di queste cose? Che strategie hanno messo in essere perché tutto si svolga nel migliore dei modi? Penso sia bene, oltre che giusto e doveroso, ricordare ai cittadini le principali regole per la selezione dei rifiuti. L’ideale sarebbe dotare gli utenti di appositi contenitori (una buona percentuale lo fa già di propria iniziativa) in modo da mettere al bando - o almeno limitare al secco - le buste di plastica, che poi sono quelle che consentono di aggirare le regole. Costa molto inviare a tutte le famiglie un facile memorandum per una corretta raccolta differenziata? Costa molto ricordare al concessionario del servizio di rispettare il contratto d’appalto? Oppure è molto più semplice e comodo lasciar correre, non scontrandosi con nessuno tanto chi paga è il solito cittadino Pantalone? Amministrare vuol dire anche coltivare il senso civico dei cittadini educandoli al rispetto delle regole; dire dei no quando è necessario senza paura di urtare qualcuno. Solo così il paese progredisce, e il nostro ne ha grande bisogno. Fino a qualche anno fa Sardara con una differenziata corretta ed oculata riusciva a coprire circa il 95% del servizio. Dall’ultima rilevazione del 2008 risulta invece di aver raggiunto meno dell’ 80 % con una discesa di oltre 10 punti percentuali. Il Comune dovrà quindi pagare con fondi propri la differenza scaricando sulla tassa pagata dai cittadini un ulteriore 10 %. Tra i parametri che hanno consentito a Sardara di insignirsi della Bandiera Arancione c’era quello di una corretta e molto alta raccolta differenziata dei rifiuti. Non vorrei che per la pusillanimità dei nostri amministratori ci venisse revocata.
Luigi Melis

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TRES LIBBRUS PO S'ISTADI SARDARESA

E' questo il nome della rassegna di letteratura sarda, moderna, che la Pro Loco propone tra le altre manifestazioni previste per l’estate sardarese:
- una raccolta di tre commedie divertenti del mattatore Gigi Tatti del gruppo teatrale “Su Fazzoni” di Arbus che ci regalerà con l’amico Paolo Pusceddu momenti di ilarità con gli sketch che lo hanno reso noto in tutto il campidano;
- la traduzione di uno dei capolavori del premio nobel G. G. Márquez “cronaca de una morte annuntziada” a cura di Ivo Murgia (http://ivomurgia.splinder.com/) che ci intratterrà con l’amica Veronica Atzei con la lettura di alcuni brani del libro;
- Sa losa de Osana, l’ultimo libro del giornalista scrittore Zuanne F. Pintore ( http://gianfrancopintore.blogspot.com/ ), un romanzo moderno con protagonista una giovane e bella archeologa, Sarbana e il famoso giornalista Nurai mentre si trovano alle prese con misteri che avvolgono sia le politiche delle soprintendenze archeologiche che quelli legati al disseppellimento di un’antichissima stele dalle misteriose iscrizioni in più lingue antiche.
E’ certamente un evento poco comune non solo nella nostra cittadina, ma in generale in tutta la Sardegna. Qualcuno potrà perfino chiedersi: "letteratura sarda? Ma siete proprio sicuri che esista?" Non mi stupirei di questa domanda dal momento che nessuno praticamente ne parla. Non lo fanno certamente i giornali di Sardegna più venduti così come non lo fanno le TV che si fregiano del titolo di "sarde". In queste emittenti, con rarissime eccezioni, al massimo è consentito ballare su ballu tundu o ascurtai is tenores, rigorosamente bardati, pardon, vestiti a festa e presentati nella nobile lingua dei concittadini di Dante, e, detto senza ironia, nobili anch’essi naturalmente.
Anche per la scuola il problema non si pone nemmeno.
Si preferisce in genere mostrare una visione folkloristica della nostra cultura, visione assolutamente voluta e imposta dalla cultura dominante. Il resto di ciò che è concepito come cultura è ovviamente tutto di matrice extra-isolana sia nelle forme e che nei contenuti e della quale noi siamo degli eccellenti strocidoris. Una concezione tutta tesa a mostrare come l’unico aspetto degno di nota della nostra cultura sia quello legato alla tradizione, folkloristico dunque; una cultura da museo intesa nella sua accezione negativa.
Meno male che ci rimane sa cultura scheta de su proceddu, mugheddu arrustu e binu nieddu…
Che senso ha oggi scrivere in sardo quando siamo oramai tutti pienamente alfabetizzati in italiano? Un capriccio intellettuale forse? Vogliamo dimostrare di conoscere una lingua antica po essi togus? Ammesso e non concesso che parlare e scrivere in quella lingua sia da togus e non da gaurrus come da molti anni sempre quella cultura dominante già citata sta cercando di fare (con grande successo bisogna ammettere).
Nulla di tutto ciò, vuole semplicemente essere un modo piacevole per ricordare che a casa nostra esiste anche la nostra lingua e letteratura.
Naturalmenti seis totus cumbidaus a ndi pigai parti.
A si biri in pratza Emìliu Lussu.
Eus a cumbidai a papai e bufai a is primus dexi chi si presentant…
Il calendario delle presentazioni si trova nel manifesto allegato.
Pro Loco Sardara

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lunedì 21 giugno 2010

“Come utilizzare la governance nella complessità dell’amministrazione: esperienze”

Le attività della Provincia del Medio Campidano in primo piano a Genova in occasione del seminario tecnico “Come utilizzare la governance nella complessità dell’amministrazione: esperienze”, nell’ambito del progetto Innolabs (Laboratori di Governance per l’Innovazione e lo Sviluppo Locale Sostenibile), che ha la finalità di definire delle soluzioni che consentono di mettere a sistema le esigenze delle Amministrazioni locali soprattutto nella gestione delle attività che necessitano di una innovazione delle procedure. Al seminario organizzato dalla Regione Liguria presso la prestigiosa sede di Villa Serra di Comago, sono stati invitati i rappresentanti delle regioni partner di progetto, per presentare la loro esperienza di governance avviate utilizzando gli strumenti e le metodologie per lo sviluppo locale.
Il Dott. Paolo DeMuro, in rappresentanza della Provincia del Medio Campidano, ha presentato l’esperienza realizzata con il Progetto ABC Developpement, ed in particolare all’utilizzo della metodologia EASW (European Awareness Scenario Workshop), metodo promosso dalla Commissione Europea quale strumento per la gestione di workshop finalizzati ad approfondire i bisogni di una comunità locale e delineare gli scenari futuri che potrebbero, se realizzati, contribuire a soddisfarli.
Il Progetto ABC Developpement, con partner le Regioni Sardegna e Liguria, la Genralitat Valenciana, la Regione Thessaly (Grecia) e le Isole Baleari, era finalizzato alla valorizzazione delle risorse ambientali, delle attività turistiche e della multifunzionalità in agricoltura.
La Provincia del Medio Campidano, come sottolineato dal Dott. DeMuro nel suo intervento, grazie alle idee ed proposte che sono emerse in occasione dei laboratori condotti con l’applicazione della metodologia EASW, ha dato vita ad alcuni importanti interventi nel settore dell’agricoltura, in particolare l’adozione del progetto “Vivere la Campagna” finalizzato a valorizzare il ruolo multifunzionale dell’impresa agricola attraverso il raccordo tra Amministrazione e agricoltori, riconducendo altresì, tra le attività agricole anche la valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale.
Tra i vari interventi da segnalare l’esperienza del Comune di Genova, che per la costruzione di un tratto di autostrada urbana, ha adottato Dibattito Pubblico, una metodologia di coinvolgimento dei cittadini su grandi interventi che riguardano il territorio, che prende ispirazione dall´esperienza della Commission National du Debat Public attiva in Francia dal 1996. La procedura del Dibattito Pubblico infatti da una parte garantisce una piena e trasparente informazione sull´intervento in corso di progettazione a tutti i cittadini che vivono in un determinato territorio e dall´altra da loro la possibilità di esprimere il proprio parere sull´intervento sia come singoli sia come gruppi organizzati.
Il seminario ha rappresentato una significativa opportunità per tutte le Amministrazioni ed istituzioni presenti, di approfondire conoscenze specialistiche che consentono di migliorare la capacità di attuazione dei programmi comunitari già avviati.

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LA FESTA DEI PASTORI DI SANTA MARIA DELLE ACQUE

La festa di maggio è relativamente recente e probabilmente da riportare non molto più in là di un secolo e mezzo.
Presumibilmente, a imitazione di altri paesi, furono i pastori a dare origine, con l'offerta di una pecora, ad un piccolo nucleo di bestie che, passando da un pastore all'altro, con utile comune, finì per dar luogo al cosi detto “gregge di Santa Mariaquas”che assicurava lo svolgimento della festa primaverile.
In occasione della festa avveniva la distribuzione degli impegni per la tenuta consociata delle bestie, con un avvicendamento tra i pastori che, con parità di oneri e di utili, non ne escludeva nessuno.
Finché i tempi consentirono e l'onestà degli uomini le fu amica, la tradizione si mantenne lodevolmente per lunghi tempi. Poi incominciò a declinare il capitale in pecore e agnelli, si affievolì e venne meno del tutto. E non sappiamo quando l'ultima pecora del gregge di Santa Mariaquas abbia concimato uno egli innumerevoli fossi del Monreale, o abbia rallegrato il modesto pranzo dell'ultimo devoto pastore.
Mons. Abramo Atzori, 1980.

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venerdì 18 giugno 2010

PUBBLICHE SCUSE

Sei mesi fa sette sardaresi sono stati querelati dal sindaco infastidito dalle notizie sui lavori in svolgimento nell'albergo comunale e sugli intrecci legati alla variante del Piano Urbanistico Comunale, che questo blog aveva pubblicato. In particolare è stato lamentato il danno d'immagine provocato dalla critica d'aver consentito o eseguito lavori “in nero” ed, in secondo luogo, d'aver condotto la revisione del P U C tenendo all'oscuro i cittadini mentre nell'ombra c'era chi si muoveva e acquisiva i terreni interessati.
Novas naturalmente aveva ed ha documenti e testimonianze su questi fatti. Recentemente però è pervenuta una cospicua documentazione sull'esecuzione di quei lavori che esige una definitiva e completa chiarificazione da parte del sindaco. Il suo ruolo pubblico non è infatti compatibile con le ombre pesanti che questi documenti gettano sull'operato dell'amministrazione. Come pure non è compatibile con la sua funzione istituzionale l'ostinato rifiuto di rispondere alle interrogazioni della minoranza su queste questioni.
Emerge infatti come, dopo la chiusura dell'albergo termale, il signor Renato Damasconi, responsabile della società sassarese RA.RI, abbia presentato un preventivo per rimettere a posto la piscina termale sia al Comune sia alla società Casteldoria Terme, incaricata dall'amministrazione comunale di gestire l'albergo termale. Damasconi però è contemporaneamente amministratore delegato di Casteldoria Terme e proprietario della società RA.RI., per cui nella vicenda si configura un macroscopico conflitto di interessi a danno del Comune.
Non viene bandita una gara d'appalto, ma i lavori hanno comunque inizio e a realizzarli viene chiamata da RA.RI una terza ditta del sassarese, la Aqua Selva di Alghero, che curiosamente ha sede legale in Romania. A metà dell'opera viene però allontanata perché non in regola con l'Ufficio Provinciale del Lavoro e con le assicurazioni previdenziali dei lavoratori.
E' evidente che la Giunta comunale si dibatte in un pantano da cui non sa venire fuori. Il sindaco ha finora rifiutato di spiegare quello che sta avvenendo nella realizzazione dei lavori di manutenzione dell'albergo. Si ostina a dichiarare che è tutto sotto la responsabilità di Casteldoria Terme, ma è il Comune che deve dare a tutti le autorizzazioni edilizie e vigilare su di esse, è proprietario dell'albergo, è il controllore di quanto avviene nella struttura sulla base del contratto di gestione firmato con Casteldoria Terme e infine … paga le opere realizzate.
Come si vede le spiegazioni da dare sono numerose.
Alla luce di tutto questo è evidente come la querela sia stata un fatto grave, un'offesa gratuita, un frutto di malanimo di chi amministra, un'intimidazione a non occuparsi delle cose pubbliche, per di più realizzata spendendo soldi di tutti. Colpisce il fatto che un personaggio pubblico coinvolto in un simile marasma possa aggredire chi lo critica ed in particolare cinque ragazzi conosciuti come del tutto estranei alla vicenda. Ciò può essere spiegato in molti modi. E' certo però che chi ne è responsabile non è all'altezza del suo ruolo. Comunque sia dovrebbe sentire il dovere di presentare agli offesi pubbliche scuse.
Rossano Caddeo.

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PUBBLICHE SCUSE

Sei mesi fa sette sardaresi sono stati querelati dal sindaco infastidito dalle notizie sui lavori in svolgimento nell'albergo comunale e sugli intrecci legati alla variante del Piano Urbanistico Comunale, che questo blog aveva pubblicato. In particolare è stato lamentato il danno d'immagine provocato dalla critica d'aver consentito o eseguito lavori “in nero” ed, in secondo luogo, d'aver condotto la revisione del P U C tenendo all'oscuro i cittadini mentre nell'ombra c'era chi si muoveva e acquisiva i terreni interessati.
Novas naturalmente aveva ed ha documenti e testimonianze su questi fatti. Recentemente però è pervenuta una cospicua documentazione sull'esecuzione di quei lavori che esige una definitiva e completa chiarificazione da parte del sindaco. Il suo ruolo pubblico non è infatti compatibile con le ombre pesanti che questi documenti gettano sull'operato dell'amministrazione. Come pure non è compatibile con la sua funzione istituzionale l'ostinato rifiuto di rispondere alle interrogazioni della minoranza su queste questioni.
Emerge infatti come, dopo la chiusura dell'albergo termale, il signor Renato Damasconi, responsabile della società sassarese RA.RI, abbia presentato un preventivo per rimettere a posto la piscina termale sia al Comune sia alla società Casteldoria Terme, incaricata dall'amministrazione comunale di gestire l'albergo termale. Damasconi però è contemporaneamente amministratore delegato di Casteldoria Terme e proprietario della società RA.RI., per cui nella vicenda si configura un macroscopico conflitto di interessi a danno del Comune.
Non viene bandita una gara d'appalto, ma i lavori hanno comunque inizio e a realizzarli viene chiamata da RA.RI una terza ditta del sassarese, la Aqua Selva di Alghero, che curiosamente ha sede legale in Romania. A metà dell'opera viene però allontanata perché non in regola con l'Ufficio Provinciale del Lavoro e con le assicurazioni previdenziali dei lavoratori.
E' evidente che la Giunta comunale si dibatte in un pantano da cui non sa venire fuori. Il sindaco ha finora rifiutato di spiegare quello che sta avvenendo nella realizzazione dei lavori di manutenzione dell'albergo. Si ostina a dichiarare che è tutto sotto la responsabilità di Casteldoria Terme, ma è il Comune che deve dare a tutti le autorizzazioni edilizie e vigilare su di esse, è proprietario dell'albergo, è il controllore di quanto avviene nella struttura sulla base del contratto di gestione firmato con Casteldoria Terme e infine … paga le opere realizzate.
Come si vede le spiegazioni da dare sono numerose.
Alla luce di tutto questo è evidente come la querela sia stata un fatto grave, un'offesa gratuita, un frutto di malanimo di chi amministra, un'intimidazione a non occuparsi delle cose pubbliche, per di più realizzata spendendo soldi di tutti. Colpisce il fatto che un personaggio pubblico coinvolto in un simile marasma possa aggredire chi lo critica ed in particolare cinque ragazzi conosciuti come del tutto estranei alla vicenda. Ciò può essere spiegato in molti modi. E' certo però che chi ne è responsabile non è all'altezza del suo ruolo. Comunque sia dovrebbe sentire il dovere di presentare agli offesi pubbliche scuse.
Rossano Caddeo.

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lunedì 14 giugno 2010

Giornata di sensibilizzazione AVIS. Ottava edizione

Anche quest'anno non poteva mancare il tradizionale appuntamento della Giornata di Sensibilizzazione organizzata dall'AVIS comunale di Sardara. La manifestazione, svolta il 17 aprile 2010, giunta all'ottava edizione rappresenta uno dei momenti più significativi del ricco programma annuale di attività che l'AVIS di Sardara effettua per promuovere ciascun cittadino a diventare donatore.
La Giornata di sensibilizzazione organizzata in collaborazione con l'Istituto Comprensivo di Sardara presenta un significato molto più profondo sopratutto per la sua finalità di educare i ragazzi ad aiutare il prossimo.
Come ogni anno ad accogliere i giovani studenti all'ingresso del Cineteatro delle Terme, la ricca esposizione di disegni, ognuno dei quali con le sue linee ed i suoi tratti manifesta un modo personale ed autentico il sentimento di solidarietà che c'è nel gesto di donare il sangue.
La manifestazione viene aperta dall'intervento del presidente dell'Associazione AVIS Luigi Atzeni che esprime un sentito ringraziamento a tutti gli studenti per la passione con cui hanno realizzato i loro elaborati. I ringraziamenti sono andati anche all'Istituto Comprensivo di Sardara, ed in particolare il corpo docente che si è adoperato per sostenere e stimolare gli studenti a realizzare i loro elaborati. Il Presidente Atzeni ha sottolineato i risultati raggiunti dall'Associazione sopratutto perchè in questi ultimi anni stanno donando dei ragazzi che hanno partecipato alle prime edizioni della giornata di sensibilizzazione.
Il Prof. Angelo Mascia, intervenuto in rappresentanza del corpo docente, oltre a portare i saluti della preside ha ringraziato l'AVIS per l'impegno nell'organizzare la manifestazione. Nel suo intervento ha voluto sottolineare come, in una società dove tutto ha un prezzo ed è acquistabile, è importante il valore educativo della donazione che viene fatta dai soci volontariamente e gratuitamente, con un forte spirito di solidarietà.
L'intervento del sig. Antonio Caddeo, della Protezione Civile di Sardara, ha promosso lo spirito dell'associazionismo evidenziando come essere donatore rafforza questo sentimento.
Particolarmente significativo lo spazio riservato a tre bambini rappresentanti della scuola elementare che hanno raccontato cosa è il sangue, perchè è importante per il nostro organismo ma sopratutto hanno illustrato ai loro compagni come si diventa donatori.
Un forte appello a diventare donatori una volta raggiunta la maggiore età è stato lanciato da Paolo Loi che nel suo intervento, oltre a portare i saluti del Consiglio d'Istituto, ha voluto ringraziare, come presidente della Pallavolo Sardara, l'AVIS di Sardara per la collaborazione che da anni lega le due associazioni nella realizzazione delle giornate sportive.
I numeri presentati da Luigi Piras, presidente dell'AVIS Provinciale e dirigente di quella regionale, mostrano come in Sardegna ci sia sempre un forte bisogno di sangue. Ogni anno nella nostra isola sono necessarie circa 105.000 sacche di sangue, mentre e se ne raccolgono soltanto 75.000 di cui la metà tramite le associazioni AVIS. Per cui rinnova l'invito a tutti i ragazzi a diventare donatori per contribuire a far crescere insieme all'Associazione di Sardara tutta la grande famiglia dell'AVIS.
Nel suo intervento, Daniele Tatti, presidente della Pro Loco di Sardara, oltre a ringraziare Luigi Atzeni per la sua longevità e grande dedizione alla guida dell'AVIS di Sardara, ha elogiato i ragazzi per il loro grande entusiamo manifestato durante la giornata esortandoli a mantenerlo vivo anche quando sono più grandi per diventare il futuro dell'associazione.
Al termine degli interventi ha preso il via il momento più atteso della giornata, la consegna dei premi ai disegni selezionati. Come nella tradizione dell'AVIS i premi sono andati non solo agli elaborati più belli ma anche quelli con il messaggio più significativo.
Per le quinte elmentari sono a saliti sul palco a ritirare il premio Matteo Loi ed Edoardo Murru. Tra i ragazzi della scuola media i premi sono andati ad Alessia Sanna della 1 A e Stella Ziantoni della 2 A. Chiara Mazzotta della 2 B ha ricevuto il premio come terzo classificato. Il secondo premio è andato a Silvia Scintu della 3 A mentre il primo a Sara Tronci della 3 B.
Il Presidente dell'AVIS ha concluso salutando i ragazzi con il messaggio che i giovani dell'Avis .hanno utilizzato come slogan nelle giornate d'incontro in tutta Italia:"I giovani dell'Avis chiamano i giovani".
OT

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La Pedalata ecologica – Edizione 2010

Una giornata caratterizzata dal forte vento di maestrale ha accompagnato i protagonisti dell'edizione 2010 della Pedalata ecologica organizzata il giorno 2 giugno dalla Società Amatori Dinamo Sardara.
La manifestazione non competitiva, da oltre 5 anni è un appuntamento fisso per gli appassionati delle due ruote sardaresi.
Come da tradizione già dalle otto del mattino i partecipanti si sono radunati in Piazza Podda per completare le operazioni d'iscrizione ed attendere la partenza della manifestazione. Inutile a dirsi ma i primi a presentarsi al tavolo delle iscrizioni sono stati i ragazzi più giovani, per nulla intimiditi da una temperatura per niente primaverile.
La partenza della pedalata è avvenuta alle ore 9.30, e dopo un breve giro tra le strade del paese ed in particolare tra vie in acciottolato più caratteristiche del centro storico, ha imboccato una delle strade di campagna che portano sulle colline intorno al castello di Monreale, per proseguire, dopo una breve sosta al punto di ristoro nello spazio antistante la palazzina della Direzione della Miniera, verso il parco di S. Maria Acquas dove era posizionato lo striscione dell'arrivo. Un percorso di 12 km quasi completamente in sterrato che i 130 partecipanti, di tutte le età, hanno affrontato con lo spirito di far festa e trascorrere una giornata tra amici all'insegna del divertimento. Tra i ragazzi non sono comunque mancate le sfide nel cercare di superarsi ed arrivare al traguardo prima dei propri amici. A tutti l'organizzazione ha offerto una merenda per rifocillarsi dalla fatica.
La mattinata si è conclusa con le premiazioni a sorteggio. Sono stati estratti oltre 70 premi offerti dalla Dinamo Sardara e dai vari sponsor sardaresi, naturalmente come primo premio non poteva mancare una bicicletta. L'organizzazione ha voluto premiare i partecipanti più anziani, sig. Csu, conosciuto da tutti i sardaresi come Ziu Cau ed Agostino Musa. Tra i più giovani si sono aggiudicati il premio Melania Altea, Giovanni Ibba e Giole Atzeni.
La Dinamo Sardara ringrazia tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita della manifestazione e tutte le aziende che hanno offerto i premi e rinnova l'appuntamento alla prossima edizione.
TO

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giovedì 10 giugno 2010

VENDESI TERRENO COMUNALE. A CHI?

Pubblichiamo il volantino del PD sulla vendita, da parte dell'Amministrazione Zucca, di un terreno comunale a S. M. Acquas.

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La ‘cosa pubblica’ e le regole della trasparenza

Quando sento suonare la grancassa di qualche giornale locale per magnificare le gesta dei nostri amministratori comunali, mi preoccupo. Ed ho motivo per credere che altri sardaresi abbiano avuto la mia stessa reazione.
Dall’Unione Sarda di sabato scorso veniamo a sapere della decisione dell’amministrazione comunale di vendere ai privati un ettaro e mezzo dell’area oggi adibita a parcheggio nelle Terme di S. M. Acquas che fronteggia la strada provinciale, per costruire, dicono, un albergo termale con duecento posti letto.

Il mio primo (e illusorio) pensiero è stato: ecco, hanno trovato un altro espediente propagandistico per far dimenticare ai sardaresi che l’albergo termale del Comune è chiuso e che 25 lavoratori sono a casa senza stipendio e senza indennità di disoccupazione (quello stesso albergo che gli stessi amministratori, qualche tempo fa, proponevano di vendere..).
Purtroppo non è così. Hanno davvero deciso di vendere. Non solo, c’è già una proposta di acquisto. E ciò che è peggio è che gli amministratori sembrano pervasi da un’ insolita fretta…
Una fretta che pone alcuni interrogativi.
1) Il primo, appunto, perché tutta questa fretta? La minoranza consiliare è stata informata il 04 giugno e l’08 giugno il Consiglio Comunale ha deliberato di vendere, nonostante le osservazioni, le obiezioni, le perplessità dell’opposizione e perfino di qualche membro della stessa maggioranza.
2) Chi è l’imprenditore o il gruppo di imprenditori? Dovendo costruire un albergo termale sarebbe opportuno sapere se essi hanno la capacità finanziaria (per costruire) e la competenza tecnica (per gestire). Hanno gestito o gestiscono altri alberghi termali?
3) Che tipo di struttura intendono costruire? Il già noto ‘albergo diffuso’? Dei bungalow? Dei villini? Un’unica grande struttura di quattro piani?
4) Con quale criterio è stato individuato il lotto da vendere? (la conformazione irregolare della particella catastale in questione potrebbe compromettere ogni altro futuro intervento nell’intero comparto).
5) Con quale criterio si intende effettuare la vendita? Con asta pubblica? Licitazione privata? Trattativa privata?
6) Su chi graverà il costo delle urbanizzazioni? Sul Comune? Sul privato? Su entrambi?
7) Perché vendere ai privati un’area espropriata a suo tempo per pubblica utilità? E’ venuta meno la pubblica utilità di quelle aree? Chi l’ha deciso? Si è tenuto presente che i vecchi proprietari espropriati hanno diritto di prelazione?
8) Se proprio si vogliono coinvolgere i privati, perché non deve essere il Comune ad effettuare di propria iniziative la pianificazione per poi assegnare, in diritto di superficie le aree? (In tal modo il Comune, in caso di inadempimenti contrattuali, potrebbe rientrare in possesso dei terreni).
9) Dismettendo dei beni strategici ai fini dello sviluppo locale, il Comune non sta forse rinunciando al proprio ruolo fondamentale che è quello di impulso, programmazione e controllo delle attività eonomiche e imprenditoriali che si svolgono sul proprio territorio?
10) Chi stabilirà il prezzo base coerente con beni che abbiano caratteristiche analoghe ? Il Responsabile del procedimento? Un professionista incaricato a tale scopo?
11) Infine, prima di costruire un altro stabilimento termale, perché non proporre ai novelli aspiranti imprenditori (quelli che vogliono comprare i terreni del Comune) di gestire lo stabilimento termale del Comune, visto che con l’attuale gestore (Casteldoria Terme) le cose si complicano ogni giorno di più?

Molti di questi interrogativi sono emersi nel dibattito in Consiglio Comunale ma Sindaco e Assessori, pur sollecitati dai consiglieri di opposizione, non hanno dato risposte convincenti. Anzi non ne hanno dato proprio, e non ne potevano dare, visto che il Consiglio è stato chiamato solo per deliberare di vendere l’area in questione. Le fasi successive saranno di competenza della Giunta e dei Dirigenti degli uffici comunali (e dunque sottratte al dibattito consiliare).
Questo modo di procedere però non convince. Anzi, i dubbi aumentano. E vediamo perché.
Intanto le procedure amministrative. La Legge 127/97, (nota come Legge Bassanini) all’art. 12 recita: “I Comuni e le Province possono procedere alla alienazione del proprio patrimonio immobiliare..” e “…sono assicurati criteri di trasparenza e adeguate forme di pubblicità per acquisire e valutare concorrenti proposte di acquisto, da definire con regolamento dell’Ente.”
Regolamento che il Comune di Sardara, ad oggi, sembrerebbe non aver adottato.
E questo perché le norme sulla trasparenza impongono che le regole siano conosciute prima (da tutti) e non dopo e a cose fatte (da pochi).
E cosa dovrebbe prevedere il regolamento?
Innanzitutto le tipologie dei beni alienabili (tra i beni disponibili) oltre all’individuazione dei beni indisponibili per i quali non esista più la destinazione a pubblico servizio.
L’individuazione dei beni storici e artistici nonché quei beni di proprietà del Comune realizzati con contributi statali o regionali per i quali siano stati rimossi eventuali vincoli iniziali (per esempio di non poter essere alienati prima che sia trascorso un certo periodo di tempo).
Le modalità di vendita a seconda del bene da alienare (asta pubblica, licitazione privata, trattativa privata, ecc.).
L’individuazione del Responsabile del procedimento, che di solito è il responsabile del Patrimonio del Comune, ma possono essere dei professionisti appositamente incaricati.
Le forme di garanzia eventuali da parte degli acquirenti (fidejussioni, garanzie bancarie, ecc.).
In caso di asta o licitazione deserta, l’eventuale percentuale di ribasso della base d’asta.
Le forme di pubblicità diverse a seconda della tipologia e del valore del bene, cosicché può prevedersi la sola pubblicità sull’albo pretorio e sul sito web dell’Ente come potrebbe rendersi necessaria la pubblicità sui giornali locali, nazionali e perfino dei paesi dell’Unione Europea.
Oltre al regolamento però, per poter procedere alla vendita di beni immobiliari di Comuni e Province, è necessaria l’approvazione di un documento fondamentale di programmazione che si chiama Piano triennale delle alienazioni, e che contiene la programmazione delle vendite che l’Ente intende effettuare in ciascun esercizio di competenza.
Il Piano triennale avrebbe dovuto prevedere l’elenco dei beni da alienare, l’esatta ubicazione, la destinazione urbanistica, il valore di mercato, ecc.
Il Piano triennale delle alienazioni è un atto del bilancio annuale del Comune e costituisce variante allo strumento urbanistico generale.
E’ evidente che il Legislatore abbia voluto stabilire norme di trasparenza e di idonea pubblicità a salvaguardia della trasparenza, del pubblico interesse e del buon andamento della Pubblica Amministrazione con evidenti implicazioni sulla responsabilità amministrativa e contabile dei pubblici funzionari.
Non siamo affatto certi che gli amministratori del Comune di Sardara abbiano adottato tali atti. Durante il Consiglio Comunale di ieri, ciò non è emerso con chiarezza, nonostante le ripetute sollecitazioni provenienti dai banchi dell’opposizione.
Se il regolamento e il relativo piano triennale delle alienazioni non sono stati ancora approvati, potrebbe trattarsi benissimo di una… dimenticanza. Dimenticanza alla quale credo si possa ancora porre rimedio. Bisogna avere la volontà e il coraggio di riprendere il bandolo della matassa, di tornare alle regole della trasparenza, di coinvolgere l’opposizione e i cittadini, di fare scelte oculate e responsabili.
Amministrare la ‘cosa pubblica’ non è la stessa cosa che gestire un’impresa privata, e qualche volta bisogna ‘armarsi di pazienza’ e percorrere tutti i passaggi necessari.
La fretta è una cattiva consigliera.

Roberto Montisci

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mercoledì 9 giugno 2010

Alcune considerazioni sul voto alle Provinciali

Gentile redazione di Novas, Vi chiedo ospitalità per rivolgere alcune mie considerazioni ai cittadini di Sardara.
Lo scorso 30 e 31 maggio si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale del Medio Campidano.
Durante la campagna elettorale il Partito Democratico di Sardara che mi ha concesso il privilegio di essere candidato, ha chiesto il sostegno ed aiuto ai Sardaresi e cosi ho fatto anch’io.
In molti casi ho avuto l’opportunità di intrattenermi con i cittadini e dibattere del nostro paese e della Provincia, alcuni mi hanno, anche, manifestato il disagio legato alle difficoltà quotidiane che affrontano giornalmente.
Molti sono stati prodighi di consigli, di incoraggiamenti e molti mi hanno sostenuto attraverso il Voto. A tutti quanti ed al Circolo del Partito Democratico di Sardara debbo e voglio esprimere un caloroso ringraziamento per la fiducia accordatami, che và oltre ogni mia aspettativa, assicurando che continuerò a lavorare con impegno per il bene del nostro paese.
Sia io che il PD di Sardara, che si è presentato unito alle elezioni ed unito ha ottenuto questo importante risultato, siamo impegnati a costruire nel paese un nuovo clima, finalmente sereno e una seria e concreta alternativa amministrativa alla Destra che ha riportato il paese indietro negli anni.
Il voto non premia solo il PD Sardarese ma boccia, senza appelli l’operato della Giunta Zucca decretando il suo fallimento politico/amministrativo.
È un voto che respinge:
- il loro modo di amministrare il paese che nulla fa, concretamente, per stare vicino ai cittadini;
- le politiche clientelari;
- la cancellazione di alcuni servizi quale quelli sociali;
- l’idea che il paese debba essere sporco ed abbandonato;
- la politica delle denuncie e delle cause legali;
- la politica del non sviluppo delle Terme e dell’arroganza che ha consentito la chiusura dell’albergo Termale di proprietà del Comune e il successivo pasticcio legato ai lavori ed alla mancata riapertura;
- la politica del Sindaco “yes man” e delle sue promesse non mantenute.
Il Voto, quindi e stato anche tutto questo, e per ciò rinnovo il mio ringraziamento ed il mio personale impegno e disponibilità nei confronti della nostra Comunità, colgo inoltre l’occasione concessami da Novas per salutare calorosamente i cittadini di Sardara, fiducioso di poterci incontrare quanto prima per proseguire o iniziare, a seconda dei casi, nel confronto e nell’esame di quelle problematiche che vorrete portare alla mia attenzione ed a quella del PD di Sardara.
Cordialmente
Massimo Sanna

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Dichiarazione di voto del gruppo consigliare “Partito Democratico per Sardara” in merito al punto 3 dell’ordine del giorno seduta del 08/06/2010

Il gruppo consigliare del “Partito Democratico per Sardara” esprime la propria contrarietà sulla volontà manifestata dalla maggioranza di alienare un’area di proprietà comunale sita in località S.M. Aquas per realizzare una nuova struttura ricettiva.
Ancora una volta la fretta rischia di diventare una cattiva consigliera. E’già accaduto durante le discussioni in Consiglio aventi per oggetto la variante al Piano urbanistico comunale e l’aggiudicazione e la nuova gestione dell’albergo termale comunale.
Tutti i sardaresi sono a conoscenza degli effetti derivanti da questo tipo di condotta frettolosa: la variante è stata bocciata nella parte riguardante soprattutto la pianificazione dell’area termale, e l’albergo comunale è ormai chiuso da un anno, con le imprese fornitrici che chiedono conto delle forniture e dei lavori effettuati. Il tutto mentre il gestore richiede una decurtazione del canone in contrasto con il bando di aggiudicazione.
La nostra scelta è dettata da ragioni amministrative e politiche.
Ragioni amministrative in quanto la normativa vigente (art. 58 D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133) prevede la redazione di un apposito elenco dei beni immobili di proprietà comunale, non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali, che deve individuare tutti gli immobili che non hanno tali caratteristiche e finalità d’impiego attuali ed anche future, secondo le prevedibili esigenze dell’ente desumibili dai programmi generali e dalla verifica dell’attuale e futura destinazione pianificata dallo strumento urbanistico, e che pertanto sono disponibili e suscettibili di valorizzazione e di dismissione.
L’inserimento nell’elenco dei beni del patrimonio disponibile viene disposto con deliberazione della Giunta comunale, a seguito di valutazioni e verifiche con i dirigenti tecnici e finanziari, secondo quanto previsto dal primo comma dell’art. 58 in esame.
Tale elenco, costituente il “piano delle alienazioni e valorizzazioni”, deve essere allegato al bilancio di previsione, e con lo stesso, unitariamente ed espressamente approvato con delibera del Consiglio comunale.
A Sardara, la Giunta comunale non ha approvato nessun elenco di immobili di proprietà comunale da avviare a dismissione, e pertanto nessuno Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni immobiliari è stato allegato al bilancio di previsione.
Di conseguenza nessun Piano è stato né discusso né approvato dal Consiglio Comunale di Sardara.
Inoltre alcuni comuni, in ottemperanza all’art. 12, c. 2 della Legge 127/97, si sono dotati di un apposito regolamento speciale per la vendita dei beni immobili al fine di assicurare criteri di trasparenza e adeguate forme di pubblicità per acquisire e valutare correnti proposte di acquisto.
Riteniamo pertanto l’approvazione di questo punto all’ordine del giorno sia in contrasto con le suindicate norme.
Alle perplessità di ordine amministrativo si aggiungono quelle di ordine politico.
Ancora una volta contestiamo l’approccio e l’impostazione politica della maggioranza in merito alla valorizzazione del compendio termale. In quattro anni non si è mai affrontata il tema nella sua complessità, come se la variante al PUC, o la costruzione di una nuova struttura ricettiva siano operazioni slegate da un ragionamento più generale sul futuro del termalismo locale.
Ci avete sempre risposto di “lasciar fare ai privati”, come se l’interesse del privato corrispondesse all’interesse pubblico, e di valutare i progetti al momento della discussione del relativi piani attuativi.
E’ un iter che non ci convince. Anche il Partito Democratico è dell’avviso che le iniziative private siano il miglior veicolo per creare sviluppo e occupazione, ma all’interno di una pianificazione complessiva e di una cornice di regole preventivamente definita dall’Ente Locale.
Non esiste quindi un problema di tre o quattro alberghi termali. Ma prima di avviare nuove strutture riteniamo necessario fare un ragionamento complessivo sul futuro del compendio termale, considerato che la pianificazione esistente è vecchia di oltre un decennio e che il comparto termale ha subito in tutta Italia profonde innovazioni nell’ultimo ventennio.
Dobbiamo cioè porci il problema dell’attualità della pianificazione locale esistente. Un intervento sbagliato oggi potrebbe precludere un possibile piano di sviluppo domani.
Per questo chiediamo che il Sistema termale sardo, frutto del protocollo d’intesa sottoscritto dai comuni termali della Sardegna, elabori un piano strategico regionale per le terme.
In alternativa si potrebbe pensare ad un concorso di idee, affidandosi alle migliori professionalità, come si fece nell’800 con l’arch. Gaetano Cima.
Occorre dunque partire da una programmazione più generale.
Inoltre, a nostro avviso, è sbagliata la modalità con la quale si viene a dibattere su argomenti così delicati. “Trattandosi delle Terme, la risorsa più ricca che Sardara possiede”, sarebbe auspicabile un percorso simile a quanto avvenuto per il progetto dei campi da golf presso i comuni de Sa Corona Arrubia. In quel caso, la presentazione della proposta progettuale ha permesso un dibattito pubblico e trasparente, sposato dalle Amministrazioni locali e dai cittadini. Solo successivamente si è proceduto alla sottoscrizione dei compromessi di vendita e all’alienazione dei terreni.
Qui succede il contrario. In data 09/01/2010 sono stati sottoscritti quattro compromessi di vendita di terreni facenti parte del medesimo comparto edificatorio, da perfezionare con atto di acquisto dopo l’approvazione del piano attuativo. E’evidente che l’interessato si è mosso per tempo.
Casualmente il mese successivo l’Amministrazione Comunale chiede la stima dell’area fabbricabile pubblica dello stesso comparto per cederla a privati.
Sui quotidiani regionali si è parlato di “un progetto già pronto da mesi che aspetta solo il via libera del Comune”. Si è parlato di un albergo di 200 posti letto. Tutto fatto, dunque?
Chi sono gli imprenditori? Che credenziali possiedono? Quali sono le esperienze che hanno maturato nel settore?
Il gruppo del Partito Democratico per Sardara non può approvare al buio un’operazione di questo tipo. Non possiamo più consentire che si ripeta un caso simile a quanto avvenuto con l’aggiudicazione dell’albergo comunale alla Salute & Benessere – Casteldoria Terme, di cui paghiamo oggi le conseguenze.
Per i motivi esposti il gruppo consiliare del Partito Democratico per Sardara esprime il proprio voto contrario all’ordine del giorno in discussione.
Gruppo consiliare Partito Democratico per Sardara

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IL PIZZINO

Non ho mai posseduto un portafogli. Da oltre vent’anni utilizzo una molletta fermacarte in argento, regalo di una coetanea "gioielliera" nel giorno dei festeggiamenti dei nostri cinquant’anni.
Normalmente ho in tasca quattro o cinque banconote – fossero almeno di grosso taglio- insufficienti per raggiungere lo spessore utile per restare incastrate nel mio singolare porta-soldi. Supplisco con tre o quattro ricevute del barbiere piegate in otto che rinnovo a rotazione ad ogni taglio di capelli. La settimana scorsa nel sostituire con la mensile ricevuta quella più logora che l’aveva preceduta mesi prima, all’interno ho rinvenuto un "pizzino" dove avevo appuntato due pensieri dell’ex presidente Renato Soru. "Non cercate il vostro avvenire in un accozzo, una raccomandazione, un aiuto, interessato, che venga dall’esterno -diceva-. Confidate in voi stessi, abbiate fiducia nelle vostre forze; la leva decisiva sia la vostra volontà di riuscita corroborata da una forte ed onesta dose di impegno ed amor proprio". E più avanti: "Il mio più grande desiderio, diciamo pure il mio sogno, è che fra venti trent’anni si parli della Sardegna come la regione più istruita d’Europa". Programma vastissimo, immenso. Il pizzino l’avevo conservato perché poteva tornarmi utile in eventuali conversazioni "programmatiche", in dispute costruttive con i giovani. Due pensieri che, messi in pratica, avrebbero scatenato una rivoluzione di grandissima portata. Via le furbizie, i miserevoli sotterfugi per arrivare; via gli ammiccamenti e le connivenze; via il lassismo morale che caratterizza la nostra malandata società. Un inno alla dignità e all’amor proprio, uno stimolo potente all’impegno e alla responsabilità. Una rivoluzione in cui la sordida propensione all’imbroglio e alla sopraffazione lasci il posto al merito e allo studio, in modo che ognuno possa esplicare in modo degno e onesto le proprie capacità. Mi è venuto spontaneo il raffronto tra questa idea di società e l’attuale miserevole situazione della nostra povera Italia. Dove sta il merito? Che stimoli giungono ai giovani verso l’impegno e l’applicazione? In che conto è tenuto il desiderio di affermarsi con lo studio e la ricerca? Quali politiche sono state messe in campo affinchè questi giovani potessero realizzare il loro percorso di vita, mettere a frutto i loro talenti e dare una forte spinta al progresso della nazione? Il moloc televisione, che ormai condiziona tutti e tutto, ci spinge alla frivolezza, al velinismo, all’insulsaggine. Ci consegna a Maria e ai suoi amici; ci relega nell’Isola dei famosi con Simona Ventura e brutta compagnia. A che pro arrabattarsi tanto se basta sposare un milionario-a per sistemare la propria esistenza? Che senso ha rispettare le regole, pagare le tasse, essere ligi al proprio dovere se poi uno dei periodici condoni ci mette in regola con la legge ma non con la nostra coscienza? –chi ce l’ha -! La cultura, da sempre, è stato il motore che ha fatto progredire tutte le civiltà. Guardiamo in che stato è stata ridotta da questo governo di scellerati. Che fare? Io direi che è necessario che ciascuno di noi, nel suo piccolo o nel suo grande, faccia la sua parte. Rispettando le regole e indignandosi ogni qualvolta si vedono azioni ed atti che vanno in tutt’altra direzione. Non è più tempo di voltare le spalle schifati e di imprecare contro tutti, tanto non c’è differenza. Non è vero e poi non porta da nessuna parte. Voglio concludere con una frase che Marguerite Yourcenar, nel suo libro "Le memorie di Adriano", mette in bocca all’imperatore: "Costruire un porto, significa fecondare la bellezza d’un golfo. Fondare biblioteche, è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire".
Luigi Melis

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lunedì 7 giugno 2010

IL VOTO PER LA PROVINCIA

Cosa dice il voto per le elezioni provinciali?. E' un 'interrogativo a cui , dopo una campagna elettorale svoltasi nel generale disinteresse e dopo un voto segnato da un diffuso astensionismo, si dovrebbe cominciare a dare risposta.
Fino a qualche anno fa le elezioni provinciali erano considerate consultazioni “politiche” più che amministrative in senso stretto, che eleggevano certo i consigli provinciali, ma servivano a misurare il consenso politico dei partiti. Questa volta è sembrato che più che l'ideologia o la proposta politica sia stata misurata la capacità dei candidati di mobilitare gli elettori, spesso intesi come amici, parenti, conoscenti...
Il risultato più vistoso è stato l'astensionismo. A Sardara hanno votato solo 1711 persone, che rappresentano il 44 per cento degli aventi diritto. Se si tiene conto che le schede bianche e nulle sono state il 7, 9 per cento si vede come i voti utili per i candidati siano stati veramente pochi, il 36 per cento circa del corpo elettorale. I due terzi dei sardaresi sono rimasti a casa o non hanno effettuato una scelta valida.
Le cause di questo enorme astensionismo sono molteplici. Le province da molti vengono considerate enti inutili, uno spreco, e si chiede insistentemente la loro abolizione. La politica è spesso percepita come lontana dai problemi reali, come perseguimento di interessi personali, come disinteresse per il bene pubblico. I partiti poi sono in crisi, chiusi alla partecipazione dei cittadini. Il modo con cui vengono selezionati i candidati aggrava il loro distacco della società.
A Sardara gli occhi erano puntati soprattutto sul Partito Democratico e sul suo candidato, che è stato confermato al Consiglio provinciale col 30 per cento dei voti. Si tratta di un risultato inferiore al consenso di Pds e Margherita di cinque anni fa, però il P.D. è sempre di gran lunga il primo partito ed è tra quelli che nella provincia hanno i consensi più larghi.
Clamoroso è stato il risultato della destra. Il PDL ha raccolto solo 234 voti, pari al 15, 4 per cento delle preferenze ed ha perso la propria rappresentanza in Consiglio provinciale. La giunta municipale ha voluto schierare due assessori a difesa del proprio livello di consenso, ma il risultato è stato disastroso. Con 296 voti complessivi di Pdl ed Udc ed una percentuale del 19, 4 per cento il centro destra ha subito un tracollo nei consensi ed una bocciatura dell'azione amministrativa. Hanno evidentemente pesato gli errori ed un modo di amministrare chiuso ed oscuro.
Anche il campo del centro sinistra ha però i suoi problemi. Il P. D. è riuscito a produrre uno sforzo unitario. Ogni tornata elettorale fa certo storia a sé, ma l'accresciuta frammentazione può arrecare problemi alla formazione della coalizione per le prossime elezioni amministrative. Certo è che non si potrà partire dalle persone, ma dai problemi del paese e dai programmi per affrontarli, dalla convinta condivisione del modo di amministrare per arrivare poi alla scelta delle persone, che si spera possano avere il pregio di un'immagine fresca di nuovi amministratori, a fiducia diffusa degli elettori e la capacità di costituire un gruppo che va d'accordo.
Le elezioni hanno consegnato questa responsabilità al centro sinistra, che deve cominciare subito a discuterne. Anche Novas può contribuire ospitando opinioni e riflessioni.

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IL P.D. ELEGGE MASSIMO SANNA

Sardara ha come consigliere provinciale Massimo Sanna, che viene così confermato per il suo secondo mandato. E' questo il risultato delle elezioni del 30 e 31 maggio. Il Partito Democratico lo ha eletto con 450 voti, che rappresentano il 30 per cento dei votanti.
Appare a tutti come l'esito elettorale premi sia il lavoro svolto in cinque anni in Consiglio provinciale sia il lavoro politico per rendere più unito e coeso il partito. L'unità e lo spirito di collaborazione sono sempre necessari, se si vuole progredire, ed in generale sono indispensabili per risanare divisioni presenti nel corpo sociale e che vanificano spesso gli sforzi per trovare soluzioni positive alle molte esigenze dei cittadini.
Questo risultato evidenzia come il paese abbia un P.D. tra i più forti dell'intera provincia e come abbia una presenza radicata nella società, che è a disposizione per affrontare i problemi della nostra collettività.
Il P.D. si conferma il primo partito, la forza centrale del centro sinistra, al quale spetta ora l'iniziativa per organizzare questo campo di forze nella prospettiva del rinnovo dell'amministrazione comunale.
A Mssimo Sanna vanno i migliori auguri di buon lavoro di Novas.

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mercoledì 2 giugno 2010

Elezioni Provinciali 2010

Pubblichiamo i risultati ufficiali delle elezioni provinciali di Sardara. Si tratta di dati di grande interesse che meritano una riflessione. http://provinciali.interno.it/provinciali/amm100530/P10819.htm

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LE TERME …. IN LIMBA

Santa Maria Akuas. - Akanta de sa Kresia ki kenit kustu nomini e no atesu e a sudovest de Sardara. In aniqoriu si naraiant abbas Neapolitanis, poita no meda atesu de sa distruida zitadi de Neaplis, e si kreit ki innia nci fessit sa biha d'Abbas, ki depiat issiri importanti, poitaki ixxideus ki su Maiori o Sindiqu fiat presenti a una riunioni istabilida de sa Reina Eleonora in su 1387.
Su dominiu Romanu nci teniat una spezia de sala de bannius, ki kunteniant tres mannas vaskas o varronkas kuadradas, de aundi bessiat s'abba buhia de formai unu pitiku arriu. Apustis su loqu ies istetu abbandonau e in kalinkunu postu is abbas abbandonadas anti formau unu paqu de sunzula.
Sa mitza si aqatat ind'una pitika cea o bahe a is kunfinis de su terrinu de transizioi e basaltiku e po kussu innì si aqatant blokus mannus de lava porosa. Donat doiqi masitas de abba donnia minutu e sa temperadura ies de 57 a 62 qradus.
S'abba kuntenit sustanzias solidas ki suntis meda karbonau de soda, solfau de soda, solfau de manniesa e kloruru de sodiu; e me in su fundu de sa terra nieha nci suntis puru fundurulus ferriginosus kun efervexxentia de azzidu idrokloriku.
Donnia tantu bessit puru unu paku de fiaqu (gas), ki kuntenit azzidu karboniku, azotu e forzis unu paqu de idrogenu sulfurau.
De paqus annus nci ies unu mannu, modernu e komudu istabilimentu fatu de propriedadi privada aposta po is bannius a paqamentu. Is bannius suntis a vapori kun docias e makinas isterilizzantis po ponni e sigilai ainturu de impuhas is abbas de mandiai a bendiri foras.
Kusta abbas po bannius suntis tantas bonas, ki faint a trivas a is abbas de Akui e Iskia; e po bufai, po su bikarbonau de soda ki kuntenint iskalau, ponint matana a is de Vixxì in Franza, e ki po kussu si narant puru sa Vera Vixxì de Sardinnia.
Premiada in sa Esposizioi de Triesti, e in Mastra de Turinu in su 1923 si at meritau premiu mannu e medalia de oru. In su 1922 mandaddas in Cina dus miliois de impuhas de masita preas
Is fanqus sanant medas dolus de istoqumu, istintinas, arriques e fiqau.
Sa lukandaloqu de maiu a austu ies populada de banniantis, medas de is kalis aqantant saludi in kustas abbas.
Erdas Batista: Sardinnia – seiquesima imprentida – Karalis Sesta Claudiu 1935.

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