Pubblichiamo la locandina del convegno "Casteddu de Murriali" che si svolgerà il 25 giugno 2011 ore 18:00 presso i locali del cineteatro. http://www.novasdisardara.it/locandina%20monreale.jpg
Leggi tutto l'articolovenerdì 24 giugno 2011
venerdì 10 giugno 2011
L ‘ INSEDIAMENTO
Sardi d’Italia e d’Europa a sostegno della Regione Sardegna
Mercoledì 15 giugno si terrà a Roma una manifestazione nazionale degli emigrati sardi per una nuova continuità territoriale e a sostegno delle misure attuate dalla Regione Sardegna per l’abbattimento del costo delle tariffe marittime.
Gli emigranti sardi hanno deciso di scendere in piazza ed hanno organizzato una manifestazione nazionale per richiamare l’attenzione sul problema trasporti di vitale importanza per la Sardegna.
La F.AS..I., Federazione Associazioni Sarde in Italia, auspica la più ampia partecipazione attorno ad un documento che ha tra le sue parole d’ordine: il riconoscimento legislativo del principio europeo dello svantaggio dell’insularità che penalizza la Sardegna; la stipula di una nuova convenzione sul trasporto aereo; la realizzazione della “continuità” via mare che garantisca il diritto alla mobilità dei cittadini europei e delle merci, a fronte dell’insostenibile aumento delle tariffe marittime; la revisione della vendita della Tirrenia. La Sardegna non può, infatti, accettare di pagare oneri per le tratte in convenzione senza ottenere garanzie sul controllo delle tariffe; la formulazione di una gara europea che assegni le linee marittime in convenzione e fissi gli oneri di servizio e le compensazioni dell’insularità.
La FASI, i Sardi dell’Italia e dell’Europa sostengono la decisione della Regione Sardegna di noleggiare direttamente alcune navi nel periodo estivo come misura straordinaria per abbattere il caro tariffe, favorire il La continuità territoriale è una sacrosanta battaglia di libertà per il diritto fondamentale alla mobilità delle persone. È una battaglia per tutti, non solo per i sardi, perché tutti i cittadini italiani ed europei possano godere delle bellezze della Sardegna e contribuire al progresso ed al benessere dell'Isola.
Su questa battaglia di libertà la FASI chiama alla mobilitazione tutti i cittadini sardi, le organizzazioni della società civile, i gruppi politici rappresentati in Consiglio Regionale, i parlamentari a Roma. Chiediamo l’adesione e la solidarietà ai sindacati, ai sindaci, ai presidenti delle Province, alle associazioni di categoria, dando appuntamento per mercoledì 15 giugno 2011 alle ore 11.30 a Roma in Piazza Santi Apostoli (una delegazione andrà a Montecitorio).
Il Comitato promotore chiede l’adesione senza la presenza in piazza di simboli di partito.
Il simbolo unificante è la Bandiera dei Quattro Mori.
Forza Paris
Tonino Mulas – Presidente F.A.S.I.
lunedì 6 giugno 2011
Il far west dell’acqua
MicroMega. Perché privatizzare ha avuto risultati negativi. Quando a Milano nel 1888 fu costruito il primo acquedotto, tuttora uno dei migliori del Paese, si scrisse che l'acqua era un bene così fondamentale per la vita e la salute dei cittadini, che il servizio non poteva essere gestito da chi poteva trarne profitto. La firma sul provvedimento non venne apposta da un socialista rivoluzionario, ma da un sindaco-mastino della Destra storica, Gaetano Negri. Allora in Italia i conservatori erano ancora guardiani implacabili della cosa pubblica. Oggi i tempi sono cambiati e il capitale privato – spesso straniero – è entrato nella gestione dell'acqua con lo scopo dichiarato di modernizzare una rete invecchiata o gestita in modo clientelare. Ma alla prova dei fatti l'esperimento – per mancanza di regole forti – ha dato pessimi esempi e le tariffe si sono alzate spesso in assenza di investimenti sulla rete. Un esempio? Velletri, dove la società ha fatto cassa con alti profitti ma non ha eliminato l'arsenico in rete. Troppo forte, anche qui, la tentazione di minimizzare persino i veleni facendo leva sulla pubblica sete e l'automatismo delle bollette.
Ora col referendum si chiede di fare macchina indietro, abrogando con un "Sì" due provvedimenti che – se applicati – renderebbero addirittura vincolante l'ingresso dei privati nelle acque italiane, offrendo loro per giunta un profitto del sette per cento garantito per legge. I due "Sì" non sono dunque contro il privato ma contro la sua imposizione dall'alto, anche laddove il pubblico funziona in modo esemplare. Il tutto con una mostruosità giuridica che va non solo contro l'interesse dei cittadini ma contro lo spirito stesso del capitalismo.
Il rischio finale è che acque "sane" siano fagocitate ex lege da acque "malsane", e il grosso politicamente ammanigliato faccia un sol boccone del piccolo virtuoso. L'Italia è piena di consorzi anche privati ottimamente gestiti (vedi le acque della collina biellese) che non vedono alcuna necessità di farsi accorpare da vicini carichi di debiti, pronti a far leva su bollette maggiorate per far quadrare i loro conti. Il problema di fondo è dunque la democrazia della gestione, e di mantenere sul più fondamentale dei beni il controllo dal basso dei cittadini.
Perché poi, altrimenti, accade quanto è successo a Berlino, dove l'acqua è passata in gestione alla francese Véolia con fenomenali rincari del canone, e dove i cittadini sono stati obbligati a ricorrere a un referendum soltanto per poter accedere al contratto di affidamento, secretato dalla società. Un business sulla cui bontà erano obbligati a credere a scatola chiusa. Ma più clamoroso è il caso di Parigi, tornata al pubblico dopo anni di disastro privato, e ciò nella capitale del Paese che – con la Société Lyonnaise des Eaux, la Suez e la Véolia – è più presente nel business dell'acqua a livello mondiale.
Non a caso, il controllo pubblico sulle acque resta intoccabile anche nel cuore del capitalismo, gli Usa, dove sanno bene che perdere il controllo sulle acque equivale a perdere sovranità sul territorio. Nel Belgio francofono, fallita la privatizzazione, hanno appena deciso di affidarsi a una cooperativa sociale mutualistica. E oggi, col referendum, l'Italia, di fronte al rischio di un Far West tariffario, non cerca che di allinearsi a una tendenza globale di ripensamento del servizio. Il segno anche di una rivalutazione dell'acqua, bene non degradabile a merce, ricco di valori simbolici e identitari. Paolo Rumiz
venerdì 3 giugno 2011
ABBIAMO IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE
Mercoledì 1° giugno, un foltissimo pubblico ha assistito all’insediamento del consiglio comunale eletto nella consultazione elettorale del 15 e 16 maggio.
Dopo gli adempimenti di legge e il giuramento, il sindaco Giuseppe Garau, ha illustrato le Dichiarazioni programmatiche. Ha poi comunicato la composizione della giunta che risulta così composta:
Ercole Melis, vicesindaco,assessore all’agricoltura e allevamento, faunistica e randagismo; Renato Atzori, assessore ai lavori pubblici, urbanistica, edilizia privata e patrimonio; Andrea Caddeo, assessore all’ambiente, arredo urbano, verde pubblico; Simona Ibba, assessore alle politiche sociali, politiche giovanili e rapporto con le associazioni; Valentina Pinna, assessore alle attività produttive e turismo; Raimondo Pisu, assessore alla cultura, pubblica istruzione e sport.
Capogruppo di maggioranza è stato designato il consigliere Roberto Ibba. I consiglieri Samuele Casula, Davide Brugnone, Roberta Atzori assieme ai rispettivi assessori, si occuperanno di sport, ambiente e fauna selvatica, turismo e attività produttive; Paolo Pisu sarà l’esperto che curerà la valorizzazione della lingua sarda.
Il gruppo di minoranza è composto da Paolo Zucca, Antonio Mameli, Roberto Caddeo, Fabio Putzu, Giorgio Zucca.
A Peppe Garau e ai suoi collaboratori un vivo augurio di buon lavoro; dal consiglio tutto ci aspettiamo un comportamento corretto e civile che possa aiutare il progresso del nostro paese.