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giovedì 29 marzo 2012

Rassegna Incontri d'Autore. Boe Muliake

Presentazione del libro Boe Muliake. Il re templare. Libreria Murru, via S. Benedetto 12/c Cagliari giovedì, 29 marzo alle ore 18.30 sarà presente l'autore Angelo Mascia intervistato da Giuseppina Vacca. Il libro. L’autore ci propone un romanzo storico ambientato nella Sardegna dell’XI-XII secolo, nel periodo delle ‘crociate’, guerre combattute tra eserciti cristiani e musulmani. Nell'anno del Signore 1016 i saraceni che saccheggiano la Sardegna sono sconfitti dai soldati di Pisa e Genova.L'isola si apre alla globalizzazione del tempo. Arrivano i monaci seguiti dai mercanti, dapprima cauti, poi sempre più disinvolti e spavaldi.Nel 1122 re Costantino decide di limitarne lo strapotere, ma durante l'annuale caccia sul monte Vignoli muore in circostanze misteriose. Il popolo crede sia stato ucciso da un enorme cinghiale bianco, il suo cuore è stato però trafitto da un dardo lanciato da una balestra. Sono stati i pisani o i genovesi? Il regno è sull'orlo della guerra civile perché Gonario, l'erede al trono, ha solo quattordici anni e non può diventare re. La madre Marcusa assume la reggenza e, per paura che sia ucciso, lo affida a Ugone Ebriaci, un ricco mercante pisano, ex console della città. Mighè, un ambulante catalano girovago e sognatore, è l'unico ad aver visto gli assassini del re.

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martedì 27 marzo 2012

La Costituzione Italiana… 64 anni dopo.

Il Circolo ARCI 1° Maggio di Sardara, in collaborazione con l’Associazione Culturale Costruire Futuro, ha organizzato per sabato 31 marzo alle ore 18.00, presso il Centro di Aggregazione Sociale di via Oristano, una conferenza-dibattito sulla Costituzione. La Costituzione Italiana…64 anni dopo la sua entrata in vigore: discutiamo sulla validità e sull’attualità dei principi in essa sanciti. Interviene il Prof. Andrea Deffenu docente di Diritto Costituzionale presso l’Università di Cagliari che al termine del suo intervento risponderà alle nostre curiosità sulla Costituzione. Tutti i Sardaresi sono invitati e chiunque può partecipare al dibattito. Allora… Vi aspettiamo sabato 31 marzo alle 18.00… Costruirefuturo

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L'Arte come mezzo di espressione

Pubblichiamo la cartolina d'invito della mostra di pittura "L'Arte come mezzo di espressione" dell'artista Antonio Russo, organizzata presso il Casa Pilloni dal 01 aprile 2012 Cartolina "L'Arte come mezzo di espressione"

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giovedì 22 marzo 2012

AVVIAMENTO AL LAVORO IN CANTIERI COMUNALI - PROBLEMATICHE

Ancora una volta mi sento ripetere dai concittadini in difficoltà per il non lavoro che gli inserimenti nei cantieri comunali riguardano la stessa cerchia di persone. E ancora una volta la solita guerra fra poveri, dovuta in parte ad una norma stupida che non favorisce la rotazione dei lavoratori. Lo strumento dei cantieri occupazionali, nato come politica attiva del lavoro, è nella realtà dei fatti diventato uno strumento di natura quasi assistenziale. Per questo il sottoscritto ha avanzato in un tavolo provinciale la richiesta di modificare la norma regionale per evitare di ritrovarmi per cinque anni con gli stessi nominativi presenti nei diversi profili professionali. Per opportuna conoscenza invio alcune note in merito. Le modalità di assunzione dei cantieri comunali definite dalla Giunta regionale con delibere n. 15/12 del 30/3/04 e n. 24/26 del 27/05/2004 circa parametri di selezione, criteri e modalità attuative; - in base all’art. 14 della L.R. 20/2005 “Gli Enti Pubblici possono avvalersi, previa convenzione, dei Centri dei Servizi per il lavoro per le attività di preselezione dei candidati nell’ambito delle procedure concorsuali e selettive per l’accesso al lavoro”. - le Province nell’ambito della propria autonomia istituzionale e organizzativa possono stabilire ulteriori criteri per l’avviamento ai cantieri comunali, purché non contrastino con la normativa nazionale e regionale in materia, facoltà ribadita anche nella nota n° 24986 del 02/08/06 dal Direttore Generale dell’Assessorato al lavoro Formazione Professionale Cooperazione e Sicurezza Sociale della Regione Autonoma della Sardegna; - la Provincia del Medio Campidano non ha finora individuato ulteriori criteri generali per l’avviamento al lavoro nei cantieri comunali, che possono essere oggetto di convenzione tra i comuni e i Centri per l’Impiego per il Servizio del Lavoro competenti territorialmente. In tal senso si rende necessario alternare il maggior numero possibile di lavoratori disoccupati nei cantieri che il Comune conduce in economia, stabilendo all’interno delle graduatorie predisposte dal CSL criteri di rotazione dei disoccupati. Attualmente può verificarsi la contemporanea vigenza di più graduatorie in relazione a diversi profili, con personale inserito in più graduatorie, in turni diversi e a chiamata differita; il problema è per il Comune come effettuare le chiamate e sulla base di quali criteri. Sarebbe invece intendimento dell'Amministrazione che rappresento integrare i criteri previsti dalla normativa regionale per l'assunzione nell'ambito dei cantieri comunali come segue: non assumere coloro i quali abbiano instaurato negli ultimi n° 24 (ventiquattro) mesi rapporti di lavoro della durata complessiva di un certo numero di mesi (ad es. tre) con la stessa amministrazione e/o con altre pubbliche amministrazioni (sarà considerato rilevante il periodo per il quale è stato fatto l’avviamento e non l'effettiva durata del rapporto); stabilire turnazioni per l’esecuzione dei lavori di durata superiore a cinque mesi con la creazione di turni trimestrali e per periodi residuali superiori a due mesi, valide per tutte le figure ad eccezione del capo cantiere; Conseguentemente, sollecitare l’adozione di uno schema di convenzione in merito all’avvio dei cantieri comunali da parte della Provincia del Medio Campidano. L'adozione di tali modifiche permetterebbe un maggiore turnover fra i lavoratori, soddisfando così le esigenze di più famiglie alle prese conl'incubo della disoccupazione, evitando quella guerra fra poveri descritta in premessa ed infine allontanare quel mormorio fastidioso della gente che pensa ad un favoritismo degli amministratorinei cofronti di taluni a discapito di altri poveri.

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Servizi on line

Con l'ausilio del sito web del comune è possibile ottenere una serie di servizi stando comodamente a casa propria e in ogni momento. Cliccate al http://87.25.228.140/iscrizioneservizi.aspx e registratevi e richiedete i servizi on line. Semplifica la tua vita di cittadino! COSA SONO A disposizione del pubblico ci sono una serie di servizi, destinati a facilitare i rapporti con l'ente e a velocizzare l'espletamento delle pratiche più usuali. Di cosa si tratta? Dei servizi definiti dalle normative sull'e-government, dalla consultazione degli atti pubblici dell'ente alla consultazione dei propri dati anagrafici e contabili, dalla stampa di autocertificazioni alla richiesta di pratiche e documenti al fine di snellire le code. COME FUNZIONANO Alcuni di questi servizi sono pubblici, accessibili a tutti senza la necessità di iscriversi. Altri, a causa del loro carattere di riservatezza richiedono l'iscrizione dell'utente al servizio, per fare in modo che solo lui possa accedere ai dati ad esso relativi e per fornire servizi personalizzati, per i quali è a volte necessario che l'utente sia inserito nella banca dati dell'ente. Al termine della procedura di registrazione l'utente potrà accedere al sito utilizzando un utente e una password che lo identificano in modo univoco ed avrà così accesso a tutti i servizi ad esso riservati. REGISTRATI All'atto della registrazione verranno richiesti alcuni dati anagrafici al fine di permettere l'identificazione dell'utente ed è necessario avere a portata di mano il codice fiscale (o la partita IVA in caso di aziende) che diverrà il codice di accesso ai servizi web. E' importante che i dati vengano inseriti correttamente in quanto solo dopo una loro verifica da parte dell'ente verrà generata una password che verrà inviata all'utente permettendogli di accedere alla parte riservata del portale.

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lunedì 12 marzo 2012

VOLETE CHE A VOSTRO FIGLIO SI INSEGNI IL SARDO

Pubblichiamo la nota con cui il Consiglio Comunale ha deliberato l'introduzione della lingua sarda a scuola. litera_sindigus.pdf - Insegnamento_bilinguismo.pdf

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Mobilità sostenibile

Pubblichiamo il comunicato stampa relativo alla presentazione del progetto "Diamoci una mossa" (MObilità Sostenibile a SArdara) Mobilità_sostenibile.pdf 

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giovedì 8 marzo 2012

Adelasia di Torres e Benedetta di Massa

Dedico la festa della donna a due sfortunate regine sarde del XIII sec. Protagoniste della storia dei giudicati: Adelasia di Torres e Benedetta di Massa Adelasia: Figlia del giudice di Torres Mariano II e di Agnese di Massa(figlia del giudice di Cagliari Guglielmo di Massa). Il 9 Aprile 1220, prima che compisse 14 anni, celebra le nozze con Ubaldo II Visconti per suggellare la pace tra suo padre Mariano e Lamberto Visconti ( padre di Ubaldo e giudice di Gallura) . Papa Onorio III esprime il suo dissenso alle nozze. Intorno al 1224, dopo la morte di Lamberto, Adelasia diventa regina di Gallura al fianco di Ubaldo. Dieci anni dopo Adelasia diventa Giudicessa di Torres in seguito alla morte di Barisone III suo fratello e giudice di Torres. Ai primi del 1238 muore il marito Ubaldo. Il Papato gli propone un nuovo matrimonio, ma Adelasia sposa Enzo di Svevia, figlio di Federico II rompendo i rapporti con il Papa e per questo fu scomunicata. Nel 1239 Enzo abbandona Adelasia e il suo regno per recarsi in continente presso il padre. Adelasia si ritira nel castello del Goceano e dopo alcuni anni chiede perdono al Papa per l’annullamento della scomunica e del matrimonio con Enzo. Ma il papato, che ha sempre rivendicato diritti sulla Sardegna, delegittima la podestà di Adelasia sui suoi regni. Secondo l’ultima notizia essa è ancora in vita nel 1255, ma secondo cronache Pisane sarebbe morta nel 1259. Benedetta di Massa: Figlia di Guglielmo di Massa (giudice di Cagliari) e di Adelasia Malaspina. Nel 1217 rimane vedova di Barisone II d’Arborea. Nel 1218 fu costretta a sposare Lamberto Visconti vedovo di Elena di Gallura sposata nel 1206 e divenuto giudice di Gallura non avendo Elena fratelli maschi. Alla morte del padre Guglielmo eredita il giudicato di Cagliari, ma giurando fedeltà a Pisa e mantenendo un’enclave Pisana nel Castel di Castro. Benedetta tentò di opporsi al dominio dei Visconti sostenuta dal papato che vedeva da parte delle signorie pisane una violazione delle proprie prerogative sull’isola. Nel 1224 giura fedeltà alla chiesa e ottiene l’annullamento del matrimonio con Lamberto Visconti. Nel 1226 sposa il Lucchese Enrico di Ceola, ma viene imprigionata con il marito da Lamberto. Dopo il decesso del secondo marito Benedetta si sposa con il Pisano Rinaldo Gualandi. In quell’anno Benedetta si trasferì a Massa dove morì nel 1232. Le vicende di queste due regine ben sintetizza il sistema di strategie matrimoniali dalle forze straniere che puntavano al dominio sulla Sardegna. Livio Melis

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Da Atene a oggi: le sfide olimpiche

Venerdì 09 marzo 2012 alle ore 16.30 presso il Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” strada Collinas-Lunamatrona si terrà l'inaugurazione della GRANDE MOSTRA Da Atene a oggi: le sfide olimpiche Dal 9 marzo al 30 settembre 2012
Interverranno
Daniela Figus PRESIDENTE C.D.A. SA CORONA ARRUBIA
Ugo Cappellacci PRESIDENTE REGIONE SARDEGNA
Fulvio Tocco PRESIDENTE PROVINCIA DEL MEDIO CAMPIDANO
Gianfranco Fara PRESIDENTE DEL CONI SARDEGNA 
Illustrano la mostra
Paolo Sirena DIRETTORE DEL MUSEO
Ferruccio Dendena CURATORE DELLA MOSTRA 

MUSEO NATURALISTICO DEL TERRITORIO “Giovanni Pusceddu”
Strada Provinciale Lunamatrona-Collinas
Tel. 0709341009 - 070939999 fax 0709341135
www.museosacoronarrubia.it - museoterritoriale@gmail.com 
 Da_atene_ad_oggi_le_sfide_olimpiche
Invito 
Scheda_tecnica_mostra_olimpiadi 

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giovedì 1 marzo 2012

SARDARA - VOLETE CHE A VOSTRO FIGLIO SI INSEGNI LA LINGUA SARDA?

Il Consiglio Comunale di Sardara ha deliberato all’unanimità una istanza alla Regione perché essa si adoperi nei confronti della Direzione Scolastica Regionale per corredare i moduli di iscrizione degli alunni alle prime classi delle elementari e medie della richiesta di insegnamento della lingua sarda.  Questo prevede la legge 482/99 sulla tutela delle lingue minoritarie. Un passaggio obbligato previsto dalla legge per una seria introduzione della lingua sarda a scuola se vogliamo salvarla da un’estinzione certa dovuta all’entrata in crisi della sua trasmissione generazionale. Tale legge già prevede l’introduzione della nostra lingua a scuola, purtroppo si constata ancora oggi una sua mancata applicazione che offende il nostro orgoglio  di sardi. Nelle scuole del Friuli, regione come la nostra con un bilinguismo imperfetto, tali moduli sono presenti già da anni. Il modulo è analogo a quello che troviamo relativamente all’insegnamento della religione. Si è deliberato di invitare ad aderire tutti i consigli comunali/provincie della Sardegna, per sbloccare una situazione che perdurando porterà inevitabilmente all’oblio dell’elemento culturale più distintivo del nostro popolo.


SÀRDARA BOLEIS CHI A SU FILLU IMPARINT SA LÌNGUA SARDA?
Su Consillu Comunali de Sàrdara at delibberau unànimi un’istàntzia a sa Regioni po chi apretit sa Diretzioni Scolàstica Regionali po chi is mòdulus de iscritzioni de is studentis a is primus classis elementaris e mèdias, siant frunius de sa pregonta de imparu de sa lìngua sarda. Custu narat sa L. 482/99 po s’amparu de is lìnguas de minoria. Unu passàgiu obbligau stabbiliu de sa lei po una intrada sèria de sa lìngua nosta in scola chi dda boleus sarvai de una morti segura po mori de s’intrada in crisi de sa trasmissioni generazionali. Custa lei previdit giai s’intrada de sa lìngua in scola, làstima ca in dii de oi bideus ca no est ancora aplicada e custu primat s’orgòlliu nostu de sardus. In is scolas de su Friuli, regioni cun  d-unu bilinguismu imperfetu che sa nosta, custus mòdulus ddoi funt giai de unus cantu annus. Su mòdulu assimbillat a su chi agataus po s’imparu de sa religioni. Funt cumbidaus a pigai parti a s’istàntzia totu is sìndigus e provìntzias de sa Sardìnnia po sblocai una situatzioni ca chi sighit at a portai a su sperdimentu seguru de s’elementu culturali prus schetu e distintivu de su pòpulu nostu.

Giampaolo Pisu – Consigliere Comunale Sardara delegato tutela e promozione lingua sarda.

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Mostra percorso “La Fiera Donna Sarda” di Lucio Fanti

Pubblichiamo il comunicato stampa della mostra percorso "La Fiera Donna Sarda" dell'artista Lucio Fanti che si svolgerà presso Casa Pilloni - Sardara dal 10 al 25 marzo 2012. comunicato_stampa - Foto

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DEBITI E SENSO DI RESPONSABILITA’

Dopo un lunghissimo giudizio (iniziato nel 1985)  è stata pronunciata la decisione definitiva di primo grado riguardante gli espropri del campo sportivo di via Campania.
I terreni in questione vennero occupati d’urgenza nel 1975, e le successive richieste dei proprietari furono ritenute eccessive (come dimostrato dalla sentenza odierna) rispetto ai valori di mercato.  A distanza di qualche decennio, il Tribunale ha condannato il Comune di Sardara a pagare circa 120.000,00 euro, a cui vanno sommati gli interessi legali e le spese legali non ancora quantificate.
Una sentenza quindi che obbliga l’amministrazione comunale a trovare una copertura finanziaria per fronteggiare a questa spesa imprevista. Ad ogni modo, l’avvocato del Comune ci suggerisce che non vale la pena di appellare, ma neppure di sostenere le notifiche della sentenza a mezzo di Ufficiale Giudiziario, che tradotto significa “PAGATE SUBITO”.
Le risorse verranno reperite in parte nel bilancio di previsione 2012 e parte con l’utilizzo dell’avanzo relativo al 2011. Ovviamente queste somme implicano un costo collettivo, ossia una riduzione dei servizi alla cittadinanza: qualche evento in meno, oppure una minore manutenzione della viabilità o del verde pubblico ad esempio.
Il tutto in uno scenario nazionale che prevede il taglio dei trasferimenti dello Stato e della Regione a favore dei comuni, una nuova imposizione fiscale con l’introduzione della nuova ICI e l’aumento esorbitante (sino a € 200,00 per tonnellata) dei costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Purtroppo non finisce qui.
A marzo è prevista l’udienza in Cassazione relativa ad un esproprio fatto nell’area termale.
Anche in questo caso l’Amministrazione Comunale dovrà pagare al proprietario dell’area, sebbene a un prezzo decisamente inferiore rispetto a quello richiesto.
Sarebbe stato opportuno chiudere questa partita due anni fa, dopo la sentenza della Corte d’Appello, ma la Giunta Zucca ha preferito “guadagnare tempo” e lasciare ai posteri il pagamento della richiesta, nonostante il parere contrario dell’avvocato del Comune.
Questo rinvio della “patata bollente” non farà altro che far maturare ulteriori interessi legali e nuove spese legali per il ricorso in Cassazione.
Se dovessimo utilizzare la stessa tattica politica, l’Amministrazione di oggi dovrebbe appellarsi anche per gli espropri del campo sportivo nuovo e rinviare il pagamento a qualcun altro.
Ma alla demagogia e al tatticismo preferiamo il senso di responsabilità. Siamo stati eletti per risolvere i problemi del paese e non per rinviarli, anche quando si tratta di pagare debiti del passato.
Siamo certi che anche i cittadini responsabili capiranno. Giuseppe Garau Sindaco di Sardara

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