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giovedì 1 marzo 2012

DEBITI E SENSO DI RESPONSABILITA’

Dopo un lunghissimo giudizio (iniziato nel 1985)  è stata pronunciata la decisione definitiva di primo grado riguardante gli espropri del campo sportivo di via Campania.
I terreni in questione vennero occupati d’urgenza nel 1975, e le successive richieste dei proprietari furono ritenute eccessive (come dimostrato dalla sentenza odierna) rispetto ai valori di mercato.  A distanza di qualche decennio, il Tribunale ha condannato il Comune di Sardara a pagare circa 120.000,00 euro, a cui vanno sommati gli interessi legali e le spese legali non ancora quantificate.
Una sentenza quindi che obbliga l’amministrazione comunale a trovare una copertura finanziaria per fronteggiare a questa spesa imprevista. Ad ogni modo, l’avvocato del Comune ci suggerisce che non vale la pena di appellare, ma neppure di sostenere le notifiche della sentenza a mezzo di Ufficiale Giudiziario, che tradotto significa “PAGATE SUBITO”.
Le risorse verranno reperite in parte nel bilancio di previsione 2012 e parte con l’utilizzo dell’avanzo relativo al 2011. Ovviamente queste somme implicano un costo collettivo, ossia una riduzione dei servizi alla cittadinanza: qualche evento in meno, oppure una minore manutenzione della viabilità o del verde pubblico ad esempio.
Il tutto in uno scenario nazionale che prevede il taglio dei trasferimenti dello Stato e della Regione a favore dei comuni, una nuova imposizione fiscale con l’introduzione della nuova ICI e l’aumento esorbitante (sino a € 200,00 per tonnellata) dei costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Purtroppo non finisce qui.
A marzo è prevista l’udienza in Cassazione relativa ad un esproprio fatto nell’area termale.
Anche in questo caso l’Amministrazione Comunale dovrà pagare al proprietario dell’area, sebbene a un prezzo decisamente inferiore rispetto a quello richiesto.
Sarebbe stato opportuno chiudere questa partita due anni fa, dopo la sentenza della Corte d’Appello, ma la Giunta Zucca ha preferito “guadagnare tempo” e lasciare ai posteri il pagamento della richiesta, nonostante il parere contrario dell’avvocato del Comune.
Questo rinvio della “patata bollente” non farà altro che far maturare ulteriori interessi legali e nuove spese legali per il ricorso in Cassazione.
Se dovessimo utilizzare la stessa tattica politica, l’Amministrazione di oggi dovrebbe appellarsi anche per gli espropri del campo sportivo nuovo e rinviare il pagamento a qualcun altro.
Ma alla demagogia e al tatticismo preferiamo il senso di responsabilità. Siamo stati eletti per risolvere i problemi del paese e non per rinviarli, anche quando si tratta di pagare debiti del passato.
Siamo certi che anche i cittadini responsabili capiranno. Giuseppe Garau Sindaco di Sardara

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