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giovedì 22 marzo 2012

AVVIAMENTO AL LAVORO IN CANTIERI COMUNALI - PROBLEMATICHE

Ancora una volta mi sento ripetere dai concittadini in difficoltà per il non lavoro che gli inserimenti nei cantieri comunali riguardano la stessa cerchia di persone. E ancora una volta la solita guerra fra poveri, dovuta in parte ad una norma stupida che non favorisce la rotazione dei lavoratori. Lo strumento dei cantieri occupazionali, nato come politica attiva del lavoro, è nella realtà dei fatti diventato uno strumento di natura quasi assistenziale. Per questo il sottoscritto ha avanzato in un tavolo provinciale la richiesta di modificare la norma regionale per evitare di ritrovarmi per cinque anni con gli stessi nominativi presenti nei diversi profili professionali. Per opportuna conoscenza invio alcune note in merito. Le modalità di assunzione dei cantieri comunali definite dalla Giunta regionale con delibere n. 15/12 del 30/3/04 e n. 24/26 del 27/05/2004 circa parametri di selezione, criteri e modalità attuative; - in base all’art. 14 della L.R. 20/2005 “Gli Enti Pubblici possono avvalersi, previa convenzione, dei Centri dei Servizi per il lavoro per le attività di preselezione dei candidati nell’ambito delle procedure concorsuali e selettive per l’accesso al lavoro”. - le Province nell’ambito della propria autonomia istituzionale e organizzativa possono stabilire ulteriori criteri per l’avviamento ai cantieri comunali, purché non contrastino con la normativa nazionale e regionale in materia, facoltà ribadita anche nella nota n° 24986 del 02/08/06 dal Direttore Generale dell’Assessorato al lavoro Formazione Professionale Cooperazione e Sicurezza Sociale della Regione Autonoma della Sardegna; - la Provincia del Medio Campidano non ha finora individuato ulteriori criteri generali per l’avviamento al lavoro nei cantieri comunali, che possono essere oggetto di convenzione tra i comuni e i Centri per l’Impiego per il Servizio del Lavoro competenti territorialmente. In tal senso si rende necessario alternare il maggior numero possibile di lavoratori disoccupati nei cantieri che il Comune conduce in economia, stabilendo all’interno delle graduatorie predisposte dal CSL criteri di rotazione dei disoccupati. Attualmente può verificarsi la contemporanea vigenza di più graduatorie in relazione a diversi profili, con personale inserito in più graduatorie, in turni diversi e a chiamata differita; il problema è per il Comune come effettuare le chiamate e sulla base di quali criteri. Sarebbe invece intendimento dell'Amministrazione che rappresento integrare i criteri previsti dalla normativa regionale per l'assunzione nell'ambito dei cantieri comunali come segue: non assumere coloro i quali abbiano instaurato negli ultimi n° 24 (ventiquattro) mesi rapporti di lavoro della durata complessiva di un certo numero di mesi (ad es. tre) con la stessa amministrazione e/o con altre pubbliche amministrazioni (sarà considerato rilevante il periodo per il quale è stato fatto l’avviamento e non l'effettiva durata del rapporto); stabilire turnazioni per l’esecuzione dei lavori di durata superiore a cinque mesi con la creazione di turni trimestrali e per periodi residuali superiori a due mesi, valide per tutte le figure ad eccezione del capo cantiere; Conseguentemente, sollecitare l’adozione di uno schema di convenzione in merito all’avvio dei cantieri comunali da parte della Provincia del Medio Campidano. L'adozione di tali modifiche permetterebbe un maggiore turnover fra i lavoratori, soddisfando così le esigenze di più famiglie alle prese conl'incubo della disoccupazione, evitando quella guerra fra poveri descritta in premessa ed infine allontanare quel mormorio fastidioso della gente che pensa ad un favoritismo degli amministratorinei cofronti di taluni a discapito di altri poveri.

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