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mercoledì 25 gennaio 2012

SARDO LUCE DEGLI DEI

Pubblichiamo la locandina della presentazione del libro "Sardo luce degli Dei" che si terrà il giorno 27 gennaio ore 17.30 presso la biblioteca comunale di Via Manzoni - Sardara.


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lunedì 23 gennaio 2012

ABC Sardara A come ambiente

Nella scorsa estate l’amministrazione comunale di Sardara ha aderito al Patto dei Sindaci, il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso la sottoscrizione del patto i soggetti firmatari si impegnano a raggiungere l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. I firmatari devono redigere il proprio PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) entro l’anno successivo all’adesione e presentare successivamente i rapporti sull’attuazione indicando i progressi della propria azione. Il punto di partenza è rappresentato dall’Inventario di Base delle Emissioni di CO2 (IBE), che deve riferirsi ai dati di consumo energetico degli edifici, alla produzione locale di energia, ai trasporti e alla mobilità in generale, alla produzione dei rifiuti e all’utilizzo del suolo. Gli uffici comunali sono al lavoro per recuperare questa mole di informazioni necessarie per predisporre l’IBE, per implementare poi il PAES. Aderire al Patto dei Sindaci è prima di tutto un impegno politico, di chi ha a cuore un’idea del progresso basata sullo sviluppo sostenibile, sulla qualità della vita, sull’idea che non può esserci in natura una crescita illimitata, ma rappresenta anche un’occasione per una gestione razionale delle risorse pubbliche. Come? Costringe gli amministratori a valutare l’impatto ambientale e di bilancio dei diversi consumo energetici dei servizi pubblici. Ad esempio a Sardara, da una prima analisi dei dati (sinora mai fatta!) si evince che i consumi energetici annui sono di 740.000 kwh per un costo stimato complessivo di € 165.000,00. Ci impegneremo quindi a verificare contatore per contatore la soluzione migliore per abbattere le emissioni di CO2 e risparmiare qualche euro speso di troppo. Inoltre, con un gruppo di esperti si sta valutando la possibilità futura di utilizzare la risorsa geotermale, che distingue il nostro territorio comunale rispetto alle altre realtà vicine. Il Sindaco Giuseppe Garau L'Assessore all'Ambiente Andrea Caddeo

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sabato 14 gennaio 2012

Partecipazione al bando sul "Sistema museale"

Il comune di Sardara ha presentato alla Ras un progetto volto all’ageduamento tecnico e funzionale del Civico Museo archeologico “VILLA ABBAS”.
Il progetto prevede diversi interventi per un ammontare complessivo di € 222.500, 00 di cui € 200.000,00 a carico della Ras. Sono previsiti adeguamenti nel sistema di schermatura della luce naturale, all’impianto di luce artificiale ad alta efficienza energetica, il sistema di rilevamento dell tasso di umidità, l’abbattimento di barriere architettoniche, il sistema anti-intrusione, il sistema di accensione a seguito della rilevazione della presenza di persone e la realizzazione di una nuova panellistica.
Aperto al pubblico nel 1997, il museo è posto al centro del paese, nei locali del vecchio palazzo Municipale (anno 1912). Il percorso museale si sviluppa attraverso otto sale, sviluppate su due livelli: distribuiti in 28 vetrine e 5 pozzi espositivi, il museo raccoglie 1100 reperti di tutte le zone limitrofe fino a San Sperate e Monastir. E’ uno dei pochi musei con un percorso tattile per i non vedenti, ospita tantissimi reperti ceramici, litici e bronzei, dal neolitico al periodo tardo medioevale. Gli operatori della cooperativa “Villa Abbas” che gestisce il museo, sono a disposizione dei visitatori per accompagnarli, attraverso il percorso nell’interessantissimo Centro storico, e al sito archeologico di Santa Anastasìa nel cuore antico del paese.

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giovedì 5 gennaio 2012

Consiglio Comunale del 29 dicembre 2011

Pubblichiamo la sintesi del Consiglio Comunale del giorno 29 dicembre 2011. Sintesi_Consiglio_Comunale

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Piemonte e Sardegna: tra scontro e incontro. Profili dell’integrazione

Tracciare il profilo dei rapporti tra due grandi aree del nostro Paese appare cosa ardua e complessa. Per questo occorre scegliere degli indirizzi precisi, onde evitare di disperdersi lungo tracciati difficilmente percorribili. Ufficialmente il rapporto tra Sardegna e Piemonte, o meglio tra Regno di Sardegna e Ducato di Savoia, inizia nel 1720. In questo intervento ripercorreremo i rapporti tra Sardegna e Piemonte tracciando i profili di Sardi e Piemontesi che sono stati elementi di scontro e incontro, attraversando i passaggi fondamentali della storia: a partire dal primo vicerè piemontese (il Barone di Saint Remy), proseguendo per le figure protagoniste del periodo riformista (il piemontese Bogino e il sardo Cossu), attraversando le fasi concitate della “Sarda rivoluzione” del 1794 e della fusione perfetta (1847) che permise, tra i tanti dubbi connessi, la partecipazione dei Sardi al parlamento subalpino con uomini di elevatissimo spessore (Siotto-Pintor, Asproni, Tuveri) e la saldatura con i grandi personaggi del Risorgimento (Mazzini, Cattaneo, Cavour), infine uno sguardo importante deve essere dato a quegli imprenditori e politici piemontesi che decisero di dedicare una parte del loro tempo e dei loro investimenti in Sardegna (La Marmora, Baudi di Vesme, Sella, Birocchi), veri artefici dell’integrazione economica e sociale. Le fonti dell’intervento saranno soprattutto di natura bibliografica con qualche innesto documentario. L’intento è quello di scoprire quanto oltre ai rapporti ufficiali, si fossero costruiti nel tempo tanti rapporti interpersonali e sociali tra le due regioni, che meritano di essere riscoperti e valorizzati anche in chiave contemporanea. Roberto Ibba Intervento_convegno_Vercelli

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lunedì 2 gennaio 2012

Sardara: finanziato un intervento ambientale di rimozione rifiuti abbandonati

La Giunta Regionale ha destinato un contributo al comune di Sardara di € 82.226,00 per un intervento ambientale di rimozione rifiuti. Di conseguenza l'Amministrazione Comunale sta valutando l'opportunità di attivare un cantiere di lavoro con l'obiettivo di rivolgersi ai disoccupati di lungo corso, categoria che più di altre subisce gli effetti della crisi economica. Si vaglierà inoltre la possibilità di intervenire con un'azione di prevenzione attraverso il posizionamento di strumenti di controllo nell'area artigianale che presenta diversi punti abusivi di scarico. Inserisci il resto del post qui

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Contributo RAS per la redazione del piano particolareggiato

La Giunta Regionale ha assegnato dei contributi per la redazione dei piani particolareggiati. Al comune di Sardara, uno dei primi paesi a dotarsi di tale strumento urbanistico, è stato assegnato un contributo di circa 81.000,00 € che permetterà di aggiornare il piano esistente adeguandolo alle prescrizioni del Piano Paesaggistico Regionale. La redazione del piano costituirà un momento utile di confronto per individuare una strategia di tutela, conservazione e valorizzazione del nostro centro storico, fra i meglio conservati del territorio. Inserisci il resto del post qui

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Vivere la Campagna: il comune di Sardara raddoppia

Anche quest’anno la Provincia del Medio Campidano ha bandito il progetto Vivere la Campagna, annata agraria 2011/2012, che lo scorso anno ha coinvolto 1276 imprese agricole con oltre 7000 ettari di superficie coltivata Ai comuni del territorio viene richiesto di compartecipare al progetto riconoscendo un premio di circa 210 € per la coltivazione di un ettaro aggiuntivo (rispetto ai 4 finanziati dalla Provincia) a ciascun imprenditore agricolo. Il consiglio comunale di Sardara, quasi all’unanimità, ha deciso di fare uno sforzo ulteriore stanziando in bilancio una somma in grado di riconoscere il premio per due ettari aggiuntivi. Quali sono le ragioni di tale investimento? Vivere la Campagna, non è uno strumento elettoralistico come sostiene un consigliere di minoranza, ma piuttosto un progetto caratterizzato da una valenza multifunzionale, intesa come possibilità di coniugare diversi obiettivi e di diversa natura con la stessa misura di sostegno. Mi spiego meglio. Tutti sappiamo che la Sardegna possiede un basso rapporto tra popolazione e territorio (la densità regionale pari a 68 ab. per kmq, la stessa della provincia). Le aree rurali rappresentano la quasi totalità del territorio sardo, aree a rischio di spopolamento: numerosi comuni interni versano in gravissime condizioni demografiche con indici di vecchiaia e dipendenza altissimi. Se escludiamo il settore pubblico, la struttura economica di queste aree è poco evoluta e caratterizzata dalla prevalenza del settore agricolo rispetto agli altri settori dell’attività economica. La componente giovanile trova difficoltà ad avviare nuove iniziative imprenditoriali. La superficie agricola utilizzata continua a diminuire a seguito della riduzione dell’attività agricola, caratterizzata da una base fondiaria particolarmente polverizzata. Il deterioramento dei redditi agricoli e l’aumento dei costi di produzione stanno determinando l’esodo agricolo e rurale. Di conseguenza viene messa a repentaglio la vitalità medesima e il popolamento delle zone in cui l’economia agricola è centrale. Un danno antropologico e ambientale incalcolabile. La tendenza allo spopolamento delle aree interne e il venir meno delle correlate attività di presidio e cura del territorio svolto dagli agricoltori e dagli allevatori comporta infatti impatti ambientali negativi, quali l’aumento dei rischi e dei fenomeni di dissesto idro-geologico e di degradazione del suolo (erosione, riduzione di sostanza organica e diminuzione della biodiversità), ma anche squilibri di natura socio-economica. L’abbandono delle attività agricole e di allevamento estensivo costituisce inoltre un serio rischio per la salvaguardia del tipico paesaggio rurale dell’Isola. Anche la biodiversità è naturalmente correlata al grado di sostenibilità delle attività e pratiche agricole: il sottoimpiego o l’abbandono dei terreni agricoli possono avere conseguenze disastrose per l’ambiente naturale circostante. Le attività agricole esercitano inoltre un rilevante condizionamento sui fenomeni di erosione, di perdita della sostanza organica e di desertificazione. La qualità fisica del suolo è correlata infatti alla lavorazione profonda e/o la messa a nudo del terreno, in particolare nei periodi più piovosi, dalla monosuccessione, in particolare di cereali autunno-vernini. L’espansione di queste pratiche e usi del suolo, non sono sostenibili in termini ambientali. La situazione descritta la ritroviamo in tutta la Sardegna. E’descritta efficacemente nel PSR. La posta in gioco è altissima: è necessario infatti garantire un uso continuativo (e sostenibile) delle superfici agricole e il presidio dello spazio naturale da parte degli agricoltori e degli allevatori. L’abbandono delle attività agricole comporterebbe conseguenze sia di natura ambientale, come quelle sopradescritte, sia conseguenze di natura socio economica, quali la riduzione della vitalità delle comunità rurali. Non si tratta quindi di sostenere uno specifico settore, o una specifica categoria di operatori, ma sostenere bensì una determinante ritenuta necessaria per la salvaguardia del futuro delle comunità e dei territori rurali: la permanenza di attività agricole sostenibili. Un progetto semplice che mira a valorizzare l’ambiente e lo spazio rurale promuovendo una gestione sostenibile del territorio che cerca, nel suo piccolo, di limitare l’esodo agricolo e rurale delle comunità del Medio Campidano. Nessuna pretesa di risolvere i problemi descritti, ma la direzione è quella giusta. Sono queste le ragioni che hanno spinto l’amministrazione comunale di Sardara a raddoppiare l’impegno all’interno del progetto provinciale di Vivere la Campagna. Peppe Garau Sindaco di Sardara

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