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sabato 24 ottobre 2009

Le terme di Santa Mariquas nel periodo romano, ma guardando al futuro.


È stata una bella serata di cultura quella del 23 ottobre.


Il professor Raimondo Zucca, invitato dalle associazioni Costruirefuturo e Circolo Arci, per un'ora ha catturato l'attenzione del numeroso pubblico, nel racconto della storia termale sardarese e sarda durante il periodo romano.
Ha ripercorso gli studi fatti nel passato, a partire da quello del Taramelli, passando per gli studi europei e americani (Sardara è stato il primo sito sardo ad essere investito dalla ricerca di una missione archeologica straniera).
La stazione termale di Santa Mariaquas è una delle più citate nelle iscrizioni e nei documenti dell'antichità: segno di una importanza geografica, religiosa e forse anche economica.
Ne parla Tolomeo nel III secolo d.C., e diverse tracce si ritrovano anche nelle cronache medievali.
Il nome romano Aquae Neapolitane, deriva dalla città di Neapolis, sita nella parte meridionale del golfo di Oristano, la cui origine del nome resta ancora piena di dubbi. Si può supporre che questa città nuova fosse nata successivamente alla città vecchia di Othoca, sita in territorio di Santa Giusta.
L'importanza del sito termale dal punto geografico era data anche dalla posizione centrale rispetto al sistema viario romano.
Il territorio è dunque stato zona centrale ma anche zona di confine tra la zona di influenza di Neapolis e di Cagliari, e successivamente anche confine tra i Giudicati e tra le Diocesi.
Per la religiosità romana le acque termali erano generatrici di divinità: motivo per cui si può supporre che oltre alla zona termale vi fosse anche un tempio. Supposizione supportata maggiormente anche dal fatto che nel periodo cristiano vi sia stato edificato un santuario, oggi intitolato alla Madonna delle Acque.
Secondo il professor Zucca, la struttura termale che emerge, ristrutturata poi in epoca contemporanea, è solo una parte di tutto il complesso, che potrebbe estendersi per tutta l'area. Alcune idee di ricerca farebbero supporre, che data l'importanza del sito, vi potesse essere anche una Pretoria: un edificio di particolare pregio atto ad ospitare il governatore romano dell'Isola durante i suoi spostamenti.
Ecco dunque la proposta per il futuro: trovare le risorse necessarie per portare avanti una nuova campagna di scavo che potrebbe portare alla luce le tracce di un intero villaggio termale.
R.I.

1 commento:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good