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lunedì 5 ottobre 2009

Il 6 ottobre tutti in piazza per dire no alla cementificazione delle coste


E’ dei giorni scorsi l'approvazione del secondo articolo del cosiddetto "Piano Casa" con cui il Consiglio Regionale ha consentito, per la prima volta dopo 30 anni, aumenti di cubature anche nella fascia di rispetto assoluto dei 300 metri dal mare.


La Sardegna è l’unica tra le Regioni ad avere inserito nel disegno di legge detto “Piano casa” norme relative – e peggiorative – al Piano Paesaggistico vigente. Il rischio è palese e i sardi devono essere informati che attraverso un dispositivo di legge in teoria volto a rendere possibili e più semplici piccoli ampliamenti edilizi, si vuole far passare, grazie a ‘maglie larghe’ e deroghe, una vera e propria modifica di fatto delle norme in vigore di tutela del paesaggio. Con la discussione in Consiglio si sta purtroppo riconfermando lo stesso impianto del disegno di legge che premia con volumetria aggiuntiva anche gli interventi nelle zone di maggior pregio paesaggistico, persino nella fascia dei 300 metri e nei centri storici, nonché la concessione dell’abitabilità ai sottotetti e ai seminterrati ( che subiscono danni ad ogni nubifragio). Le associazioni Legambiente Sardegna, Italia Nostra e WWF, in attesa del richiesto confronto col Presidente Cappellacci, hanno subito avviato una serie di incontri con i gruppi in consiglio regionale per ribadire con forza la necessità di modificare il disegno di legge secondo le richieste già avanzate in commissione urbanistica, che riguardano la riaffermazione, senza deroghe, dei principi fondamentali del Piano Paesaggistico e la rigorosa salvaguardia della fascia dei 300 metri e dei centri storici, nonché la esclusione di eventuali “accordi di programma” che possano riaprire le coste alle colate di cemento. Poiché dagli incontri non sembra emergere alcuna volontà in tal senso, aumenta la preoccupazione e diventa necessaria una mobilitazione immediata. Per questo è necessario scendere in piazza, per chiedere l'annullamento di questo provvedimento scandaloso, che getta indiscriminatamente una colata di cemento sulle nostre coste. Il Partito Democratico, Legambiente Sardegna, Italia Nostra e WWF invitano quindi tutti i cittadini e le associazioni a partecipare all’assemblea partecipativa che si terrà martedi 6 ottobre alle ore 18 davanti al Consiglio Regionale di via Roma, per chiedere al Consiglio una svolta correttiva nel segno della salvaguardia.
Il nostro ambiente è il bene più prezioso che abbiamo, non possiamo gettarlo via per accontentare gli interessi particolari di pochi speculatori che guidano le scelte di una Giunta debole e sconsiderata.

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