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martedì 29 dicembre 2009

LA VILLA DI SARDARA E IL SUO TERRITORIO NEL XIV SECOLO

All’inizio del XIV secolo, la Sardegna si trovava in una situazione politica molto complessa. Degli originali giudicati di Cagliari, Torres, Gallura e Arborea restavano in piedi solo il Giudicato d’Arborea.


Quest’ultimo era però minacciato dalle signorie Pisane e Genovesi che dominavano nel resto dell’isola.
Pochi anni prima nel 1297 : il Papa Bonifacio VIII, rivendicando un controverso diritto della chiesa, aveva creato il “Regno di Sardegna e Corsica” e lo aveva infeudato al re d’Aragona Giacomo II.
L’attuale territorio di Sardara comprendeva allora le ville di Sardara, Abbas, Jacha o Santudomini e Borgo Monreale con il castello. Era all’interno del confine meridionale del Giudicato d’Arborea, nella curatoria di Bonorcili e diocesi di Terralba.
Il castello con il borgo fortificato era il più importante del giudicato e uno dei più imponenti della Sardegna. Sede di guarnigione militare e punto di raccolta di derrate alimentari. Spesso vi risiedevano i giudici-re per curarsi nelle vicine terme e nei periodi di crisi di confine. Forse per questo gli fu imposto il nome di Castrum Montis Regalis o perché nel 1324 vi soggiornò Teresa d’Estensa, moglie dell’infante Alfonso d’Aragona.
Nei primi anni del secolo era ultimata la chiesa di S.Gregorio con annesso monastero, splendido esempio di architettura romanico-gotica costruita dai monaci Camaldolesi dipendenti dal monastero di S.Mamiliano di Monte Cristo.
L’indotto del castello, la fitta rete stradale, la fertilità dei suoli e la presenza delle fonti termali hanno contribuito notevolmente all’incremento demografico nel territorio. Sardara era uno dei più grossi borghi dell’isola con un numero d'abitanti compreso tra i 1.000 e 2.000 mentre la gran parte dei villaggi raramente superava i 150 abitanti.
Nel 1323, Sardara e gli altri centri del territorio si preparano a ricevere l’esercito Arborense. Il giudice Ugone II, alleato dell’Aragona, raduna l’esercito nella vasta pianura sotto il castello, tra Sardara e Pabillonis , e da qui parte per assediare la città di Villa di Chiesa (Iglesias) in mano ai Pisani. Lo stesso Ugone II, il 4 Aprile 1336, faceva scrivere il suo testamento probabilmente in Villa Abbas, luogo dove egli trascorreva lunghi periodi per curarsi la gotta con l’acqua termale. Nel testamento è citata anche la Villa di Jacha per un lascito alla chiesa in costruzione di Santudomini.
Nell’anno 1353, Mariano IV Giudice d’Arborea rompe l’alleanza con gli Aragonesi, ritenuti usurpatori, e coinvolge tutta l’isola in una lunga guerra di liberazione. Molte delle azioni di guerra partivano dal castello verso Cagliari, capitale del regno di Sardegna. Nel castello, ritenuto inespugnabile, era ammassato il grano del campidano e le scorte necessarie per far fronte al vettovagliamento dell’esercito. Nel 1376, Mariano IV muore di peste, gli succede il figlio Ugone III che continua la guerra fino alla sua morte avvenuta in circostanze drammatiche.
Nel 1383, Eleonora d’Arborea diventa giudicessa reggente per conto dei figli minorenni legittimi eredi al trono.
Nel 1388, Eleonora è costretta a firmare la pace con gli Aragonesi e restituisce tutti i territori conquistati dal padre Mariano IV. Nell’atto, che porta la data del 24 Gennaio 1388, sono elencate le città, le curatorie e le ville con i curatori, sindaci, maggiorenti e giurati che parteciparono alle corone(riunioni ufficiali) per ratificare la pace. In questo documento compare la curatoria di Monreale scorporata dalla curatoria di Bonorcili ( Evidentemente l’importanza del territorio e l’incremento demografico resero necessaria la nuova curatoria). I villaggi che ne facevano parte erano: Arbus, Cancella, Gonnosfanadiga, Guspini, Borgo Monreale, Fontana de Urgo, Gulzi, Pabillonis, San Gavino, Sardara, Serru, Taverna, Uta Passeris, Villa d’Abbas, Villa Atzei, Villa Jacha. Il capoluogo era Sardara, dove l’undici Gennaio 1388 si svolse la riunione dei sindaci, maggiorenti e giurati delle ville di Sardara, Sancto Gavino, Guspini, Villa d’Abbas, Borgo Castri Montis Regalis e Pavigionis davanti ai notai e al curatore della contrada di Monreale e sindaco di Sardara Margiano Gadulesu. La pace dura ben poco, nel 1391 scoppia una nuova guerra che porterà alla temporanea riconquista dei territori ceduti con l’atto di pace e culminerà nella battaglia di Sanluri (Giugno 1409). Ancora una volta Sardara e il suo territorio con il castello è coinvolta direttamente. E’ di questo periodo lo spopolamento di Villa d’Abbas e Jacha ma siamo già nel XV secolo.
Livio Melis
Bibliografia: G.M. Vian “La donazione di Costantino”
R.Piras, M.Rassu “Le strutture territoriali del giudicato d’Arborea”;
R.Delogu “L’architettura del medioevo in Sardegna”;
J.Day “La Sardegna sotto la dominazione Pisano-Genovese”;
G.Zanetti “I Camaldolesi in Sardegna”;
F.C. Casula “Storia di Sardegna”; “Sardegna Catalano-Aragonese”, “Il castello di Monreale nel regno giudicale d’Arborea”.
L.Pani Ermini “Alcune note sul complesso fortificato di Monreale”;
F.Floris “Feudi e feudatari in Sardegna”;
P.Tola “Codex Diplomaticus Sardiniae”.

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