Vai al nuovo sito

martedì 29 settembre 2009

SENZA BUSSOLA


Nel modo di amministrare dell’attuale giunta comunale si è ormai consolidato un tratto distintivo: distruggere ciò che è stato realizzato in precedenza.


Avviene così soprattutto a Santa Maria de is acquas. Per secoli l’abbiamo tenuta riservata per le cure del corpo e dell’anima, oggi chi amministra,senza parlarne con alcuno, vuole costruirvi un paese satellite con una colata di cemento capace di cancellare per sempre qualsiasi sviluppo turistico termale. Lo stesso avviene per l’albergo comunale. Siccome in precedenza si sono forzate le procedure burocratiche per aprirlo oggi si forzano le cose per tenerlo chiuso.
Una delle prime scelte della destra è stata quella di smantellare le due torrette in legno pregiato ideate da un architetto molto apprezzato nell’isola, Aldo Lino, professore all’Università di Sassari. Queste erano collocate all’inizio e alla fine della passeggiata in legno lungo il canale Birocchi, realizzata per racchiudere il cuore del compendio con una cortina creata con la pietra del canale, col legno e col verde (rampicanti, fiori…). Il tutto andrebbe ravvivato e tenuto con cura. Invece la sua funzione non è stata capita per cui con grande leggerezza si è proceduto con le demolizioni ed il resto viene lasciato in totale abbandono.
Successivamente sono stati sopraelevati i parapetti del canale Birocchi con maestranze del tutto incompetenti, che hanno utilizzato pietrame di pezzatura differente da quella preesistente, hanno modificato la pendenza dei muretti ed hanno collegato il vecchio con il nuovo con una antiestetica cicatrice di cemento. L’intervento risulta inutilmente costoso, pesante e peggiorativo dell’aspetto dell’opera.
E’ stata inoltre realizzata una parziale recinzione del boschetto senza curare la sua armonizzazione con la costruzione in legno lungo il canale e senza tener conto che il problema più serio consiste nella vecchiaia degli eucalipti. Le piante hanno esaurito la vitalità e la loro stessa funzione, dato che erano state messe a dimora per assorbire le acque affioranti e contribuire a tenere asciutto il terreno.
Sono state poi restituite ai privati alcuni pezzi di terreno che con laboriose procedure burocratiche erano stati recuperati al patrimonio comunale dopo una lunga ed indebita occupazione.
Sulle Terme infine non cessa la cattiva propaganda sulla stampa. L’economia del paese sta pagando un costo pesante per questa campagna insensata e senza freni e le imprese registrano le conseguenze della pubblicità negativa nei loro bilanci. Forse è arrivato il tempo di porre fine al danno di immagine e di finanziare invece una positiva campagna promozionale delle qualità delle acque e delle cure.
Questi fatti dimostrano come l’ azione del comune sia viziata dal pregiudizio, frammentaria, senza una visione complessiva. Il paese appare privo di un piano strategico di sviluppo, valido per un lungo periodo e capace di orientare le azioni quotidiane di chi amministra e di dare un quadro di riferimento certo ai privati che lavorano e vogliono investire. Chi siede in municipio fa e disfa di testa sua, improvvisa, non verifica se la sua azione risponda agli interessi del paese. Buon senso imporrebbe di fermare questa deriva e di aprire un dialogo con gli altri, con chi ha idee ed esperienza e con tutti quelli che hanno a cuore il bene del paese.

Nessun commento: