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mercoledì 2 settembre 2009

LA CASA DEL BALILLA


Accanto alle scuole, nei centri più piccoli spesso sono le sedi istituzionali del regime ad avere la massima cura ed importanza , come dimostrano la Casa del Fascio di Monteponi e la Casa del Balilla di Sardara già a partire dall’ubicazione.


Quest’ultima è situata lungo la strada nazionale e svetta con la sua torre dai volumi netti e squadrati; la seconda sorge nello spazio che accoglie gli edifici principali dell’insediamento minerario. L’edificio di Sardara, risalente al 1937, è dovuto a Salvatore Rattu ed ha un corpo laterale più lungo rispetto alla facciata principale più alta, dove la torre che fa cerniera ad angolo è interrotta soltanto su un fronte da una finestra che l’attraversa per quasi tutta la lunghezza: anche il porticato con semplici archi e le bucature strombate rivelano la svolta dell’architetto cagliaritano che abbandona i passatismi ancora più visibili nella Casa del Balilla cagliaritana per linee semplici ed essenziali, ma estremamente efficaci. Diventa successivamente scuola media, archivio comunale e deposito per il museo, versa oggi in stato di deplorevole semiabbandono.
2001. Franco Masala. Architettura dall’unità d’Italia alla fine del ‘900.
La Casa del Balilla, progettata da uno noto architetto del periodo fascista, rappresenta un episodio significativo dell’architettura del ventennio. Oggi chiede una riflessione non improvvisata su come procedere per un restauro e per un riuso conforme alla sua importanza.

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