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mercoledì 16 settembre 2009

E’ allarme rosso per l’ospedale di San Gavino


In molti di noi è ancora nitido il ricordo degli incontri promossi da Renato Soru e dall’allora Assessore Regionale alla Sanità Nerina Dirindin con i Sindaci e gli amministratori del territorio, per spiegare come e perchè la Regione aveva deciso di finanziare l’ampliamento dell’ospedale di San Gavino.


Un’opera importante che avrebbe portato la disponibilità di posti letto a 450 complessivi, di cui 250 con la nuova costruzione, e che avrebbe adeguato l’offerta sanitaria alle effettive esigenze di un territorio ampio e popolato, che va dai paesi del Linas al Medio Campidano fino all’Alta Marmilla, e che avrebbe consentito l’istituzione e la fruizione di nuovi servizi sanitari come ad esempio oncologia, nel nostro territorio, e non più nei già troppo affollati ospedali di Cagliari e dintorni.
Una notizia importante per un territorio da troppo tempo trascurato dalle politiche sanitarie che permetteva a tutti noi di guardare al futuro con più fiducia e serenità, trattandosi di ciò che è più importante per la vita di tutti noi: la salute.
Alla fiducia e alla speranza di quei giorni si è sostituita in questi giorni la preoccupazione, e perfino l’incredulità, per le scelte che l’Amministrazione Regionale si appresterebbe a fare, e cioè dirottare i finanziamenti già previsti per l’ospedale di San Gavino verso altri territori dell’Isola. Fatto ancora più grave perchè avviene senza alcun coinvolgimento nè dei Sindaci e tantomeno della popolazione del territorio, in una confusione creata ad arte con notizie contraddittorie ora dell’uno ora dell’altro esponente del centro-destra.
Non aiutano a capire e, anzi, destano una certa sorpresa le dichiarazioni del Sindaco di Sardara che, in un’intervista all’Unione Sarda, arriva a giustificare le scelte della Giunta Regionale adducendo perfino motivi di sperpero di denaro pubblico.. Ma come? Spendere i soldi pubblici per fare nuovi ospedali e per migliorare i servizi sanitari del nostro territorio equivale a sprecare i soldi pubblici? Avrei capito una tale argomentazione fatta da chiunque altro estraneo a questo territorio ma non la capisco sulla bocca del Primo Cittadino del mio paese.
L’allarme è stato lanciato in un’affollata assemblea in Piazza, a San Gavino M., alla presenza di Renato Soru, di Massimo Dadea, ex Assessore Regionale, di Rossella Pinna, Assessore Provinciale alla Sanità, di Fulvio Tocco, Presidente della Provincia del Medio Campidano, del Sindaco di San Gavino e di Alessandro Frau, ex consigliere regionale, organizzata dall’associazione ‘Sardegna Democratica’.
Durante la discussione è emerso chiaramente che quanto previsto dal Piano Regionale dei Servizi Sanitari dalla Giunta Soru oggi è rimesso in discussione dal Programma Regionale di Sviluppo che ha di fatto cancellato il finanziamento per l’ospedale di San Gavino che viene definito ‘inutile’, ‘clientelare’ e ‘incomprensibile’.
Ci sono stati anche momenti di autentica commozione quando è stata letta la lettera di un malato di S.L.A., immobilizzato da anni e che comunica solo con il movimento degli occhi attraverso un computer, che ha voluto ringraziare Renato Soru e la sua Giunta per le politiche sanitarie attuate a suo tempo che hanno consentito alla sua famiglia e a migliaia di malati gravi con le rispettive famiglie di riavere una vita quasi normale, con i progetti ‘tornare a casa’ e il ‘patto sulla salute’…
Oggi è chiaro a tutti che a rischio non c’è solo l’ospedale di San Gavino ma è in gioco l’intera impostazione data sulla sanità pubblica dalla Giunta Soru, a favore di una sanità privata oggi ben rappresentata dai vari Partiti del centro-destra che, parole di Soru, si stanno ferocemente sbranando per conquistare pezzi di sanità pubblica a favore di quella privata con il solo obiettivo del profitto.
Nella confusione del momento una cosa è fin troppo chiara: chi sarà a pagare il conto. A pagare saranno i cittadini, soprattutto quelli più deboli, col il rischio che la sanità non sia più di tutti ma solo di coloro che potranno permettersela.
Quanto accade è motivo di massimo allarme per tutti noi che abbiamo una idea di sanità diversa da chi oggi governa la regione e per questo credo sia da accogliere l’invito di chi, dal palco della Piazza di San Gavino, ha invitato i presenti ed il popolo dell’intero territorio a prepararsi alla mobilitazione e ad una lunga battaglia.
Roberto Montisci

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