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lunedì 21 settembre 2009

ODIO E INVIDIA

Martedì 15 ho voluto assistere alla trasmissione “Porta a Porta” di Bruno Vespa. Mi interessava vedere ciò che è stato realizzato in Abruzzo e a che punto sarebbe arrivato il servilismo di certa Rai e l’impudenza del presidente del consiglio.

Dopo la consegna trionfale delle prime case ai terremotati, finanziate e costruite dalla provincia di Trento, il cui presidente Lorenzo Dellai è stato ritenuto degno (bontà loro) di assistere tra il pubblico alla trasmissione televisiva ma non ad intervenire, è cominciata la festa vera e propria, quella che in fondo interessava al premier. Una messinscena in cui Berlusconi, senza alcun ritegno, ha potuto sparare contro tutti, con un Bruno Vespa incapace di fare una domanda che è una, se non quelle concordate.
Ho resistito abbastanza, ma quando ha incominciato a parlare di comunisti invidiosi che lo odiano, dei troppi farabutti che ci circondano nella politica, nella stampa, nella televisione (dimenticando i giudici) ho detto basta e ho spento la TV.
Ma come potrei invidiare una persona che non riesce a sopportare se stessa? Nemmeno negli anni si è fatta una ragione della sua bassa statura e si rende ridicolo con quei tacchi da ballerino di flamenco. Non so che animale abbiano sacrificato per dotarlo di quei 64 denti che da un po’ di tempo mostra molto meno (effetto D’Addario?). Non sopporta la calvizie e si è fatto asfaltare il cranio: ogni volta che appare in TV non posso fare a meno di pensare al tappetino sintetico di un campo per il tennis.
Ma perché dovrei essere geloso di chi si è circondato di pregiudicati? Di uno che si è portato in casa un mafioso del calibro di Mangano? Di chi vanta grande familiarità e amicizia con personaggi come Dell’Utri e Previti ambedue condannati dai tribunali italiani?
Ma perché dovrei invidiare una persona che è stata ripudiata dalla moglie per la sua immoralità? Ma perché dovrei essere geloso di uno che non esita a dare in pasto al pubblico la madre dei propri figli mostrandola a seno nudo (una foto giovanile) nel suo giornale di famiglia?
Quanto ad odiarlo poi. Non si può odiare uno che ti fa pena.
Fini visto il personaggio ha incominciato a prenderne le distanze. Penso che i cattolici per bene e non solo cattolici che militano nel PdL adesso abbiano un problema in più. Molti dicono che sia iniziato il suo tramonto, per l’Italia non sarebbe certo un danno.
Luigi Melis

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro sig.Luigi,lei fa il gioco di Berlusconi, lui altro non attende che di essere insultato, deriso, "moralizzato", è quello che ha fatto la sinistra per tutti questi anni, apparendo spesso snob e portatrice di unica e sola verità,dando lui l' occasione per stravolgere il significato delle parole e del senso dell'etica, la sola maniera per combattere la falsità , l'immoralità, le bugie e l'insulto è quella di essere sinceri, etici ,onesti e rifuggire l'insulto.

Noto che anche le verità perdono valore se esposte con rabbia, seppure questa rabbia abbia ragione di esistere viene vanificata dal modo di porla,dando ragione a chi con fare mellifluo e ammiccante insulta dando l'impressione di essere vittima.
Anch'io ho "provato" a seguire la trasmissione citata, anche se ammetto che la nausea aumentava ad ogni parola del premier,ma continuare ad elencare le "pecche" del suddetto fino ad ora non è servita, a mio avviso le strade possono essere due affinchè chi ha un pensiero"alternativo" venga ascoltato, fare lo stesso gioco intriso di subdole affermazioni per poi ritrattarle o provare a proporre alternative valide e convincenti mostrando indifferenza a tutti i giochi dell'avversario.Purtroppo la sinistra ora come ora non è credibile,e parlo da comunista convinta,per essere ascoltata deve ritrovare credibilità, partendo dal partito per arrivare alle idee o viceversa,l'antiberlusconismo non paga e anzi è quello che da forza proprio a berlusconi.

cordiali saluti
L.