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lunedì 21 settembre 2009

PEGGIORANO I PROBLEMI ALLE TERME


Dal 4 giugno i 27 lavoratori dell’albergo termale sono a casa, l’azienda è chiusa per i clienti e per le piccole attività artigianali e di servizio che ne costituivano l’indotto.


Il sindaco ha dichiarato alla stampa di non sapere se tra due, tre mesi o forse di più l’albergo possa riaprire poiché ogni giorno insorgono nuovi imprevisti. Eppure ci voleva poco per prevedere che anni di polemiche sfrenate, di attacchi poco sensati ai precedenti amministratori, di ricorsi alla magistratura, di guerra totale al gestore dell’albergo avrebbero portato al collasso dell’attività imprenditoriale.
Il rischio è che non si sia toccato ancora il fondo e che insorgano problemi ancora più gravi. Occorre prevedere oggi i danni che questo clima può arrecare anche all’altra azienda termale, che soffre già dell’immagine disastrosa prodotta da una stampa irresponsabile e che è spinta a tenersi alla larga dal paese e dal suo clima avvelenato. Occorrerebbe anche evitare di danneggiare il nuovo gestore caricandolo di compiti per i quali non è preparato evitando che scappi via lasciando il comune con l’albergo chiuso e con nuovi debiti da pagare.
E’ l’Amministrazione comunale che deve prevedere le difficoltà e risolvere i problemi in tempo. Oggi non si può riaprire l’albergo fino a quando la struttura non sarà accatastata e dotata dell’ indispensabile certificato di prevenzione incendi. Eppure tutto ciò era noto da tempo, dato che chi siede in giunta ci ha architettato sopra una lunga e vergognosa campagna diffamatoria contro chi allora amministrava. La vicenda è stata portata persino in tribunale e come si sa tutto si è risolto con l’assoluzione di chi aveva solo forzato il procedimento amministrativo per aprire l’albergo. Oggi scopriamo che a distanza di anni la pratica non è ancora espletata e l’albergo è chiuso.
L’albergo resterà inattivo a lungo perché la giunta comunale vuole realizzare 900.000 (novecentomila) euro di lavori di manutenzioni ordinarie e straordinarie, che secondo il sindaco devono essere eseguite perché l’ing. Boaretto avrebbe “ cannibalizzato” l’edificio.
E’ evidente che i danni causati dal vecchio gestore portando via le sue attrezzature devono essere quantificati da tecnici indipendenti e devono essere risarciti. Bisogna cioè distinguerli da quei lavori che sono invece manutenzioni ordinarie e straordinarie, che sono invece di competenza della società “Casteldoria Terme”.Quando ha partecipato alla gara d’appalto per gestire l’albergo questa ha accettato di prendere in carico la struttura nelle condizioni in cui era prima dei danni provocati dalla società Millepini ed anche di addossarsi l’onere delle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Così prevede infatti l’articolo 8 del nuovo contratto con il Comune.
Se gli amministratori vogliono spendere 900.000 euro probabilmente intendono realizzare interventi radicali e costosi, come la sostituzione dei pavimenti con il parquet, il rifacimento della vetrata della piscina termale…Su chi deve realizzare e pagare tutti questi interventi serve grande chiarezza sia per i rapporti futuri col gestore sia per non far precipitare il paese in un’altra tempesta di polemiche e magari di carte da bollo. Bisogna preoccuparsi della crescita della comunità senza perdere tempo e pensare ad evitare oggi gli imprevisti che possono finire domani al Tar, in Tribunale, alla Corte dei Conti.
Dei 900.000 euro 120.000 il Comune li sta già spendendo direttamente affidando i lavori senza gare d’appalto, senza cioè quantificarli prima, senza stabilire i costi ed i prezzi e senza chiedere offerte plurime. Tutto ciò non si può fare. In particolare le leggi vietano di spezzettare i lavori in tanti piccoli lotti.
Le altre opere per 800.000 euro dovrebbero eseguirle il nuovo gestore, che poi tratterrebbe l’importo speso dal canone d’affitto annuale. La società Casteldoria Terme non ha alcuna esperienza nell’esecuzione di questi lavori, non è un’impresa edile e non ha mai gestito impianti termali. Perché metterla in difficoltà? Forse è meglio prevedere oggi altri spiacevoli imprevisti evitando in partenza nuovi possibili conflitti. Perché non imparare dall’esperienza degli ultimi anni?
Come si vede l’orizzonte non è privo di nuvole. Farebbero male gli amministratori a non preoccuparsene, a non far di tutto per evitarli. Per fare questo servirebbe un modo nuovo di amministrare mettendo da parte il pressappochismo, l’arroganza, la continua polemica col passato , lo scaricare sugli altri le proprie
responsabilità. Siccome le cose si stanno complicando chi amministra dovrebbe forse ascoltare di più e prendersi più cura del bene del paese.

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