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mercoledì 29 luglio 2009

SARDARA IN TV

Domenica 26 luglio. Ore 8,30, trasmissione domenicale mattutina della rete ammiraglia della televisione di stato. Con mia grande sorpresa e soddisfazione si parla di Sardara, il nostro paese.

In un servizio dalla Sardegna il giornalista e scrittore Sergio Frau illustra la reggia nuragica di Barumini (bellissime le riprese) e la sua teoria che ormai ha fatto il giro del mondo: la Sardegna è la mitica Atlantide descritta da Platone. Una grande civiltà quella sarda, collassata improvvisamente oltre 3000 anni fa. Un’onda immensa di un apocalittico sunami percorse la nostra isola dal golfo di Cagliari a quello di Oristano sommergendola e seppellendola sotto un mare di fango. Una prova? La ciclopica mole de “Su nuraxi” che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità, giaceva sotto una collina che gli abitanti di Barumini coltivavano a grano e fave fino ad una cinquantina di anni fa. Ed ecco la sorpresa. Il colle di Arbici in cima al quale la giornalista RAI e Sergio Frau mostravano i segni evidenti di un grandioso nuraghe confermava la teoria dello studioso: Arbici tale e quale Barumini prima dello scavo. Essere al centro di un tale movimento è un fatto estremamente importante per il paese di Sardara.
Sergio Frau è amico di Sardara e di alcuni sardaresi ormai da molti anni. Conosce il nostro territorio che più volte ha esplorato anche assieme a Mario Tozzi del CNR e con l’aiuto delle riprese dall’alto del bravo fotografo “volante” Francesco Cubeddu. Alcuni anni fa l’assessore al turismo del tempo propose e la Giunta deliberò ponendola in bilancio, la somma di 15.000 euro (poi mi sembra successivamente ridotta) che avrebbe contribuito, se la regione fosse stata sensibile facendo la sua parte, alla ricerca e agli studi sul colle di Arbici che il CNR era pronto ad effettuare. Un altro amico di Sardara l’archeologo che dopo il Taramelli ha fatto le ricerche più approfondite sull’area archeologica di Santa Anastasìa, professor Giovanni Ugas dell’università di Cagliari, è convinto dell’estrema importanza del nuraghe di Arbici e, pur nella professionale prudenza dello studioso serio, lascia intendere della grandiosità “baruminesca” di questo nostro nuraghe.
Non so se i soldi che erano stati stanziati siano ancora in bilancio, ma penso che sia importante per il paese di Sardara riallacciare i rapporti con tutti questi studiosi che hanno dimostrato nei fatti di essere disposti a dare una mano per il nostro sviluppo.
Luigi Melis

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