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lunedì 27 luglio 2009

Terme: un progetto integrato di marketing del territorio per lo sviluppo di Sardara


Ora che il TAR si è pronunciato a favore del Comune di Sardara sulla faccenda “Hotel Eucalipti/Terme” e che la nuova gestione ha finalmente fatto ingresso nella struttura alberghiera, siamo tutti in trepidante attesa di quello che succederà.


Tante domande sul destino dei lavoratori licenziati, sulle tempistiche di riapertura e sulle modalità di riavvio del complesso termale. Pare ormai chiaro che la stagione estiva sia ormai irrimediabilmente compromessa e l’assenza di informazione e chiarezza su quella che sarà la strategia di rilancio dell’area continua a gravare su tutti noi. Resta da chiedersi se, di fronte a questo nuovo scenario, noi Sardaresi riusciremo ad essere più abili e lungimiranti nella gestione e nella tutela del patrimonio inestimabile che le Terme rappresentano per lo sviluppo del paese. Saremo capaci di imparare dagli errori fatti? La neo-insediata gestione dovrebbe rappresentare per le Terme e per Sardara una seconda chance, per cui ci sono grandi aspettative da parte di tutti noi. Si è già visto come per molte zone d’Italia e del mondo il termalismo rappresenti una fonte di ricchezza e di crescita economica, un modello di sviluppo vincente per il territorio. Qual è l’insegnamento che Sardara può e deve trarre da questi esempi per non rimanere ulteriormente indietro nel suo processo di crescita?Come possiamo ispirarci a questi modelli e adattarli a quelle che sono le esigenze del nostro paese e di noi abitanti? In primo luogo serve un progetto di sviluppo integrato che contempli tutte le risorse del territorio, servono delle azioni mirate che posizionino il prodotto Sardara sul mercato (marketing del territorio) valorizzandone gli aspetti di competitività (concorrenza) rispetto agli altri prodotti/territori e promuovendone le ricchezze e l’identità. Sardara deve identificare i suoi punti di forza (la sua storia, la sua cultura, il suo paesaggio, le sue peculiarità, la varietà del suo tessuto produttivo, i suoi valori, la sua comunità) e sfruttare le opportunità offerte dal contesto economico-sociale esistente. Ma, soprattutto, deve essere ben consapevole di quelli che sono i suoi punti di debolezza, individuarli e fare in modo che essi fungano da stimolo per trasformarsi in altrettanti punti di forza (l’ottimizzazione delle infrastrutture, il miglioramento dei servizi all’utenza, la creazione di desk turistico-informativi, processi collaborativi di filiera che coinvolgano tutte le realtà presenti a Sardara nelle azioni di sviluppo). Ancora, bisogna che siamo consapevoli dell’ opportunità che lo sviluppo termale può rappresentare per il nostro paese, ma anche tener bene a mente che uno sviluppo repentino e non controllato può rappresentare un collasso in termini di salvaguardia del territorio, disservizio, risorse disponibili. Non bisogna cedere alle tentazioni facili, non bisogna passare da un eccesso all’altro facendo diventare Sardara un pullulare di strutture turistico-ricettive, una nuova Rimini: Sardara deve essere salvaguardata nella sua identità e peculiarità, il suo paesaggio e le sue campagne devono rimanere intatti, abbiamo il dovere di preservare l’eredità che abbiamo ricevuto dai nostri genitori, e così loro prima di noi. Un progetto integrato di marketing territoriale non può essere concepito senza il coinvolgimento di quelli che sono i protagonisti dell’economia di un territorio. La pubblica amministrazione in primis, che deve fungere da traino e facilitare le azioni di sviluppo con tutte le risorse disponibili, le aziende, i produttori e, soprattutto, le risorse umane, cioè noi Sardaresi. Perché Sardara deve certo diventare un prodotto competitivo sul mercato regionale, nazionale e internazionale, ma non dimentichiamoci che i primi fruitori del “prodotto Sardara” sono i Sardaresi, per cui l’obiettivo prioritario dell’operazione dovrà essere il nostro stesso benessere. La finalità ultima di una pianificazione appropriata è infatti quella di produrre uno sviluppo equilibrato che preservi le risorse ambientali (fisiche, culturali, sociali), ma che soprattutto riesca a coinvolgere positivamente la comunità ospitante, divenendo un progetto di collaborazione e soprattutto condiviso. L’Hotel Eucalipti non può continuare ad essere una struttura a sé stante, una “cattedrale nel deserto”: deve stimolare l’indotto produttivo, deve veicolare visitatori/turisti verso il paese perchè visitino musei e monumenti, acquistino i prodotti locali, bevano e mangino nei bar e nei ristoranti, partecipino ai vari momenti di intrattenimento e, una volta andati via da Sardara, portino alla loro rete di conoscenze la propria testimonianza. Visitare Sardara deve diventare un’emozione per il turista, un’esperienza da ripetere più e più volte. Ma per fare ciò c’è bisogno di una rete di collaborazione forte e organizzata, bisogna ottimizzare i servizi ai turisti, migliorare la fruibilità dei luoghi e realizzare un’offerta turistica omogenea ed integrata che contempli tutti gli aspetti che contribuiscono alla crescita economica di Sardara (non solo Terme, quindi, ma anche centri di cultura, comparti artigianato e agroalimentare, centro commerciale naturale, ecc.). Non possiamo permetterci di sbagliare un’altra volta, non possiamo permetterci, in questo periodo di forte crisi economica globale, di non sfruttare al meglio quello che abbiamo la fortuna di avere a disposizione.
Roberta Atzori

1 commento:

Pikonal ha detto...

E brava Roberta! Tutti noi da tempo ci poniamo tante domande, tutti progettiamo collaborazioni, strutture e modalità per reperire fondi necessari per far decollare le terme e il nostro paese. Ora che il TAR ha restituito a Cesare quello che era di Cesare, tutti noi ci aspettiamo di sapere di più sulla situazione attuale e sui progetti del comune. Mi risulta che proprio per questa sera sia previsto un consiglio comunale durante il quale si parlerà anche di questo tema e che si abbia l'intenzione di organizzare un incontro allargato a tutta la popolazione, ma dopo ferragosto, in un periodo durante il quale si spera che la partecipazione sia maggiore.