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martedì 30 marzo 2010

RIFIUTI E “POLITICA DEL FARE”

Novità amare per le tasche dei cittadini. La Giunta municipale ha deciso di incrementare del 10% la tassa sui rifiuti solidi urbani rispetto alle tariffe vigenti negli scorsi anni.

Una scelta giustificata dall’incremento dei costi di raccolta e smaltimento nonostante le promesse fatte in campagna elettorale. Allora la politica del fare promise di risolvere tutto: “…si impone da parte nostra un intervento deciso per la riorganizzazione e la rimodulazione del sistema di raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti”.
Anche stavolta i fatti smentiscono le facili promesse e le dichiarazioni pubbliche rilasciate dai nostri amministratori.
Avviato nel maggio del 2005, il sistema “porta a porta” ha permesso al nostro Comune di evitare le penalità stabilite dalla legge e di ottenere sgravi tariffari sui costi di smaltimento con il meccanismo delle premialità, diventando il comune più virtuoso del Medio Campidano.
Nel corso del 2006 i sardaresi avevano infatti differenziato il 68,5% dei rifiuti, raggiungendo un grado di copertura dei costi del servizio del 94,70% (la differenza è coperta da fondi stanziati nel bilancio comunale). La legge fissa come obiettivo la copertura integrale del costo. C’eravamo quasi.
In questi anni la maggioranza ha tradito, invece, le promesse. La qualità del servizio di raccolta e di trasporto non è affatto migliorata: gli ingombranti non vengono ritirati con regolarità, l’adozione di sacchetti scuri per la raccolta del secco ha portato i cittadini a differenziare meno i rifiuti prodotti. Sarebbe stato sufficiente fornire alle famiglie un raccoglitore per il secco per tutelare la privacy!
Le statistiche del 2008 fotografano quanto successo: diminuita la produzione pro-capite di umido, è aumentata quella di secco residuo, e di conseguenza la percentuale di differenziazione è crollata di 10 punti percentuali. Nel frattempo i costi sono saliti e il grado di copertura è sceso all’82%. Il tutto nonostante il costo dello smaltimento sia rimasto invariato.
Caos completo anche per l’affidamento e la gestione del prossimo servizio.
Dapprima la maggioranza ha acquistato le quote sociali di una società municipalizzata, la Villaservice spa, per poi rivenderle al comune di Villacidro. Ha quindi deciso di delegare l’appalto e il relativo affidamento all’Unione dei Comuni “Terre del Campidano”.
E’ questa la strada più virtuosa, che permetterà di ottenere una buona performance di differenziazione ad un costo ragionevole per il cittadino? Quali sono le economie di una scelta come quella fatta in Consiglio comunale? Ad oggi non abbiamo ricevuto risposte.
Sappiamo invece che i sardaresi pagheranno 0,74 euro a metro quadrato per le abitazioni private, e da 1,46 a 1,82 euro per la maggior parte dei locali adibiti ad attività imprenditoriali. Il tutto per far fronte ad un costo complessivo previsto che sfiora i 370 mila euro.
Sinora la maggioranza è quindi riuscita nell’impresa di far pagare di più, peggiorando il servizio ai cittadini, facendo precipitare la percentuale di differenziazione.
…altro che politica del fare!
Peppe Garau
gruppo consiliare del Partito Democratico

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