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giovedì 11 marzo 2010

G I A R D I N I E A V V O C A T I

Il mio abituale informatore mi segnala che sulla stampa locale, il 9 marzo, compare un nuovo articolo che riguarda le nostre terme.


Siccome, da un po’, l’argomento era scomparso dalle colonne del giornale mi son detto: "Bene, si sono presi un po’ di tempo per studiare meglio la questione, così finalmente sapremo tutti i retroscena di quel "pasticciaccio brutto" che riguarda le ultime vicende dello stabilimento termale comunale. Apro il giornale, un titolo sparato su sei colonne: "Nuovo look per il parco delle Terme. Il comune ora interviene con un milione di euro dopo anni di abbandono". Mi sorprende l’autocritica, tra l’altro tardiva. Infatti da quattro anni giacciono nelle casse del comune non uno ma ben due milioni e mezzo di euro arrivati a Sardara direttamente da Roma quando Rossano Caddeo era senatore della Repubblica. Come pure l’attuale amministrazione ha ereditato il progetto, quasi ultimato, dell’architetto Badas per la sistemazione del corpo del compendio termale compreso tra provinciale per Pabillonis ed il canale Birocchi. Come mai pur avendo in mano soldi e progetto la giunta Zucca ha aspettato tanto tempo? Si è voluto conservare gli uni e l’altro come polvere negli occhi di fine legislatura? Scorrendo l’articolo ci si imbatte in " . . . . aree di sosta recintate per picnic all’ombra di lecci, querce, carrubi, pini . . . .". Che siano quelli messi a dimora oltre vent’anni fa dalle amministrazioni di sinistra? Se così non fosse dovremo aspettarne altri trenta di anni, per poterci sedere a leggere il giornale all’ombra di un fronzuto carrubo non ancora piantato dall’attuale amministrazione. Campa cavallo. Visto l’incipit m’aspettavo la naturale conclusione "riparatoria". Nulla. Non una parola sullo stabilimento chiuso da quasi un anno, con i lavoratori a spasso e con la cassa integrazione ormai conclusa. Non un cenno alla maldestra conduzione del passaggio dalla vecchia alla nuova amministrazione dello stabilimento, quando e se ci sarà. Non si parla delle pompe della piscina sparite, che una ditta di sedicenti romeni ha smontato sotto il naso degli amministratori che non si sono accorti di niente. Non una parola sulle varie imprese che hanno effettuato lavori prima del gennaio 2009. Su quale progetto complessivo, redatto da chi, ci si è impegnati per una spesa di quasi un milione di euro. Sull’intreccio tra gli amministratori della società affidataria "Salute e benessere" e quelli a cui sono stati affidati i lavori, che poi sono gli stessi: Luigi Melis che affida i lavori a Melis Luigi. Assomiglia moltissimo a quanto è avvenuto al G8 della Maddalena e alla ricostruzione dell’Aquila. "Ci sarà un giudice a Cagliari?" direbbe un amico di vecchia data dei nostri amministratori. Non un cenno alle voci dei lavoratori in nero e di ditte che scompaiono; di artigiani e di negozianti sardaresi che attendono ancora di essere pagati e, ciò che è peggio, non si sa da chi. Di avvocati di ditte in lite tra di loro, che allo stabilimento hanno lavorato, che si rinfacciano l’un l’altra di essere creditrici e non debitrici. L’amministrazione comunale di Sardara, a più riprese interrogata dai consiglieri della minoranza, risponde immancabilmente che agli atti non risulta nulla: niente di niente. Come niente di queste cose importa alla stampa che, come risulta dai fatti, ha altri interessi, non ultimo quello di scrivere "in laude". Indovinate di chi? Siccome gli altri fuggono da questi argomenti Novas continuerà a darne notizia affinchè i cittadini siano informati di quel che accade a Sardara e dintorni.
Luigi Melis

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