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giovedì 13 agosto 2009

Sardara: nessuno sviluppo senza condivisione


Una strategia orientata al tanto atteso sviluppo dell’area territoriale di Sardara, ovvero un piano d'azione di lungo termine usato per impostare e successivamente coordinare le azioni tese a raggiungere la sua crescita economica e sociale, per realizzarsi deve rispettare delle regole e condizioni fondamentali, senza le quali nessuna strategia può avere successo.


Una strategia di sviluppo locale non può, ad esempio, realizzarsi senza il coinvolgimento attivo di tutti gli attori presenti sul territorio, siano essi rappresentati da pubblica amministrazione, aziende, portatori di interesse vari. Soprattutto, una strategia di sviluppo non può realizzarsi senza il pieno coinvolgimento e la condivisione degli obiettivi da parte della cittadinanza. Nell’ambito della definizione e attuazione di politiche territoriali, è essenziale una profonda lungimiranza da parte degli organi istituzionali oltre che un’ampia conoscenza di quelle che sono le esigenze del territorio e dei suoi abitanti. Per poter realmente rappresentare le aspettative e interpretare le necessità della cittadinanza è necessario innescare un processo di partecipazione che permetta di farne emergere i bisogni reali e le prospettive di crescita. Nell’ottica di una rappresentanza democratica, non è soprattutto pensabile che la pubblica amministrazione si faccia carico della responsabilità di interpretare i bisogni della cittadinanza senza prima essersi interfacciata con essa perché, se non si è realmente coscienti di quelle che sono le esigenze di territorio e dei cittadini e questi ultimi non hanno ancora acquisito una vera consapevolezza dei loro stessi bisogni si rischia di prendere decisioni parziali, non legittimiate e che, seppure giuste, non essendo condivise minano la partecipazione della popolazione alle varie attività e la comprensione e accettazione delle stesse. Perché una strategia di sviluppo abbia invece successo è indispensabile creare nella cittadinanza quella consapevolezza e sensibilità verso le tematiche oggetto della strategia tali per cui questa assuma ancora più forza, valenza e radicamento. La popolazione deve essere coinvolta in tutti quelli che sono i suoi interpreti (portatori di interessi generali e di settore), ma anche prevedere una forte assunzione di responsabilità da parte di ogni singolo attore, di ogni singolo cittadino.
Una strategia partecipata e condivisa pone le basi per affrontare problematiche e decisioni pubbliche rispetto a situazioni spesso caratterizzate da complessità e incertezza, perché solo raccogliendo più punti vista e esigenze è possibile garantire un coinvolgimento ottimale della cittadinanza all’interno dei vari processi. E’ la partecipazione della cittadinanza che deve fungere da cardine per la definizione di quelli che sono i bisogni del territorio e dal quale fare sfociare le varie azioni necessarie alla loro realizzazione. E’ pertanto auspicabile che, in un contesto come quello attuale, dove Sardara si trova in una condizione per la quale qualsiasi decisione presa relativamente alla sua crescita economica condizionerà, qualunque siano le scelte effettuate, lo sviluppo del paese per parecchi anni a venire, la pubblica amministrazione si faccia promotrice della realizzazione e espressione di un movimento che, partendo dal basso, porti a far emergere le volontà e anche le difficoltà della popolazione, oltre che le varie prospettive di crescita desiderate, in modo da prendere delle decisioni che siano realmente rappresentative e non, invece, calate dall’alto sulla base di interpretazioni arbitrarie e circoscritte, annunciate senza possibilità di modifica e, cosa ancora più grave, non condivise e comprese. Noi Sardaresi ci aspettiamo, quindi, di prendere parte ai processi decisionali che delineano le strategie di sviluppo futuro del nostro paese, e non di assistere come spettatori passivi e inerti al processo che porterà alla realizzazione dello scenario che condizionerà in maniera irreversibile il futuro nostro e dei nostri figli.

Roberta Atzori

1 commento:

Anonimo ha detto...

Concordo totalmente con Roberta in ordine a ciò che si dovrebbe fare. Pongo solo una domanda alla popolazione di Sardara e in realtà la pongo a tutti i Sardi: ma hanno/abbiamo voglia di farci coinvolgere nelle decisioni?
O non è che tanti preferiscono invece lasciar fare, così poi è anche più facile criticare o prendersela con qualcuno (in genere il politico di turno).
Il coinvolgimento è possibile se si coniuga con la RESPONSABILITà DELLA PARTECIPAZIONE ... perchè DEMOCRAZIA = PARTECIPAZIONE. Se non si sceglie di non partecipare non facendosi coinvolgere allora non ci si lamenti dei tanti dittatori (piccolissimi e insignifcanti quanto grandi e arroganti) che si affacciano a vari livelli della vita pubblica.
Giuseppe Melis (Università di Cagliari)