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lunedì 24 agosto 2009

COME ERAVAMO 150 ANNI FA

Si numerano anime 2400, distinte in maggiori di anni 20 maschi 598, femmine 590, e in minori, maschi 552, femmine 560, distribuite in famiglie 570.


Lodasi il carattere dei sardaresi, perché studiosi del lavoro, rispettosi della legge, delle autorità e delle persone onorevoli, pacifici, religiosi e sobri: quindi i delitti sono rarissimi.
Considerati nel fisico sono persone robuste e di forte sanità, ma di migliori forme gli uomini, che le donne. Le malattie più frequenti e spesso micidiali sono le flogosi addominali nell’inverno e nella primavera, e le febbri periodiche e perniciose. Muoiono molti di dolore laterale talvolta per la poca attenzione a premunirsi contro le brusche variazioni atmosferiche. Non sono rari gli ottuagenari e vedonsi esempi di longevità secolare nella classe meno disagiata.
Per la cura della salute si hanno un dottore chirurgo, 2 flebotomi, 2 farmacisti: per le partorienti 2 levatrici.
La vaccinazione si fa con rare contraddizioni.
In numero medio si computano annualmente nascite 80, morti 45, matrimoni 20.
I guadagni dei figli e delle figlie lasciansi ai medesimi, e con questo provvedono per il matrimonio i giovani acquistando gli strumenti agrari, il carro e i tori, le fanciulle tutto quello che serve per l’addobbo della casa.
Sono applicate all’agricoltura persone 740, de’ quali 490 maggiori e 250 minori; alla pastorizia 80, a’ vari mestieri di ferrari, falegnami, muratori, fabbricatori di mattoni e tegole, sarti, calzolai, sellai 65, carrettieri 50. Di questi mestieranti non pochi sono compresi nel novero degli agricoltori.
Nelle professioni liberali sono a notarsi cinque notai, e quelli che s’indicarono nella cura della salute pubblica.
Le famiglie dei nobili sono tre, gli Orrù, i Serpi e i Diana. Le più ricche saranno dieci, le benestanti 40, le poco o nulla agiate 460.
Le proprietà sono maldivise, perché le 50 maggiori sono due terzi di tutta la massa delle proprietà. Se altro non si possiede si ha almeno propria la casa.
Quasi in ogni casa si ha il telaio, e nelle più agiate, dove sono molte ancelle, ve n’ha due o più. Lavorasi in lana e lino, e si fabbricano tele e coperte di letto (fanugas) per il proprio uso.
Le ricreazioni pubbliche si riducono a’ soli balli nei giorni festivi. Lo zampognatore conducesi dai giovani, e questi contribuiscono tanto di grano per ciascuno, che si ha una somma di circa 30 starelli.
La scuola primaria frequentasi da circa 20 fanciulli con pochissimo profitto. Le persone che in tutto il paese sappiano leggere e scrivere, esclusi i preti, non sono più di 20.
Il consiglio comunale è composto di 7 soggetti.
Il corpo barracellare per la custodia delle proprietà non ha più di 17 uomini, compreso il capitano.
Angius- Casalis. Dizionario.

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