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martedì 20 luglio 2010

SPIGOLATURE ESTIVE

1) In un mio precedente articolo dell’otto luglio affermavo che nella gestione della questione termale l’amministrazione Zucca aveva certificato tutta la sua incapacità. Un ginepraio tale, dicevo, che qualcuno ne uscirà con le ossa rotte. Due giorni dopo, il 10, incominciano i fuochi d’artificio: il sindaco sfiducia il suo vice. Singolare provvedimento.
Non lo ritiene degno di rappresentarlo in sua assenza, però gli lascia la delega di assessore. E’ come se gli avessero tolto la patente ma contemporaneamente gli rilasciano una autorizzazione a circolare liberamente. Per evitare ulteriori guai – ma ormai assieme ne hanno combinato di tutti i colori – è la delega assessoriale che deve revocargli. Io sono convinto che è soltanto l’inizio, in seguito ne vedremo delle belle.
2) Su questa incredibile e gravissima vicenda il Partito Democratico ha preso subito posizione. In un volantino distribuito alla popolazione ha chiesto le dimissioni non dell’assessore ma del sindaco. Un primo cittadino che si lascia mangiare la pastasciutta in testa ( nella migliore delle ipotesi) non può occupare quel posto di cosi grave responsabilità. Su tutta questa vicenda sarebbe bene che si pronunciassero anche le altre forze politiche e non lasciare che sia solo il Partito Democratico ad opporsi.
3) Qualche settimana fa da un periodico della zona partiva l’invito – l’ordine ? – di finirla "con questo bla- bla sulle terme che ormai non interessa più nessuno". Una visione un po’ strabica della realtà. In primo luogo perché a chi da oltre un anno ha perso il lavoro interessa moltissimo. Come pure vorrebbero vedere come andrà a finire, tutti gli artigiani sardaresi che alle terme hanno prestato la loro opera e ancora non sono stati pagati. Purtroppo per qualcuno, alla cosa sembra sia interessatissima anche la Procura della Repubblica. Mi sa tanto che in seguito ne vedremo delle belle.
4) Da Calcutta a Buddusò, da Bologna a Baradili tutte le amministrazioni si danno da fare per realizzare le proprie belle rotonde. Un paese senza rotonde è come un cane senza pulci; con rispetto parlando, un Berlusconi senza escort. Poco importa se serva o meno, che sia utile o solo decorativa, che sia realizzabile o ci stia troppo stretta: l’importante e poter vantare almeno una rotonda. Sardara certamente non poteva stare a guardare. Figuriamoci stare dietro Gonnosnò. Ed eccovi pronte due belle rotonde. Anzi una e mezza. Perché quella per l’ingresso alla zona industriale si fa fatica a definirla tale. Voci ben informate assicurano il forte interessamento di Renzo Piano per la soluzione escogitata dai nostri amministratori. Una rotonda viene realizzata per agevolare e snellire il traffico; ma il non plus ultra dell’azzardo sta nel costruirne una per ostruirlo. E’ quello che è successo a Sardara. Perché l’opera avesse almeno la parvenza del cerchio è stata accecata una corsia di marcia. Ma non era molto più semplice e infinitamente meno costoso realizzare la segnaletica orizzontale lasciando perdere, data l’esiguità dello spazio, una irrealizzabile rotonda? Se la bella trovata dovesse giungere all’orecchio di Striscia la notizia povera Sardara. Allo sputtanamento pluriennale subito a mezzo stampa si aggiungerebbe il dileggio di mezza nazione. Da Bandiera Arancione a zimbello d’Italia: proprio un bel progresso. Mi piacerebbe sapere quanto si è speso per realizzare questo incredibile obbrobrio; probabilmente molto di più che per sistemare l’impraticabile Via Piave.
5) Il giorno dopo la defenestrazione del vice sindaco sull’Unione appare un lungo articolo in cui il defenestrato giustifica o cerca di giustificare il suo operato. Parla lui e lui soltanto. Solo alla fine una breve dichiarazione del defenestratore. Lapidaria la definisce l’articolista: "Ho maturato il provvedimento dopo una profonda riflessione e la convinzione che ormai è necessaria un’alternanza nel sistema di governo del paese". Ecco appunto, quand’è che va via? Luigi Melis

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il problema della destra oggi è che vorrebbe potersene infischiare della legge (una volta non dicevano "..me ne frego!"), buona o cattiva che sia, contando sull'impunità assicurata dalla combinazione micidiale di una giustizia lenta e tempi di prescrizione sempre più brevi. L'amministrazione Zucca è supportata da una stampa di parte che presenta, almeno alla sua opinione pubblica, versioni dei fatti che sono a dir poco sconcertanti.

Possibile che nessuno voglia tener presente gli apparentamenti tra chi scrive e mebri della giunta? Apparentamento non solo politico tra l'altro..

Il caso delle Terme (non parliamone più visto che non se ne esce), delle rotonde (non importa farle male ma assegnare appalti a ditte "amiche"), della vendita dei terreni comunali (a chi, perché?), delle mille altre piccole e grandi angherie avranno un solo risultato: prima o poi i Sardaresi dovranno pagare, e non in senso figurato.

La Procura della Repubblica si sta interessando a tutto ciò? Benissimo, ma di fatto è molto probabile che, a parte il fastidio di dover gestire dei processi, non ci saranno conseguenze per chi ha amministrato male. I patrimoni personali non verranno toccati, nessuno farà un giorno di galera, le carriere politiche non si interromperanno.

Se qualcuno si chiede perché la popolazione non si interessa più della cosa pubblica, ritiene la classe politica un corpo parassitario, se ha una mezza possibilità di lavoro meglio pagato altrove emigra, forse devrebbe fare un piccolo esame di coscienza.

Il PD può, perché è scritto nella sua tradizione, assumere un atteggiamento di trasparenza ed onestà, proponendo nuovi amministratori scelti per integrità morale e capacità professionale. Attendiamo con ansia, quindi, le nuove liste dei candidati. Speriamo che non resteremo delusi..