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giovedì 15 aprile 2010

FARE CHIAREZZA SULL' ALBERGO TERMALE

Sabato 17 aprile si terrà una seduta del Consiglio comunale importante, dal quale ci si aspetta chiarezza sulla situazione e sul destino dell'albergo termale del Comune.

Il 10 aprile il nuovo gestore ha scritto una lettera all'Amministrazione comunale in cui afferma di non voler procedere all'avvio dell'attività, di non aprire cioè l'albergo termale per due motivi. Il primo consiste nel fatto che l'albergo richiederebbe necessari lavori di ristrutturazione propedeutici alla ripresa dell'attività, che dovrebbero essere realizzati a carico della proprietà, cioè del Comune.
Il secondo motivo riguarda la mancata concessione del mutuo da parte del Banco di Sardegna a causa del contenzioso in essere in sede civile, penale ed amministrativo col vecchio gestore. Il mutuo era stato richiesto per realizzare i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, necessari per rimettere a posto la struttura comunale.
Come si vede sta venendo alla luce una situazione sempre più aggrovigliata. Prima sono stati realizzati lavori di cui non si conosce l'ammontare, forse per centinaia di migliaia di euro, per interventi dichiarati di manutenzione ordinaria e straordinaria, che potevano e dovevano essere messi a carico del nuovo gestore sulla base del contratto di gestione. Oggi quest'ultimo parla di lavori di ristrutturazione, che sarebbero invece di competenza del Comune. Non è difficile intravedere un nuovo e ulteriore contenzioso legale tra Amministrazione comunale e Salute e Benessere Casteldoria Terme, che si aggiungerebbe a quello col precedente gestore.
Risulta sempre più evidente una leggerezza incredibile nell'aver realizzato lavori senza un progetto preliminare regolarmente approvato, che qualificasse i lavori di manutenzione o di ristrutturazione, senza un contratto tra le parti (tra Comune e gestore, tra chi ha ordinato i lavori e le imprese), senza un direttore dei lavori per il Comune. Si può solo sperare che non sopraggiunga una grandinata di carte bollate con gli avvocati che cingono d'assedio il nostro Comune.
Si appesantisce per un altro verso anche il contenzioso con il precedente gestore che ha intentato un ulteriore ricorso contro il Comune presso il Tribunale Amministrativo Regionale, in cui afferma di aver richiesto un risarcimento per danni materiali di 309.455 euro, il rimborso di 33.000 euro per le spese di trasporto delle proprie attrezzature a deposito e un risarcimento per danni morali da quantificare. E' quindi evidente che, al di là dell'esito finale dei contenziosi con l'ing. Boaretto, il prolungamento dei tempi dei giudizi dei vari tribunali fornisce al nuovo gestore un motivo in più per defilarsi, dopo che la bocciatura della cittadella termale ha probabilmente raffreddato l'interesse per la nostra area termale.
Chi pagherà a questo punto le nostre imprese di Sardara? C'era proprio bisogno di coinvolgerle in un'avventura così scombinata?

1 commento:

Paolo Bartolozzi - HotelGoGo ha detto...

Indipendentemente dalle ragioni delle parti, che verranno determinate dai vari tribunali, la giunta comunale si è mossa in questa vicenda con un atteggiamento che, nella migliore delle ipotesi, può essere definito "incompetente".

Se era interesse della giunta cambiare il gestore delle terme avrebbe dovuto seguire un iter che portasse ad un accordo e non ad uno scontro, peraltro prevedibile sia nei modi che nei tempi.

I rapporti commerciali sono basati su contratti precisi, sistemi di regole ed accordi. Un comune è soggetto a queste regole quando agisce in questo campo d'azione e non ai desideri di partito.

Il risultato di questa "incompetenza" (peraltro reiterata nell'approvazione dei lavori già eseguiti senza precise gare) è l'albergo chiuso, i lavoratori senza lavoro ed ora anche le imprese che non hanno ricevuto pagamenti.

Forse chi ha sostenuto la giunta alle elezioni dovrebbe, alla luce dei fatti, prescindere dai "proclami" e giudicare con severità chi ha messo in moto questo processo fallimentare che, ora, non vede una possibilità di rapida risoluzione.