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sabato 6 febbraio 2010

PER UN NUOVO MODO DI AMMINISTRARE

L’arroganza, i toni urlati, le intimidazioni sembrano diventati i tratti caratterizzanti dell’amministrazione Zucca.


Infatti, a cadenza quasi giornaliera, con l’ausilio della corrispondente della stampa locale, il Sindaco minaccia, zittisce, talvolta querela. Secondo uno schema ormai consolidato, si muove su un duplice binario: da un parte la stampa elogia il buon operato della maggioranza (?), denigrando gli altri, dall’altra parte, si da mandato di querelare coloro che osano criticare politicamente e democraticamente le scelte. Il cliché seguito è stato sperimentato negli anni passati in cui si procedeva alla sistematica aggressione degli amministratori di turno.

Si dimentica, o si fa finta di farlo, che in democrazia il diritto di critica politica è contemplato dalla Costituzione ed imporre il silenzio rievoca schemi e situazioni della storia del nostro recente passato che speravamo superati. Pensate che la Giunta stanzia considerevoli somme del bilancio per ottemperare alle spese degli innumerevoli processi nei più svariati ordini e gradi in cui si è impegnata. Soldi dei sardaresi, sottratti ai sardaresi, che potrebbero essere utilizzati per stimolare la crescita economica e sociale del paese.

In realtà questa potrebbe configurarsi come una precisa strategia messa in campo per mascherare i numerosi fallimenti del suo operato. Ricordiamo la questione autovelox, posizionato con la chiara volontà di colpire le tasche degli automobilisti per fare cassa. Ad oggi il Giudice di pace, accogliendo il ricorso dei numerosi cittadini, ha condannato il Comune di Sardara al pagamento di € 150 + IVA per ciascun ricorso vinto. Il Sindaco e la sua Giunta, nel novembre 2007, respinse la petizione popolare presentata dai gruppi di minoranza accusandoli in Consiglio comunale di essere dei “pericolosi sobillatori”. I cittadini, riunitisi spontaneamente in comitato, vennero definiti addirittura dei “carbonari”. Ma c’è di più! Attraverso le solite dichiarazioni sul giornale l’amministrazione scaricò le responsabilità sul corpo di polizia municipale.

Proseguendo, non si può non riparlare dell’iter intrapreso per cercare di riaprire l’albergo termale, ancora chiuso e con i lavoratori disoccupati. La commissione dei lavori, l’esecuzione degli stessi, l’iter procedurale assumono ogni giorno di più contorni di dubbia legittimità e trasparenza a cui il Sindaco, a seguito di alcune interrogazioni consiliari, non ha saputo dare risposte convincenti. La stessa cittadella termale, legata alla variante al PUC n.7, si configura come un progetto dai risvolti di discutibile nitidezza, una cambiale in bianco in favore di future speculazioni.

Il Partito Democratico e i Comunisti Italiani condannano fermamente un modello amministrativo di chiaro stampo giustizialista e prevaricatorio. Pertanto lavorano affinché sia garantita la legalità e la trasparenza. Al paese sono necessari un libero confronto di idee, senza minacce ed intimidazioni, ed il rispetto delle regole e delle persone. S’impegnano affinché tutto questo non rimanga un semplice contenuto di facciata, presente nei programmi elettorali, ma rappresenti una guida per gli amministratori del futuro a difesa della convivenza e della crescita civile e democratica del paese.

Partito Democratico e Comunisti Italiani.

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