Vai al nuovo sito

martedì 23 febbraio 2010

LE TERME NEL 1884

Il dì in cui sarà appagato il generale desiderio di veder sorgere un compiuto stabilimento balneare, non è lontano.

E’ ben dopo che all’indecoroso e osceno spettacolo delle terme di Sardara, che altrimenti non saprei denominarlo, che posto fine, e presto. In esse infatti veggosi annualmente uomini e donne farsi ressa onde immergersi nell’unica vasca destinata all’uso dei bagni. Luogo è questo che i più tetri colori sarebbero insufficienti a rappresentarlo a chi non vide siffatto spettacolo di immondezza, di sofferenze inaudite, di indescrivibili deformità e malori; luogo è questo dove il filosofo e il medico ponne meditare sulla tenacità dell’umano volere, sulla forza della fede, sui sacrifici che compiansi pel riacquisto della perduta salute! Né ciò si parrà esagerato; ché, in verità, senza la più ferma volontà, senza una robusta fede nell’efficacia di quelle acque, mal potrebbesi, neppur per brevi istanti, far dimora in schifosa spelonca fra mezzo ad insopportabile tanfo.
Eppur quei poveri infermi ci stanno, giacenti su stuoie, talora sul nudo terreno, ben di rado ( e solo se forniti di mezzi) su materassi, e non per brevi ore vi stanno, ma per lunghi giorni…
Eppur si guarisce! E le guarigioni sono frequentissime, sorprendenti, insperate. Né alcuno saravvi certamente che nei fatti voglia menomamente dubitare; una esperienza non interrotta lo dimostra; e cischedun anno si rinnovano questi fatti, che or si lasciano sepolti nelle tenebre, ma che col tempo – noti e diffusi – faranno eco e desteranno ammirazione. Ed io ritengo che alcuni crederanno più agevolmente alle virtù curative delle acque termo-minerali di Sardara, che allo spettacolo ivi rinnovellasi ogni anno, indegno al certo di un paese educato a sentimenti generosi e umanitari, qual è appunto il nostro!
Prof. Antonio Carruccio
In Ledda “Sanluri” Ed.. Alagna Ca. 1884.

Nessun commento: