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giovedì 24 giugno 2010

TRES LIBBRUS PO S'ISTADI SARDARESA

E' questo il nome della rassegna di letteratura sarda, moderna, che la Pro Loco propone tra le altre manifestazioni previste per l’estate sardarese:
- una raccolta di tre commedie divertenti del mattatore Gigi Tatti del gruppo teatrale “Su Fazzoni” di Arbus che ci regalerà con l’amico Paolo Pusceddu momenti di ilarità con gli sketch che lo hanno reso noto in tutto il campidano;
- la traduzione di uno dei capolavori del premio nobel G. G. Márquez “cronaca de una morte annuntziada” a cura di Ivo Murgia (http://ivomurgia.splinder.com/) che ci intratterrà con l’amica Veronica Atzei con la lettura di alcuni brani del libro;
- Sa losa de Osana, l’ultimo libro del giornalista scrittore Zuanne F. Pintore ( http://gianfrancopintore.blogspot.com/ ), un romanzo moderno con protagonista una giovane e bella archeologa, Sarbana e il famoso giornalista Nurai mentre si trovano alle prese con misteri che avvolgono sia le politiche delle soprintendenze archeologiche che quelli legati al disseppellimento di un’antichissima stele dalle misteriose iscrizioni in più lingue antiche.
E’ certamente un evento poco comune non solo nella nostra cittadina, ma in generale in tutta la Sardegna. Qualcuno potrà perfino chiedersi: "letteratura sarda? Ma siete proprio sicuri che esista?" Non mi stupirei di questa domanda dal momento che nessuno praticamente ne parla. Non lo fanno certamente i giornali di Sardegna più venduti così come non lo fanno le TV che si fregiano del titolo di "sarde". In queste emittenti, con rarissime eccezioni, al massimo è consentito ballare su ballu tundu o ascurtai is tenores, rigorosamente bardati, pardon, vestiti a festa e presentati nella nobile lingua dei concittadini di Dante, e, detto senza ironia, nobili anch’essi naturalmente.
Anche per la scuola il problema non si pone nemmeno.
Si preferisce in genere mostrare una visione folkloristica della nostra cultura, visione assolutamente voluta e imposta dalla cultura dominante. Il resto di ciò che è concepito come cultura è ovviamente tutto di matrice extra-isolana sia nelle forme e che nei contenuti e della quale noi siamo degli eccellenti strocidoris. Una concezione tutta tesa a mostrare come l’unico aspetto degno di nota della nostra cultura sia quello legato alla tradizione, folkloristico dunque; una cultura da museo intesa nella sua accezione negativa.
Meno male che ci rimane sa cultura scheta de su proceddu, mugheddu arrustu e binu nieddu…
Che senso ha oggi scrivere in sardo quando siamo oramai tutti pienamente alfabetizzati in italiano? Un capriccio intellettuale forse? Vogliamo dimostrare di conoscere una lingua antica po essi togus? Ammesso e non concesso che parlare e scrivere in quella lingua sia da togus e non da gaurrus come da molti anni sempre quella cultura dominante già citata sta cercando di fare (con grande successo bisogna ammettere).
Nulla di tutto ciò, vuole semplicemente essere un modo piacevole per ricordare che a casa nostra esiste anche la nostra lingua e letteratura.
Naturalmenti seis totus cumbidaus a ndi pigai parti.
A si biri in pratza Emìliu Lussu.
Eus a cumbidai a papai e bufai a is primus dexi chi si presentant…
Il calendario delle presentazioni si trova nel manifesto allegato.
Pro Loco Sardara

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ita cosa bella!No eus a fai de mancu de si ddoi acostai! Ma s'ant a cumbidai puru?

Pàulu Pisu