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mercoledì 9 giugno 2010

Dichiarazione di voto del gruppo consigliare “Partito Democratico per Sardara” in merito al punto 3 dell’ordine del giorno seduta del 08/06/2010

Il gruppo consigliare del “Partito Democratico per Sardara” esprime la propria contrarietà sulla volontà manifestata dalla maggioranza di alienare un’area di proprietà comunale sita in località S.M. Aquas per realizzare una nuova struttura ricettiva.
Ancora una volta la fretta rischia di diventare una cattiva consigliera. E’già accaduto durante le discussioni in Consiglio aventi per oggetto la variante al Piano urbanistico comunale e l’aggiudicazione e la nuova gestione dell’albergo termale comunale.
Tutti i sardaresi sono a conoscenza degli effetti derivanti da questo tipo di condotta frettolosa: la variante è stata bocciata nella parte riguardante soprattutto la pianificazione dell’area termale, e l’albergo comunale è ormai chiuso da un anno, con le imprese fornitrici che chiedono conto delle forniture e dei lavori effettuati. Il tutto mentre il gestore richiede una decurtazione del canone in contrasto con il bando di aggiudicazione.
La nostra scelta è dettata da ragioni amministrative e politiche.
Ragioni amministrative in quanto la normativa vigente (art. 58 D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133) prevede la redazione di un apposito elenco dei beni immobili di proprietà comunale, non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali, che deve individuare tutti gli immobili che non hanno tali caratteristiche e finalità d’impiego attuali ed anche future, secondo le prevedibili esigenze dell’ente desumibili dai programmi generali e dalla verifica dell’attuale e futura destinazione pianificata dallo strumento urbanistico, e che pertanto sono disponibili e suscettibili di valorizzazione e di dismissione.
L’inserimento nell’elenco dei beni del patrimonio disponibile viene disposto con deliberazione della Giunta comunale, a seguito di valutazioni e verifiche con i dirigenti tecnici e finanziari, secondo quanto previsto dal primo comma dell’art. 58 in esame.
Tale elenco, costituente il “piano delle alienazioni e valorizzazioni”, deve essere allegato al bilancio di previsione, e con lo stesso, unitariamente ed espressamente approvato con delibera del Consiglio comunale.
A Sardara, la Giunta comunale non ha approvato nessun elenco di immobili di proprietà comunale da avviare a dismissione, e pertanto nessuno Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni immobiliari è stato allegato al bilancio di previsione.
Di conseguenza nessun Piano è stato né discusso né approvato dal Consiglio Comunale di Sardara.
Inoltre alcuni comuni, in ottemperanza all’art. 12, c. 2 della Legge 127/97, si sono dotati di un apposito regolamento speciale per la vendita dei beni immobili al fine di assicurare criteri di trasparenza e adeguate forme di pubblicità per acquisire e valutare correnti proposte di acquisto.
Riteniamo pertanto l’approvazione di questo punto all’ordine del giorno sia in contrasto con le suindicate norme.
Alle perplessità di ordine amministrativo si aggiungono quelle di ordine politico.
Ancora una volta contestiamo l’approccio e l’impostazione politica della maggioranza in merito alla valorizzazione del compendio termale. In quattro anni non si è mai affrontata il tema nella sua complessità, come se la variante al PUC, o la costruzione di una nuova struttura ricettiva siano operazioni slegate da un ragionamento più generale sul futuro del termalismo locale.
Ci avete sempre risposto di “lasciar fare ai privati”, come se l’interesse del privato corrispondesse all’interesse pubblico, e di valutare i progetti al momento della discussione del relativi piani attuativi.
E’ un iter che non ci convince. Anche il Partito Democratico è dell’avviso che le iniziative private siano il miglior veicolo per creare sviluppo e occupazione, ma all’interno di una pianificazione complessiva e di una cornice di regole preventivamente definita dall’Ente Locale.
Non esiste quindi un problema di tre o quattro alberghi termali. Ma prima di avviare nuove strutture riteniamo necessario fare un ragionamento complessivo sul futuro del compendio termale, considerato che la pianificazione esistente è vecchia di oltre un decennio e che il comparto termale ha subito in tutta Italia profonde innovazioni nell’ultimo ventennio.
Dobbiamo cioè porci il problema dell’attualità della pianificazione locale esistente. Un intervento sbagliato oggi potrebbe precludere un possibile piano di sviluppo domani.
Per questo chiediamo che il Sistema termale sardo, frutto del protocollo d’intesa sottoscritto dai comuni termali della Sardegna, elabori un piano strategico regionale per le terme.
In alternativa si potrebbe pensare ad un concorso di idee, affidandosi alle migliori professionalità, come si fece nell’800 con l’arch. Gaetano Cima.
Occorre dunque partire da una programmazione più generale.
Inoltre, a nostro avviso, è sbagliata la modalità con la quale si viene a dibattere su argomenti così delicati. “Trattandosi delle Terme, la risorsa più ricca che Sardara possiede”, sarebbe auspicabile un percorso simile a quanto avvenuto per il progetto dei campi da golf presso i comuni de Sa Corona Arrubia. In quel caso, la presentazione della proposta progettuale ha permesso un dibattito pubblico e trasparente, sposato dalle Amministrazioni locali e dai cittadini. Solo successivamente si è proceduto alla sottoscrizione dei compromessi di vendita e all’alienazione dei terreni.
Qui succede il contrario. In data 09/01/2010 sono stati sottoscritti quattro compromessi di vendita di terreni facenti parte del medesimo comparto edificatorio, da perfezionare con atto di acquisto dopo l’approvazione del piano attuativo. E’evidente che l’interessato si è mosso per tempo.
Casualmente il mese successivo l’Amministrazione Comunale chiede la stima dell’area fabbricabile pubblica dello stesso comparto per cederla a privati.
Sui quotidiani regionali si è parlato di “un progetto già pronto da mesi che aspetta solo il via libera del Comune”. Si è parlato di un albergo di 200 posti letto. Tutto fatto, dunque?
Chi sono gli imprenditori? Che credenziali possiedono? Quali sono le esperienze che hanno maturato nel settore?
Il gruppo del Partito Democratico per Sardara non può approvare al buio un’operazione di questo tipo. Non possiamo più consentire che si ripeta un caso simile a quanto avvenuto con l’aggiudicazione dell’albergo comunale alla Salute & Benessere – Casteldoria Terme, di cui paghiamo oggi le conseguenze.
Per i motivi esposti il gruppo consiliare del Partito Democratico per Sardara esprime il proprio voto contrario all’ordine del giorno in discussione.
Gruppo consiliare Partito Democratico per Sardara

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