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venerdì 26 giugno 2009

UN QUARTIERE NELL’ACQUA E SENZA FOGNE


Nel compendio termale sorgerà un nuovo quartiere residenziale e costituirà una delle tante novità che in gran segreto l’amministrazione comunale sta preparando.


E quanto risulta dalle scelte urbanistiche previste con la modifica della cosiddetta zona F di sviluppo turistico dell’area di Santa Maria de is Acquas, recentemente approvata dal Consiglio comunale.
E’ stata infatti resa edificabile un’area di 997.000 metri quadrati posta a sud dell’ex bottiglieria, a destra della strada provinciale che porta a Pabillonis. Ma costruire proprio lì è una scelta giusta, prudente, lungimirante, in grado di lanciare le Terme? Oggi nuove leggi impongono uno studio idrogeologico prima di decidere se un’area possa essere edificata. Se fosse stato realizzato sarebbe risultato che quella è un’area esposta ai rischi di periodiche alluvioni. E’ attraversata da un canale di bonifica e dal Rio Bruncu Lepiris. Costruire lì rappresenta quindi un grande azzardo; manca la sicurezza e le costruzioni sarebbero esposte al rischio di gravi danni. La pendenza del terreno inoltre non consente di portare in modo naturale le fognature al depuratore esistente, servirebbe un costoso impianto di sollevamento delle acque nere.
Sorprende come scelte così delicate siano state decise da pochi con un progetto redatto dall’Ufficio Tecnico comunale. Per l’importanza dei problemi sarebbe stato necessario servirsi di competenze tecniche di alto livello con architetti urbanisti, esperti nel campo idrogeologico, dei beni culturali, delle scienze agrarie, ambientali, archeologiche…, cosi come si sta facendo nelle altre stazioni termali che si affidano a specialisti di valore internazionale.
Gli amministratori hanno destinato questo pezzo del nostro territorio a “strutture residenziali di tipo alberghiero”. Potrà essere quindi realizzato un albergo, ma scrivono che è possibile autorizzare altre tipologie edilizie. Il Piano prevede che “potranno essere consentiti tipi edilizi a schiera, binati, in linea e/o isolati”. “ Le strade dovranno essere larghe 8 oppure 6 metri”.“Le recinzioni non potranno superare l’altezza massima complessiva di mt 2.50 e dovranno essere a vista”. “Le coperture dovranno essere piane, ovvero a tetto a falde inclinate.” Con queste regole sarà possibile realizzare un albergo, ma anche una struttura residenziale di tipo alberghiero come un residence, oppure un normale quartiere residenziale, persino simile ad un piano di zona di edilizia economica e popolare. Le case potranno avere il tetto con le tegole oppure essere coperte da un terrazzo, come si fa nel nord dell’Africa.
Chi ha pensato queste cose ha dimenticato che a S. M. Acquas esiste una cosa rara, una ricchezza inestimabile come l’acqua termale, oggi molto abbondante, che ci rende diversi da moltissimi altri comuni. Quello che si programma nel compendio termale deve servire a tutelare questo patrimonio e a sfruttarlo con scelte che rendano il paese più attrattivo, più bello e più competitivo rispetto alle altre stazioni termali italiane. Le scelte devono essere quindi di qualità e frutto di studi seri, condotti da professionisti di valore, non improvvisate e tanto meno tendenti a favorire interessi poco chiari.
Questa scelta è quindi da rivedere e, prima che sia troppo tardi, va sottoposta ad una discussione aperta, trasparente, democratica. Non bisogna avere paura di esporre pubblicamente le motivazioni vere delle scelte fatte perché ne va di mezzo la possibilità di svilupparci, di potenziare le iniziative esistenti e di creare lavoro.

1 commento:

Pikonal ha detto...

Qualcuno della redazione ricorda di chi fu l'idea di costruire l'albergo termale Eucalipti proprio dove si trova oggi? E questa decisione fu condivisa dai cittadini? Oggi tutti parlano della posizione infelice.