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domenica 23 maggio 2010

Tra il dire e il fare…(2)

Finora si è parlato molto, e non senza motivo, di terme, di urbanistica, di lavori pubblici. E se ne parlerà ancora. Ma ci sono altre questioni importanti di cui gli amministratori comunali devono occuparsi (e preoccuparsi), e sono l’ambiente, l’uso e la gestione del territorio, la qualità dell’acqua e dell’aria. Tutte questioni di stretta attualità anche a Sardara come in Italia e nel mondo.
Ma quali erano gli impegni programmatici dell’attuale maggioranza alla guida del nostro Comune? Vediamo.
Nel programma c’era scritto: ‘…rimoduleremo il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani...’, e ‘…renderemo le campagne più sicure e pulite…’, ‘…cureremo le aree attrezzate…’, ‘…realizzeremo un laghetto artificiale per combattere gli incendi…’, poi si legge ‘…è mai possibile che un paese termale non abbia una bella fontana?...’, e ancora ‘…lavoreremo per il riordino fondiario…’, e infine ‘…favoriremo lo sviluppo delle colture biologiche…’.
In fin dei conti era un programma minimo. Nessun impegno strabiliante. Ma vediamo cosa è stato fatto.
Intanto i dati diffusi dalla Provincia del Medio Campidano documentano che dal 2006 (l’anno degli impegni programmatici) Sardara ha nettamente peggiorato la qualità e la quantità della raccolta differenziata, con circa il 10% in più di secco non riciclabile da conferire in discarica, con un aggravio di costi per i sardaresi e un danno per l’ambiente a causa del minor recupero di materiali riciclabili (carta, plastica, umido, ecc.). Non c’è dubbio che ciò sia accaduto anche per la scelta di reintrodurre l’uso delle buste nere. Ci avevano fatto sapere che così si sarebbe meglio tutelata la ‘privacy’ dei cittadini. Si trattava evidentemente di un barzelletta, una delle tante…che non fa neppure ridere. Non si capisce infatti perché in Trentino, in Emilia Romagna o in Toscana, per citare alcune realtà virtuose, si usano da sempre le buste trasparenti e nessuno si pone problemi di ‘privacy’.
Le buste nere non hanno neppure impedito che la campagna venisse imbrattata da rifiuti di ogni genere. Un decisivo aiuto alla pulizia delle campagne sarebbe certamente venuto dall’ecocentro comunale, che però non è stato completato, benché la precedente amministrazione ne avesse realizzato le principali opere e ne fosse prossima l’apertura.
Certo, anche un laghetto artificiale sarebbe stata una buona cosa. Per l’antincendio, per la pesca sportiva, per il microclima…ma non è stato fatto.
Per la fontanella termale ci sarebbe da ridere (se non fosse una cosa tremendamente seria). La fontanella c’era ed è sempre lì. Ma non esce una goccia d’acqua calda. Anzi, è a secco perfino il canale Birocchi che raccoglieva le acque termali reflue dell’hotel Eucalipti, tristemente chiuso.
Sorvoliamo sul riordino fondiario, neppure tentato, e pure sulla promozione delle colture biologiche, di cui l’Amministrazione comunale si è del tutto disinteressata.
Insomma, a parte i proclami iniziali, poco o nulla è stato fatto.
Ma almeno si poteva completare nel modo migliore le opere già avviate dalla precedente Amministrazione.
E’ il caso di ricordare che la ‘vecchia’ Amministrazione aveva avviato i lavori per il consolidamento del movimento franoso del colle de ‘Su Pibizziri’, dopo aver ottenuto un finanziamento di oltre un milione di euro (chi non ricorda i pesanti massi che rotolavano a valle mettendo a rischio l’incolumità delle persone e le prime case dell’abitato?). Era prevista la semina di particolari essenze e la piantumazione di cespugli ed alberi adatti a consolidare il terreno, oltre alle opere vere e proprie, come il canale, le reti metalliche, la rimozione di alcuni massi e la distruzione di altri. I lavori sono terminati? I soldi sono stati spesi tutti? Quali i risultati? Il progetto prevedeva la creazione di una cornice di verde che avrebbe migliorato l’aspetto e l’ambiente del nostro paese. Ma, a occhio, mi pare che non sia cambiato molto….
Sempre sul versante ‘Su Pibizziri’, il Piano urbanistico individuava delle ampie zone lontane dal centro abitato dove poter dislocare le antenne dei ripetitori dei telefoni, TV, radio, ecc, oggi troppo vicini alla zona abitata. In questo modo si darebbe soluzione ad un problema di impatto visivo e, soprattutto, si sarebbe potuto tranquillizzare le persone che considerano le onde elettromagnetiche (a torto o a ragione non si sa) la causa di alcune gravi malattie.
Ancora, sarebbe interessante sapere cosa ne pensa e che iniziative ha intrapreso il Sindaco di Sardara, quale responsabile locale della sanità pubblica, per avere maggiori informazioni dopo che la stampa ha diffuso alcune preoccupanti notizie che riguardano i veleni provenienti dalla miniera d’oro di Santu Miali e finiti in territorio di Sardara sotto la nuova S.S. 131.
Il suolo è inquinato? Le falde acquifere sono inquinate? Possiamo consumare tranquillamente i prodotti agricoli?
Vorremmo dormire sonni tranquilli. E per questo anche noi cittadini vorremmo saperne di più.
Finora della questione alcuni giornali hanno scritto solo per addossare le colpe alla parte politica avversa (ad esempio l’Unione Sarda da la colpa al Centro-Sinistra), in un irresponsabile gioco di speculazione politica, anche se ormai sembra chiarito che le autorizzazioni all’utilizzo di quei rifiuti tossici nel tratto che interessa Sardara (dal km 47.600 al km 58.500) risalgono all’epoca della Giunta guidata da Mauro Pili (anche se tutti sappiamo che degli aspetti tecnici si occupano i funzionari e i dirigenti).
Ma a noi questo poco importa.
Un altro colpo all’ambiente sarebbe certamente venuto se si fosse realizzato l’enorme impianto eolico che l’amministrazione comunale sembra avesse intenzione di autorizzare. Quanto sta avvenendo nel resto della Sardegna deve aver indotto a qualche ulteriore riflessione i nostri attuali amministratori comunali. E questo è un bene.
Come si è visto, sono tanti i problemi di cui l’Amministrazione comunale si sarebbe dovuta occupare. Da subito. Ma non resta molto tempo al termine della legislatura.
Resta però il tempo sufficiente per fare altri danni.
Infatti assistiamo, con una certa preoccupazione, a lavori di ampliamento dei parcheggi di Viale dei Platani, di Via Cagliari, di Via Oristano, con la sottrazione di spazio per i pedoni e la minacciosa presenza di mezzi meccanici attorno agli alberi che ne danneggiano le radici…
E siccome questa Amministrazione non ha mai avuto un buon rapporto con gli alberi (non ci siamo dimenticati dei maestosi eucalipti di Via Tirso tagliati già nel 2006…), non si vorrebbe che a qualche ‘ambientalista’ della Giunta venisse in mente di tagliare anche qualche albero del Viale dei Platani, di Via Cagliari o Via Oristano per far posto a qualche parcheggio in più. Nel 2006 era ancora alto il clamore della vittoria della Destra, e le aspettative erano ancora tante.
Ma oggi una cosa del genere i sardaresi non la permetterebbero.
A proposito di alberi e di ambiente urbano, dopo aver letto un interessante intervento dell’Architetto Renzo Piano sull’argomento, lo propongo alla lettura degli ‘affezionati’ di Novas.
Roberto Montisci
http://www.novasdisardara.it/articolo%20renzo%20piano.pdf

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