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lunedì 10 maggio 2010

IL DEGRADO CHE AVANZA

Ogni comunità ha i suoi luoghi dell'anima, che esprimono la propria identità collettiva, formatasi nel tempo e continuamente rivissuta e ridefinita dalle generazioni che si succedono.
Spesso è una chiesa, contemporaneamente un monumento con cui ci si autorappresenta e aula i cui si va con l'abito buono la domenica o per essere battezzati, per sposarsi o per i funerali. Altre volte è una piazza, luogo di incontro per far festa o per eventi politici come un comizio. O ancora può essere una casa comunale, in cui si è discusso e deciso sulle cose del paese ed in cui tutti sono entrati per rappresentare o risolvere un problema personale o collettivo. E talvolta questa casa è stata trasformata in uno spazio dedicato alla memoria della propria storia.
Nel nostro comune tutto questo si raccoglie in Piazza Libertà con la chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta ed il Museo Archeologico.
Domenica i parrocchiani hanno riempito la chiesa. Sempre domenica sono arrivati i turisti a visitare il nostro Museo. La piazza quindi si è animata ed il tempo buono ha invitato ad indugiare un po'. Ma l'accoglienza non è stata gradevole. La vista era offesa dalle erbacce che infestano le gradinate per accedere in chiesa e l'ingresso del Museo. Il sentimento di chi entrava in chiesa o veniva farci visita era colpito da tanta trascuratezza e abbandono, dalla mancanza di rispetto per i sardaresi di oggi e per quelli del passato.
Ma come è possibile che in Comune non abbiano trovato tempo e modo di mandare qualcuno a pulire e ad estirpare le erbacce cresciute oltre ogni misura? Che idea si ha del turismo e dell'ospitalità? Come si fa a rendere il paese più sviluppato e più civile se non ci si prende cura di se stessi?
r.c.

4 commenti:

gianfranco tuveri ha detto...

"La vista era offesa dalle erbacce che infestano le gradinate per accedere in chiesa e l'ingresso del Museo." ... ricordo, da piccolo, che le erbacce lungo il tratto che costeggiava casa mia era pulito dagli abitanti stessi così come oggi non aspetto che qualcuno (socialmente utile) "ramazzi" fuori dal mio negozio.
Se ognuno si prendesse cura della propria pertinenza vivremmo sicuramente meglio e si risparmierebbero un bel po di soldi

gianfranco tuveri ha detto...

P.S.: "Che idea si ha del turismo e dell'ospitalità? Come si fa a rendere il paese più sviluppato e più civile se non ci si prende cura di se stessi?" ... la risposta nasce spontanea (direbbe ...). Il rispetto per il verde si denota partendo da Via Lombardia, V.le dei Platani, Via Cagliari e Oristano dove l'operaio del comune, col suo sparagrafette, usa gli alberi alla stregua di un tazebao!

Anonimo ha detto...

Il paese è diventato più pulito quando sono arrivate acqua e fogne ed è stato istituoito il servizio RSU e di spazzamento di vie e piazze.Non possiamo tornare indietro.

Anonimo ha detto...

E' sicuramente meritevole il senso civico di preoccuparsi del "pezzo" di strada davanti casa. Ma per un comune che si fregia di riconoscimenti a livello nazionale, la pulizia, la manutenzione e il decoro urbano sono un importante biglietto da visita che va curato con un adeguato programma di interventi che va ben oltre al lodevole impegno di ciascun cittadino di provvedere a prendersi cura della sua pertinenza.