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domenica 23 maggio 2010

LA COOP. CONSUMO HA UN FUTURO

Sabato 15 maggio si è tenuta l'assemblea dei soci della coop. Consumo “Sardaresi Associati”, che ha approvato con un voto unanime il bilancio del 2009. Dopo la relazione del Consiglio di Amministrazione, presentata dal presidente Giulio Usai, e quella dei revisori dei conti si è sviluppata una lunga ed interessante discussione sullo stato di salute della cooperativa e sulle sue prospettive.
E' stato un dibattito partecipato e costruttivo, che ha messo in risalto i risultati positivi di una gestione caratterizzata da un giro d''affari di quasi due milioni di euro, dall'assenza di debiti con le banche e da buoni fondi di riserva. Si tratta di una situazione apprezzabile, soprattutto se si tiene conto della contrazione dei consumi, originata da una crisi economica molto seria, e se si considera la serrata concorrenza, provocata dalla nascita di tanti centri commerciali, che hanno già portato alla chiusura di molti negozi, compresa la Standa di Sanluri..
La Cooperativa regge bene la concorrenza ed è una realtà economica che offre un servizio e dà occupazione. Con sette dipendenti e con un monte salari di alcune centinaia di migliaia di euro costituisce una delle poche imprese del settore che ci impedisce di diventare una pentola bucata. Almeno in parte non lascia uscire subito dal paese le risorse finanziarie e le rimette invece in circolo in un tessuto economico fatto di artigiani, altri negozianti, servizi. Una qualche ricchezza è rappresentata anche dagli oltre sette milioni di imposte comunali, ancor più preziose in tempi di federalismo fiscale.
Le spese per il personale sono in aumento (per gli scatti di anzianità...) e si pone il problema, molto dibattuto oggi in Italia e in Europa, di come far crescere la loro produttività. Si tratta di un obiettivo che si può raggiungere allargando il volume delle vendite, a parità di costi fissi, con una serie di iniziative che vanno da una maggior diversificazione dell'offerta al miglioramento della qualità del servizio e al potenziamento, con la cortesia, la disponibilità ed il lavoro di chi vi opera, del rapporto con soci e clienti.
La coop ha possibilità di crescita , specie se si realizzano gli investimenti che nella discussione sono stati ipotizzati. In particolare istallando i pannelli solari si possono ridurre le spese per l'energia elettrica, che gravano per oltre trenta mila euro; esiste la possibilità di istituire e dare in gestione la pescheria; il grande scantinato, non più usato come magazzino, può essere valorizzato come spazio per le vendite utilizzando al meglio il personale e accrescendo gli utili e i vantaggi per i soci.
Il futuro della cooperativa si gioca quindi non tanto chiudendosi in difesa dell'esistente, ma accettando la sfida dei tempi nuovi, della crescita, della visione lungimirante. Molto dipende dagli amministratori e dal personale dipendente che, in un mondo del lavoro che non offre più certezze, può proteggere in questo modo il proprio posto di lavoro. Gli uni e gli altri però poco potrebbero fare senza il recupero della fiducia, dell'interesse, della simpatia e della partecipazione dei soci.
Il coinvolgimento dei soci rappresenta forse la questione principale della vita della cooperativa. Pesano infatti incomprensioni e lacerazioni del passato. Esistono critiche, che a volte appaiono giustificate altre volte meno. L'impegno volontario degli amministratori ha comunque permesso alla cooperativa di vincere fin qui le sfide della concorrenza. Infatti il costo del carrello della spesa nel suo complesso risulta competitivo e libero dei costi aggiuntivi di trasporto, che gravano invece sugli acquisti realizzati nei centri commerciali della zona.
La cooperativa ha quindi un futuro più sicuro se accetta la sfida della crescita e questa dipende dalla riduzione dei costi, dalla diversificazione e dalla qualità dei suoi servizi. Nel dibattito della sua assemblea si è intuito che esiste una strada, che può essere imboccata rinnovando la discussione sui motivi, ancora attuali, che portarono alla sua fondazione. Il lavoro e l'impegno di tanti anni può dare nuovi frutti avviando una stagione di maggiore informazione e di più attivo coinvolgimento dei soci.
r. c.

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