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venerdì 8 gennaio 2010

S P I G O L A T U R E

Giuseppe Graviano, il datore di lavoro e mandante del pluriomicida Gaspare Spatuzza, si è rifiutato di rispondere quando è stato invitato a deporre nel processo che chiama in causa Dell’Utri e Berlusconi.


"Non ho nulla da dire. Parlerò quando le mie condizioni di salute me lo permetteranno", lasciando chiaramente intendere che il regime carcerario non era di suo gradimento e che avrebbe parlato al momento giusto. Uomo avvisato mezzo salvato. E infatti il primo giorno dell’anno abbiamo appreso che è stato allentato il rigore del 41 bis al nostro capomafia già condannato, con sentenza definitiva, all’ergastolo. D’ora in poi non subirà l’isolamento diurno e potrà tranquillamente stare con gli altri detenuti. Ottiene ciò che voleva. Chi ha tanta paura della sua minacciata deposizione, paga la prima cambiale. Giuseppe Graviano incassa e ringrazia.
Il governo italiano si gloria dell’enorme successo ottenuto con lo scudo fiscale. Oltre 90 miliardi di euro sono rientrati in Italia dopo un soggiorno più o meno lungo oltre frontiera. Se sono rientrati evidentemente erano usciti, come direbbe monsieur de La Palisse. Ma perché questa enorme quantità di denaro (200.000 miliardi delle vecchie lire) ha preso la via dei paradisi fiscali? Oh bella! Per non pagare le tasse dovute all’erario. Soldi (tantissimi) della mafia; soldi provenienti da bilanci falsi, attività illecite, dai tanti vip del mondo dello sport, dello spettacolo, degli affari, della politica. Sicuramente neanche un centesimo da operai, infermieri, autisti, insegnanti, impiegati, pensionati; dai tantissimi che tirano la carretta e pagano fino al 40 % di tasse senza evadere neanche una lira. Ebbene i miracolati dello scudo di Tremonti e Berlusconi se la caveranno con un misero 5 % e tutto sarà sistemato senza futuri grattacapi. La filosofia è chiara: ciò che conta è che arrivino i soldi, non importa la provenienza. Un bell’esempio per i cittadini. Che in gran parte si sono uniformati al credo berlusconiano: accumulare soldi senza andare troppo per il sottile. Ma una società civile potrà continuare a lungo in questo modo?
Stampa, amministratori presenti e passati, guastatori di professione (a quanto pare attualmente in sonno) con articoli, volantini, interrogazioni, esposti e denunce, ce l’hanno menata a lungo con la solfa dei 2 miliardi di lire elargiti al vecchio gestore delle terme pubbliche. E che ti fa la giunta comunale attuale? In un sol colpo, in quattro e quattr’otto (mica come le passate amministrazioni) diventa garante per oltre un miliardo e mezzo di lire (800.000 e passa euro con propria garanzia fideiussoria) nei confronti del nuovo gestore. Soldi che verranno poi decurtati, in dieci anni, dal canone di locazione. Se i soldi di prima erano un regalo a Boaretto, quelli stanziati ultimamente cosa sono? C’è però una piccola differenza: i primi son serviti a tenere aperto lo stabilimento e dare lavoro a decine di dipendenti; i secondi, per il momento, a tenerlo chiuso. Non è poi così facile amministrare.

Luigi Melis

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