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domenica 13 marzo 2011

SBLOCCARE IL CENTRO STORICO E CREARE LAVORO


Pubblichiamo la decisione dell'Assessorato Regionale degli Enti Locali Finanze ed Urbanistica del 21 aprile 2008 con la quale il Piano Particolareggiato del Centro Storico del nostro paese, approvato nel lontano 1988, è stato in pratica riapprovato e giudicato “conforme “ al Piano Paesaggistico Regionale del 2006.
Abbiamo tratto la Determinazione della Direzione Generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale della Regione dal sito internet regionale perché non è accessibile per via telematica in quello del Comune ed ai cittadini e ai tecnici locali, specie a quelli più giovani, non è consentito di conoscerla con facilità, di studiarla e di crescere professionalmente.
Questa approvazione regionale del Piano Particolareggiato del Centro Storico è stata necessaria per rispettare sia le prescrizioni del “Codice Urbani”, così chiamato dal nome del Ministro di centro destra Giuliano Urbani, che nel 2004 emanò un Decreto Legislativo apposito, sia gli obblighi imposti dal Piano Paesaggistico Regionale approvato nel 2006 dalla Giunta regionale di centro sinistra di Renato Soru.
Il Piano Paesaggistico Regionale obbliga i comuni sardi a procedere all'adeguamento dei Piani Urbanistici Comunali e dei Piani Particolareggiati del Centri Storici alle nuove norme di tutela ambientale. I comuni più efficienti hanno già provveduto o lo stanno facendo. La nostra Amministrazione comunale non si è ancora messa il problema e non ha ancora incaricato i tecnici per studiare e predisporre i progetti e la normativa adatta per la nostra realtà.
Le conseguenze di questa paralisi sono però pesanti per il paese. Infatti fino a quando non sarà predisposto e approvato l'adeguamento del P.U.C. e del Piano Particolareggiato del Centro Storico il Comune non potrà approvare direttamente tutti i progetti. Potrà autorizzare solamente gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro conservativo e ristrutturazione interna degli edifici di cui non si si modifica la parte esterna e solo dopo aver ottenuto un apposito nulla osta dell'Assessorato Regionale degli Enti Locali Finanze ed Urbanistica. Di conseguenza in tutti gli altri casi ogni singolo progetto dev'essere mandato alla Regione ed aspettare a lungo con un insopportabile appesantimento burocratico ed un aggravamento dei costi.
Questa inerzia dell'Amministrazione comunale rende la situazione sempre più insostenibile. Le famiglie sono abbandonate a se stesse, prive delle informazioni indispensabili, con enormi difficoltà anche per l'esecuzione degli interventi più semplici e più necessari. I tecnici sono anch'essi senza punti di riferimento. Molte occasioni di lavoro per i progettisti, per le imprese e per i disoccupati vengono perse.
Tra i costi pesanti ci sono anche lo scoraggiamento, l'esasperazione e la rabbia di molti cittadini. C'è anche chi, non potendone più, costruisce abusivamente. Spuntano così , in modo incontrollato veri e propri sfregi urbanistici che stanno deturpando un centro storico che molti ci invidiano.
Siamo di fronte ad una situazione ormai sfuggita di mano agli amministratori comunali e sono evidenti i danni alle famiglie, all'economia, alla stessa legalità. Chi amministra non può abdicare ai propri compiti e alle proprie responsabilità senza penalizzare la comunità cittadina. http://www.novasdisardara.it/6_83_20080725093710.pdf

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