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sabato 5 marzo 2011

“Clear World, clear future”

Circa un mese fa a Marmaris, nel comune turco di Içmeler, si è svolto un incontro a livello europeo. Il tema dell'incontro - “Clear World, clear future” - era l'importanza di un mondo pulito, da cui far nascere un futuro migliore. E come avremmo potuto non sentirci tirati in ballo? Da sardi, conosciamo in prima persona l'importanza della nostra terra; da sardi, apprezziamo da sempre ciò che la nostra terra è in grado di offrirci.
Inizialmente, le nazioni invitate a partecipare erano 8: Italia, Francia, Ungheria, Lituania, Polonia, Bulgaria, Romania e Turchia, ma il mancato arrivo di Ungheria e Francia ha ridotto il numero dei partecipanti all'ultimo momento.
In quei sette giorni tra dibattiti e attività all'aperto si è parlato principalmente del rispetto dell'ambiente e dell'importanza che ciascuno di noi può avere nel suo piccolo. Perché - si sa - è di gocce che è fatto il mare. E, complici un gruppo affiatatissimo (con un'accompagnatrice degna di lode) e la nostra voglia di novità, i gruppi ci hanno accolto a braccia aperte, sia per le nostre idee, sia per il nostro modo di apportarci a ciò che ci veniva proposto con freschezza e disponibilità.
Quello che più mi ha colpito è stato l'amore che i partecipanti hanno manifestato nei confronti dell'Italia, dimostrando di conoscere le bellezze naturali e architettoniche che il bel Paese possiede e dovremmo cercare di preservare in tutti i modi.
Grazie alle serate culturali che hanno caratterizzato le nostre notti abbiamo avuto la possibilità di entrare in contatto con le culture degli alti partecipanti attraverso prodotti tipici, canti e balli. Ovviamente, anche l'Italia non ha voluto essere da meno, dimostrando che il binomio italiani-senso del ritmo non è un binomio azzeccatissimo, ma conquistando i cuori di tutti con la nostra buona volontà e i nostri prodotti locali.
A volte risultava difficile comunicare con alcuni partecipanti, perché non tutti conoscevano l'inglese, ma questa difficoltà è stata facilmente superata grazie alla buona volontà e al senso dell'adattamento, importantissimo in un viaggio come il nostro.
Alla fine di questa esperienza, parlando con i miei compagni di avventura è uscito fuori che ognuno di noi, in un modo o nell'altro, si è sentito più ricco e più carico di belle aspettative per il futuro. Ed è proprio al futuro che rivolgo il mio ultimo pensiero: sarebbe fantastico se, col passare del tempo, la gente si rendesse conto della grande forza che i giovani possono rappresentare; sarebbe fantastico se, in futuro, altri giovani sardaresi avessero la fortuna di vivere un'esperienza del genere.
Anna

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Put your hands up!

Anonimo ha detto...

E brava Anna!!!!!E' un bellissimo articolo!