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sabato 16 ottobre 2010

Lo spezzatino della maggioranza e la politica "ad personam"

Così come evidenziato a suo tempo, la costituzione del gruppo consiliare del P.D.L. ha rappresentato solo il primo tassello di una crisi che inizia a percepirsi con nitidezza. Che il momento non fosse tra i più favorevoli per la maggioranza si è percepito in consiglio comunale dove aldilà della fiducia di facciata espressa al sindaco, gran parte dei consiglieri e degli assessori si muove ormai in ordine sparso (ognuno pro domo sua) in un clima di resa dei conti finale. Ora però il malessere si acuisce ulteriormente e si concretizza attraverso le dimissioni dell'assessore all'agricoltura,certamente uno fra i più polemici nei confronti dell'operato del sindaco e dell'attuale V.Sindaco. Le motivazioni adotte dallo stesso e formalizzate con comunicazione ufficiale (prot. n.0010800 del 1171072010) evidenziano ancora una volta l'incapacità da parte della maggioranza di procedere nelle scelte attraverso processi di partecipazione democratica. Sempre dalla comunicazione emergerebbe tra le altre cose che il sindaco si sia attivato per promuovere petizioni popolari attinenti alle deleghe assegnate all'assessore ad insaputa dello stesso. Un apparente paradosso se si pensa ad un operazione che il sindaco avrebbe dovuto gestire in piena sinergia con il suo assessore ma che invece è sfociata in una plateale polemica contro un membro del suo esecutivo e quindi anche contro se stesso. In realtà é questo un atteggiamento solo in apparenza inspiegabile volto al logoramento e all'indebolimento dello stesso assessore reo probabilmente di non rispondere a logiche meramente servili. Sulla base di ciò appare più chiara anche la rinuncia da parte dell'amministrazione al cofinanziamento relativo al risparmio energetico e sul cui bando portato avanti dall'assessore sembrerebbe essere venuta meno la volontà politica. Tutto questo sebbene di estema gravità non deve comunque stupire visto la già manifestata ritrosia del Primo cittadino verso il confronto e la discussione e l'incapacità dimostrata in questi anni nel rispondere politicamente e democraticamente a qualunque forma di dissenso. In questi anni inoltre il suo agire e quello di gran parte della giunta si è caratterizzato per il sistematico perseguimento di scelte funzionali al soddisfacimento di interssi individuali e non certo collettivi. E' un modello profondamente sbagliato perchè si fonda su presupposti sbagliati. Si parte cioè da esigenze personali e in relazione ad esse si costituiscono schemi certamente redditizi per i singoli richiedenti ma dai benefici inadeguati per la comunità. Un processo pericoloso perchè introduce il concetto di discrezionalità ledendo il principio di uguaglianza e dando facoltà all'amministrazione di suddividire i cittadini tra buoni e cattivi. E' con queste logiche che si è proceduto a vendere i terreni comunali ubicati nel compendio termale così come si è proceduto analogamente per la bozza di convenzione relativa alla monetizzazione dei parcheggi per le attività commerciali. Un operazione quest'ultima costruita a tavolino per favorire amici e parenti. Alla luce di ciò occorre ribaltare questa concezione. E' doveroso ripartire da esigenze collettive sostanziate da un sistema di regole oggettive garantendo così pari opportunità fra i cittadini nel perseguimento di interessi certo anche individuali ma nell'ottica di una crescita complessiva dell'intera comunità. E' una battaglia ancora una volta di regole, di legalità, di trasparenza che abbiamo il dovere di perseguire per ripristinare nel paese i giusti canoni di convivenza civile e democratica. Andrea Caddeo http://www.novasdisardara.it/dimissioni%20assessore%20serra.pdf

2 commenti:

Anonimo ha detto...

è possibile postare il comunicato ufficiale con le dimmissioni dell'assessore all'agricoltura?

Anonimo ha detto...

Le conseguenze di comportamenti irragionevoli, quando poi non sfociano proprio nell'illegalità e che, comunque, rientrano sempre nell'immoralità, ricadono sui cittadini.

La responsabilità ultima, in democrazia, è dei cittadini che votano per il loro rappresentante. Se il rappresentante politico agisce contro gli interessi della comunità allora dovrebbero attivarsi:

- prima di tutto l'opposizione, informando la popolazione dei fatti e, quando penalmente rilevante, gli organi giudiziari di competenza

- poi la cittadinanza stessa, protestando e rendendo manifesto il dissenso.

Se nessuna di queste due cose succede.. allora ognuno è responsabile dl proprio male e non solo non ha diritto a lamentarsi, ma sarà poi corresponsabile "in solido" dei misfatti compiuti.

Il disastro delle terme, per esempio, porterà a esborsi importanti da parte del comune quando perderà le cause giudiziarie (ho detto volutamente "quando" e non "se"). E come verranno finanziati questi risarcimenti dovuti dal comune? Se i soldi non sono in cassa.. con nuove dismissioni oppure con un incremento delle tasse comunali.

Oltre il danno la beffa.. ma solo perché non si è protestato con sufficiente vigore in tempo utile. E direi che per Sardara è già tardi, su molti fronti.