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mercoledì 22 dicembre 2010

Turismo e termalismo: un contributo per una riflessione comune


Ho letto con piacere il lavoro di sintesi fatto dai ragazzi che hanno frequentato la scuola di formazione politica.
Innanzitutto perché manifestano interesse per il proprio paese, e di conseguenza si occupano del proprio futuro. Un futuro legato inevitabilmente alle prospettive della comunità di cui fanno parte integrante.
In secondo luogo mi intrigano gli spunti interessanti sullo specifico tema affrontato: il turismo, argomento della mia tesi di laurea e spesso oggetto delle esperienze lavorative sinora svolte.
Con loro (Sara, Mariangela e le due Stefanie) e con chiunque fosse interessato a dare un contributo vorrei costruire attraverso il blog di Novas un percorso di approfondimento riguardante il turismo a Sardara. Questo articolo vuole rappresentare un primo stimolo in questa direzione.
Voglio partire subito dai numeri, per rappresentare un quadro oggettivo e condiviso, presupposto per qualsiasi discussione seria sull’argomento.
Secondo le statistiche ufficiali le strutture ricettive alberghiere di Sardara nel corso del 2006 hanno fatto registrare 12.264 arrivi (ossia il numero dei turisti) e 46.653 presenze (ossia il numero dei pernottamenti effettuati dai turisti).
Nel 2009 invece gli arrivi sono stati 13.017 e le presenze 37.980.
I dati si riferiscono all’insieme degli alberghi presenti a Sardara, terme comprese, tenendo presente che nel 2009 è entrata a regime una struttura all’interno del centro abitato ed è stato chiuso l’albergo pubblico. Purtroppo le previsioni per il 2010 non fanno ben sperare.
L’analisi delle statistiche ci aiuta a fare delle prime considerazioni sul tema.
In primis è evidente il diverso andamento delle grandezze: è aumentato il numero dei turisti che hanno soggiornato a Sardara, ma sono diminuiti fortemente i pernottamenti (-18%) e con essi i volumi d’affari delle strutture ricettive, l’indice di utilizzazione media delle strutture e di conseguenza i posti di lavoro impiegati presso le strutture.
Se nel 2006 un turista pernottava in media per 3,8 giorni, nel corso del 2009 la permanenza media è calata di quasi un giorno. In altri termini i turisti hanno accorciato la propria vacanza a Sardara.
Perché è successo?
Per quale motivo un turista dovrebbe soggiornare a Sardara e non in un altro paese?
Cosa bisogna fare per aumentare il grado di attrattività di Sardara?
Quali attività occorre porre in essere per allietare il soggiorno dei turisti a Sardara?
I canali di comunicazione sono stati ben utilizzati?
Occorre cercare di rispondere in modo sistematico a queste domande per avanzare proposte concrete e credibili altrimenti si rischia di fare demagogia spicciola e fantapolitica che non servono a niente e a nessuno.
Aspetto i vostri primi commenti. A presto.
Peppe Garau

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