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martedì 30 novembre 2010

Valanga di studiosi a Sardara

Esattamente un mese fa, il 30 di ottobre, una ventina di professori universitari, studiosi affermati nelle più svariate discipline, si sono ritrovati a Sardara. Una calata in forze di super-esperti: archeologi, mineralogisti, specialisti in scienze della terra, geologi, vulcanologi, esperti nei movimenti delle masse marine, tsunami compresi. Una “zingarata”, l’ha definita il giornalista e scrittore Sergio Frau organizzatore dell’evento. Appuntamento alle 10 presso il museo archeologico Villa Abbas molto ammirato ed apprezzato dagli studiosi. Si parte subito per un’escursione nel territorio per visitare alcuni siti: Nurateddu, Arbici, Santa Mariaquas. La teoria di Frau è nota: la civiltà nuragica è collassata oltre 3000 anni fa, probabilmente per un evento catastrofico che sconvolse gran parte della Sardegna sommergendo la pianura del Campidano da Cagliari ad Oristano e le zone immediatamente adiacenti della Marmilla. I nuraghi di Barumini e di Villanovaforru, prima degli scavi, erano completamente ricoperti di terra come quasi tutti i nuraghi della pianura del Campidano fino al Sinis. Nuraghe Losa, Santu Antine e tutti quelli delle zone alte, svettano ancora oggi in tutta la loro maestosità senza che ci sia stato il bisogno di liberarli dalla loro bara di terra. Come mai ? - Sardara - Frau non azzarda nulla, fa solamente notare ai presenti che Nurateddu e Arbici, come del resto Ortu Comidu e Barumeli sono ricoperti di terra; il nuraghe all’interno dello stabilimento termale, ma anche quelli di Santu Domini, Arrubiu e Jana sono invece liberi. Come mai ? Perché ? Questa è la domanda che si pone Frau e che gira agli esperti. Le risposte incominciano ad arrivare il lunedì successivo a Palazzo Boil di Milis, sede della mostra “Preguntas” dove Frau e suoi collaboratori hanno ordinato e messo a disposizione del pubblico tutto il materiale fotografico e scientifico raccolto nel corso degli anni (la mostra resterà aperta fino al 1° aprile 2011). Gli studiosi della “zingarata” negli interventi che si sono susseguiti durante la mattinata dell’inaugurazione della mostra, a priori non affermano nè escludono nulla, tutti si trovano d’accordo nell’affermare che occorrono indagini di natura squisitamente scientifica. Mario Tozzi (geologo del C.N.R. e giornalista Rai) che aveva visitato altre volte il nuraghe di Arbici, annuncia che saranno effettuati dei carotaggi tesi alla ricerca della presenza o meno della tsunamite che si forma dopo il passaggio di uno tsunami. Anche la professoressa Lucia Simone, geologa-sedimentologa, ravvisa la necessità dello studio di campioni di terreno per vederne la composizione in modo da accertare eventuali presenze di componenti che possono essere d’aiuto per mandare avanti la ricerca non su supposizioni ma su dati di fatto. Prof. Dario Seglie direttore del Museo Civico di Archeologia e Antropologia di Pinerolo, ci invidia la grandiosità dei monumenti che testimoniano l’alto grado raggiunto dalla civiltà nuragica. Ma ci esorta a curare con maggiore attenzione le nostre bellezze: “Un elettrodotto non può fare da sfondo al nuraghe di Santu Antine”. Molto atteso e seguito l’intervento del prof. Stefano Tinti geofisico e uno dei maggiori esperti europei in maremoti. Dopo aver preso in esame tutte le cause che possono generare uno tsunami afferma che l’onda, per gigantesca che sia, non può attraversare tutto il Campidano perché dopo circa due minuti fa il viaggio inverso e torna verso il mare in cui si è originata. In un solo caso può verificarsi l’apocalisse d’acqua supposta: occorre una spinta diretta generata per esempio dalla caduta in mare di un meteorite. Non si può escludere nulla. Un punto fermo possono darlo solo le indagini, conclude. E’ questo il leitmotiv di tutti gli altri interventi: indagini, indagini, indagini. Probabilmente è questo che Frau voleva sentirsi dire. Attilio Dedoni presidente
della Commissione Cultura della Regione Sarda assicura il suo interessamento e la fattiva collaborazione per la buona riuscita di tutta l’operazione. I risultati verranno comunicati al pubblico il 1° aprile 2011 giorno di chiusura della mostra “Preguntas” nella cittadina di Milis.
Luigi Melis
Elenco degli ospiti invitati a Sardara da Sergio Frau:Angela Bizzarro (architetto) – Claudio Giardino (archeologo metallurgico) – Stefano Tinti (geofisico esperto maremoti) – Reynaldo Hargvinteguy (funzionario Unesco per coordinamento e comunicazione settore cultura) – Mariano Puxeddu (geologo-petrologo) – Giovanni Manca (editore “Condaghes) – Mario Tozzi (ricercatore CNR e giornalista Rai) – Pietro Reali (architetto-Casa Zapata Barumini) – Pauline Reali (architetto) – Andreas Steiner (direttore rivista mensile “Archeo”) – Gabriele Carannante (geologo-sedimentologo) – Lucia Simone (geologa-sedimentologa) – Nicola Porcu (ispettore onorario archeologia subacquea) – Maurizio Menicucci (giornalista Rai 3 ) – Massimo Faraglia ( resp. Centro documentazione “Repubblica” – Francesco Lai (geologo) – Dario Seglie (direttore Museo Civico di Archeologia e Antropologia di Pinerolo) – Fabio Milito Pagliara (ing. creatore del blog oricalco sul libro di Sergio Frau).

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