Vai al nuovo sito

martedì 23 novembre 2010

Sardara si da al campeggio?

Leggiamo con sorpresa l’intervista al Sindaco di Sardara su “Il Provinciale” del 15 novembre 2010, in cui il primo cittadino dichiara di voler realizzare un’area di sosta per camper nell’area in cui, secondo le sue parole, “forse è apparsa la Madonna” (forse?). L’area da destinare a tale attività pare sia quella del boschetto di eucalipti a fianco della Chiesa di Santa Maria Is Acquas.
Una simile notizia non può che destare quantomeno stupore. Tate novità, infatti, rappresenta un radicale cambiamento nella strategia di lungo periodo del paese sul tema del turismo.
Certo, il Sindaco, prima di prendere questa scelta avrà sicuramente pensato alle ricadute economiche, in termini di indotto, che un simile turismo può portare al paese.
Ma quali sono le caratteristiche di chi viaggia in camper? Solitamente si tratta di persone che rimangono in un area di sosta per un periodo limitato di tempo, hanno un reddito medio basso e generalmente non usufruiscono di servizi a valore aggiunto quali ristoranti e bar poiché si portano la spesa e tutto il necessario da casa all’interno del loro camper, ne sono inclini a visitare musei o luoghi di cultura.
Può davvero un simile turismo portare qualche beneficio al paese? Ma, soprattutto, questo turismo è compatibile con il turismo di medio-alto livello a cui fino ad oggi ha puntato Sardara con le sue strutture alberghiere e termali? Per di più, dove è la coerenza con l’altra iniziativa che il Sindaco sostiene, pur in difetto di legge, di cedere forse l’unica vera risorsa preziosa del paese, ovvero l’acqua termale, ad un costruttore edile, senza alcuna competenza nel settore termale, per la costruzione (forse) di un nuovo albergo?
In realtà, sarebbe bene che un amministratore, prima di comunicare decisioni così radicali, che potrebbero cambiare l’immagine e l’economia del paese, coinvolgesse l’intera comunità, spiegandone i motivi sottostanti tali decisioni.
Fino ad ora, infatti, si è puntato su un turismo di qualità, ricco, composto da persone che vengono a Sardara per passare qualche giorno presso i centri termali, solitamente con una predisposizione anche per la cultura e che, probabilmente, nel pomeriggio, dopo una rilassante cura termale, visitano il nostro centro storico, il museo, e mangiano nei nostri ristoranti. Questo turismo è stato capace di generare valore per l’intera comunità, creando un indotto e distinguendo il nostro paese dai centri vicini per una superiore capacità di accoglienza.
Siamo poi sicuri che, con una nuova area di sosta per camper, i turisti che già riempiono le strutture continueranno a venire? Come reagirebbero davanti ad un parcheggio di camper nei luoghi dove ora escono a passeggiare? Non si rischia, invece, di creare un ambiente poco ospitale attraverso la cementificazione necessaria a predisporre le aree di sosta, le strutture per i servizi igienici e la guardiania? Per non parlare poi dei problemi che nascerebbero dalla raccolta dei rifiuti lasciati dai camperisti.
Perché, invece, non recuperare quegli spazi per creare aree di aggregazione sia per i turisti ma anche per i cittadini del paese, valorizzando anche la zona del castello e promuovendo percorsi e itinerari turistici capaci di generare valore per l’intero paese?
Forse, ad essere positivi, questa dichiarazione è solo l’ultima testimonianza della mancanza di una capacità di programmazione politica dell’attuale amministrazione di centro-destra, che ha portato alla chiusura dell’albergo termale comunale, fonte di ricchezza non solo per le casse del comune, ma anche per l’intera comunità, oltre che per le persone direttamente impiegate nella struttura. Forse, e a pensar male, nell’assoluta mancanza di idee e di capacità di guida, l’amministrazione si lascia influenzare dagli interessi di singoli imprenditori dalle dubbie capacità, che mirano esclusivamente al proprio tornaconto immediato più che guardare agli interessi, più importanti, dell’intera comunità. Certo questi dubbi non esisterebbero se gli amministratori coinvolgessero e informassero correttamente l’intera comunità circa i loro progetti, ma questo non sembra essere il caso. Speriamo solo che l’atteggiamento cambi prima che si faccia un altro grosso errore.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' l'ennesima dimostrazione del presapochismo con cui l'amministrazione comunale affronta le questioni riguardanti la zona termale. Meno male che il loro mandato sta per scadere e se Sardara non è uscita fuori di testa, avrà a breve l'occasione di mandarli a casa.

Anonimo ha detto...

L'unica considerazione che si può fare è che la giunta Zucca non sa più che pesci prendere per cui, nell'agitazione, sposa qualunque iniziativa pur di poter dire che applica la "politica del fare".

Mi sembra che se i Sardaresi non si fanno ascoltare, ed in fretta, gli ultimi mesi di giunta di destra porteranno alla definitiva distruzione del poco che ancora regge.

Un campeggio tra i due alberghi termali? E' garantito che spaventerà la clientela attuale, conquistata con tanta fatica.

Ma A zucca cosa importa? Tanto lui, lo stipendio, lo ha assicurato.

Sardus ha detto...

...è solo l'entusiasmo del recente raduno dei camperisti, poi, passa!... passa, passa, i consensi sono pochi.

Anonimo ha detto...

...complimenti!!! chi ha scritto il pezzo è un grande viaggiatore....sicuramente non ha mai visto un camper, figuriamoci una area di sosta....il mio consiglio è quello di documentarsi (esiste internet da qualche anno...) ed andare a vedere tutte quelle località termali nazionali e no, dove sono presenti aree di sosta...vedrà che le due cose assieme non sono poi tanto terribili come pensa...