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venerdì 20 agosto 2010

Terme: il nuovo gestore presenta il conto!

Il 14 luglio 2009 l’amministrazione comunale rientrava in possesso dell’albergo comunale. Struttura che oggettivamente necessitava di alcuni lavori di manutenzione per poter riaprire. Sappiamo tutti come sono poi andate a finire le cose. Ancora oggi lo stabilimento è chiuso, i lavoratori sono a casa, le imprese reclamano i pagamenti dovuti, il comune non incassa nessun introito per l’affitto. Ma non finisce qui. Oltre al danno rischiamo pure la beffa. Il nuovo gestore ha chiesto infatti una sorta di “ristoro” per le spese sostenute: oltre 260mila euro.

Con una comunicazione inviata il 5 maggio, la Salute e Benessere - Casteldoria Terme chiede di “conoscere i tempi e i modi in cui codesta Amministrazione Comunale ristorerà alla Scrivente tutte le spese dovute e debende, anticipate per Vostro conto al fine di ristrutturare la vostra struttura alberghiero termale”.
Nella missiva vengono quindi elencati i soggetti che hanno lavorato o fornito materiale nel corso dell’ultimo anno, prestazioni fatte eseguire dal gestore e ancora da pagare.
Un lungo elenco con qualche sorpresa. Fatture che si riferiscono a fornitura di parquet, a interventi sull’impianto elettrico, manutenzione esterne, lavorazioni e materiali per la piscina, tinteggiatura, interventi edili vari. Molto spesso si tratta di lavori non autorizzati oppure effettuati da imprese che non figurano nella DUAAP presentata dal gestore. Ma non si tratta solo di lavori edili.
Il gestore richiede al Comune di ristorare anche le spese per la pulizia in occasione della visita dei sindaci del Consorzio Termale Sardo per € 3.480,00, per il servizio di guardiania per € 32.400,00, per gli incarichi professionali. Non risultano pervenute le fatture relative alle utenze: chi paga?

La comunicazione del gestore descrive quanto successo in questi mesi. Una descrizione surreale: lo stesso 14 luglio 2009, sebbene non sia stato stipulato il contratto e non ci sia alcuna autorizzazione da parte degli uffici, alcuni lavoratori vengono incaricati dal gestore di prestare la loro opera presso la struttura termale. Da allora è un continuo via vai di imprese e lavoratori, che effettuano lavorazioni senza che nessuno abbia presentato alcun progetto e nessuna richiesta di inizio lavori. Insomma un cantiere abusivo in una proprietà comunale. Tutto in gran segreto, visto che gli amministratori non se ne accorgono!

Il buon senso e il rispetto delle regole amministrative avrebbero invece consigliato a qualunque amministratore di fotografare la situazione di partenza. Si sarebbe dovuto partire da un dato certo e incontestabile in tutte le sedi, tribunali compresi, per proseguire con un progetto complessivo di manutenzione dell’albergo, avviando tutti i procedimenti amministrativi necessari per affidare e far eseguire i lavori. Insomma, era sufficiente “rispettare le regole”.

Oggi il gestore ci presenta un conto di oltre 260 mila euro. Chi paga tutto questo? E’ possibile “ristorare” delle spese sostenute prima della stipula di un contratto? E’ possibile “ristorare” delle spese sostenute in assenza di un progetto approvato e delle relative autorizzazioni? Oppure ristorare spese correnti e non investimenti?

Siamo finiti nel caos più completo. Dalla padella alla brace. Non sapendo che pesci pigliare, la giunta ha di recente nominato un legale per “definire le questioni connesse alla gestione della struttura termale”.
Comunque si consideri la vicenda appare chiaro che gli amministratori non sembrano in grado di sbrogliare una matassa che si aggroviglia ogni giorno di più. Servirebbe un atto di responsabilità e di rispetto per il paese. Le dimissioni del sindaco consentirebbero l'arrivo di un commissario che , senza attendere la nuova amministrazione, possa lavorare da subito per impedire ulteriori danni al Comune e agli stessi amministratori, per tornare finalmente alla legalità e alla trasparenza amministrativa.


Peppe Garau
Gruppo consiliare del Partito Democratico per Sardara

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro sig. Garau
ho letto con molta attenzione il suo articolo. Un quadro desolante da qualsiasi punto di vista lo si voglia guardare.Come cittadino di Sardara sono molto preoccupato, e purtroppo non vedo, a breve, una via di uscita.Mi ha fatto amaramente sorridere il suo invocare il Commissario.Quelli ne hanno una paura matta: se arriva il commissario,spulcia le carte, e vanno a finire tutti in galera. Quello che mi rattrista è che, tolti voi del PD, nessun'altra forza politica ha aperto bocca.

Anonimo ha detto...

Caro Sig. Garau,

Come dice il precedente commento, solo voi del PD averte aperto bocca. Avrei però una domanda: perché non avete anche sporto denunce penali?

Questo sarebbe un atteggiamento molto più interessante per un potenziale elettore..

Anonimo ha detto...

Desidero associarmi all'Anonimo; se tutto quello che scrivete è vero, perchè anzichè limitarvi a scriverlo su un giornale, oltretutto di parte, non provvedete a fare intervenire la giustizia? Cosa vi trattiene dal farlo?

Unknown ha detto...

Gentili lettori,
fortunatamente esiste questo spazio di parte dove è possibile far conoscere ai sardaresi il contenuto degli atti comunali.
Non informano sicuramente i quotidiani visto i legami stretti con la giunta. Non vado oltre.
Per quanto concerne un'eventuale denuncia penale, il sottoscritto ritiene che sia compito della minoranza denunciare politicamente i fatti. Non mi interessa fare visite in caserma come hanno fatto in passato gli attuali amministratori. Tuttavia, gli atti di cui oggi parliamo potranno in futuro essere sottoposti al vaglio degli organi competenti qualora si dovessero ravvisare danni per l'erario.
Saluti.

peppegarau