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venerdì 20 agosto 2010

RICOSTRUIRE LE TORRETTE IN LEGNO


Chi si reca in Marmilla non può non fermarsi a Barumini per visitare il nuraghe, ma c'è anche chi ne approfitta per portare i bambini al vicino parco della “Sardegna in miniatura” di Tuili, dove, tra l'altro, si trova una torretta in legno utilizzata dai visitatori come balcone da cui ammirare il paesaggio e scattare qualche fotografia.
A Tuili c'è quindi una torretta in più o meno simile alle due che erano posizionate nel parco di Santa Maria Acquas, che erano state realizzate in legno pregiato, inserite come inizio e conclusione di una lunga passeggiata, anch'essa in legno pregiato, che costeggia il canale in pietra. Ambedue erano state realizzate come abbellimento del compendio termale con un costo sicuramente non indifferente coperto con un finanziamento regionale.
Che fine hanno fatto le due torrette? Sono state smantellate e travi e legni sono stati ammonticchiati alla rinfusa all'interno dell'edificio delle terme romane. Legni e terme romane da alcuni anni sono in una condizione di completo abbandono, col legno che rischia di sformarsi e di sporcarsi in modo irreversibile per gli escrementi degli uccelli, che numerosi si rifugiano dentro il monumento in pieno degrado.
Perché le torrette sono state smantellate? Per ragioni di sicurezza? Per effettuare le necessarie manutenzioni? Come capita spesso l'Amministrazione comunale non dà alcuna informazione su quello che fa, non si sente in dovere di rispondere alle domande, né ci sono atti ufficiali che motivano una decisione che depaupera il patrimonio del Comune ed elimina un elemento di arredo urbano di pregio, che qualificava un sito importante per il nostro paese.
La vicenda potrebbe sembrare poco importante, specie se paragonata ai grandi disastri realizzati nell'area termale. In realtà presenta alcuni aspetti di rilievo. Innanzitutto mette in evidenza come di ciascun atto dell'amministrazione comunale dovrebbe restare documentazione scritta e come ogni decisione dovrebbe essere motivata. Amministrare il comune è una cosa diversa dal gestire una proprietà privata e bisogna essere nelle condizioni di spiegare come e perché si assumono le decisioni. In secondo luogo anche se una realizzazione è precedente al proprio mandato amministrativo, non dovrebbe essere demolita solo perché non incontra il favore del gusto di chi riceve il mandato di curare il bene pubblico per un periodo di tempo. Infine esiste la precisa responsabilità di non depauperare le proprietà collettive con la possibilità di risponderne di fronte alla Corte dei Conti. Una cosa pubblica, che ha un valore ambientale e anche economico, dev'essere salvaguardata e non buttata a marcire.
Che fare di questa montagna di legname pregiato? Logica vorrebbe che fosse riutilizzato per gli scopi per i quali è stato acquistato, lavorato e montato nell'area termale. Cosa si aspetta a restituirlo alla fruizione di chi si reca alle Terme?

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