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lunedì 23 aprile 2012

ALBERGO CHIUSO: ECCO I FATTI

Lunedì 16 aprile l’ATI Idroterme Sardara – Sardegna Termale ha comunicato al Comune di non voler sottoscrivere il contratto per la gestione dell’albergo termale. Sarebbe “incerta la situazione dei rapporti giuridici ed economici con i precedenti gestori ed i rispettivi dipendenti”. Il pretesto per la mancata stipula sono quindi i contenziosi con Eucalipti srl e Salute e Benessere – Casteldoria Terme spa. Circa un anno fa l’ATI aggiudicataria aveva presentato un’offerta per un canone di 180.000 + IVA, per 15 anni, avendo visto lo stabilimento e conoscendo la situazione in cui si trovava la struttura. A tutti erano noti i contenziosi con i precedenti gestori. Non si capisce dunque cosa nel frattempo abbia fatto cambiare idea all’ATI. Dopo l’aggiudicazione definitiva del settembre 2011, la società aggiudicataria ha cominciato a sollevare dubbi e perplessità di ordine giuridico e nonostante la vittoria del Comune nei confronti di Eucalipti ha proseguito in questa azione. Nel gestire la vicenda l’amministrazione comunale è stata affiancata da un legale che ha provveduto a chiarire tutti i dubbi sollevati dall’aggiudicatario. In particolare ha confermato che anche la risoluzione del contratto con Casteldoria Terme non può influire sull’aggiudicazione a favore di Sardegna Termale, come non può influire il contenzioso aperto tra Casteldoria e le ditte di Sardara per le opere realizzate e non pagate. Tutto questo rende ancora più incomprensibile l’atteggiamento dell’aggiudicatario. Sull’argomento la minoranza ha recentemente accusato l’amministrazione di non voler aprire l’albergo termale, perdendo tempo e concedendo “una proroga agli aggiudicatari da essi non richiesta”. L’amministrazione comunale ha invece incaricato un legale proprio per eliminare dubbi, incertezze e tranquillizzare l’aggiudicatario, lasciando il tempo necessario per approfondire le questioni e garantire la correttezza del modo di procedere. La minoranza propone forse di procedere in altro modo? Il gruppo Nuove Iniziative sostiene che “con l’apertura immediata dell’albergo e l’incasso del nuovo canone l’amministrazione comunale avrebbe potuto, accordandosi con le imprese non onorate, saldare definitivamente per il lavoro svolto su beni di proprietà comunale”. La minoranza dovrebbe spiegare come questo si possa fare legalmente. Quei lavori infatti non risultano formalmente commissionati dagli uffici comunali. A carico del comune non esistono affidamenti o gare d’appalto, non esistono progetti e preventivi, non esistono contratti. Ci dovrebbe spiegare quali passaggi gli uffici dovrebbero seguire per farsi carico dei debiti di Salute e Benessere – Casteldoria Terme spa. Purtroppo vengono al pettine tutti i nodi lasciati aggrovigliati dalla precedente amministrazione che è riuscita a chiudere l’albergo, a mandare i lavoratori a casa e a instaurare contenziosi interminabili con i gestori precedenti. Comunicazione_perentoria_ATI

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