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sabato 8 ottobre 2011

Amministrare con coraggio e responsabilità


Nella seduta del 28/09 scorso il Consiglio Comunale ha approvato lo stralcio dal programma triennale delle opere pubbliche 2011/2013 della realizzazione di una piscina comunale nel Parco giochi, una delle azioni baluardo dell'ex amministrazione comunale nell'ultimo scorcio di legislatura 2006-2011.
Un'opera che, a detta dell'allora Amministrazione Zucca, avrebbe dovuto apportare numerosi benefici alla comunità in termini di occupazione, flussi turistici, indotto economico. Un'opera che avrebbe, oltretutto, fornito un importante servizio sociale alla popolazione, permettendo alle famiglie impossibilitate a recarsi al mare d'estate di avere uno spazio di svago nel periodo estivo.
Un impegno che avrebbe caricato il bilancio comunale e i cittadini Sardaresi di un debito di 360.000 euro per vent'anni, una prospettiva rispetto alla quale, in fase decisionale, il responsabile del servizio finanziario del Comune di Sardara diede parere contrario, evidentemente preoccupato alla prospettiva di contrarre un ulteriore debito in un momento in cui la questione relativa ai contenziosi legati all'area termale appariva e appare tuttora problematica.
E' certo che un paese deve guardare al proprio futuro, e nel caso di Sardara molte saranno le scelte coraggiose che dovranno essere effettuate per costruire lo sviluppo e la crescita del paese, ma ognuna di queste scelte dovrà, pur guardando alto, essere intrapresa con responsabilità, responsabilità che non dovrà mai a venire a mancare da parte di chi amministra perchè la posta in gioco è sempre il benessere (o il malessere) della collettività, e i benefici (o danni) che ad essa possono essere apportati (o causati).
E sono, soprattutto, i benefici apportati alla comunità a dover essere valutati appropriatamente e con serietà, soprattutto a fronte di azioni finanziarie importanti da compiersi in un momento così delicato per gli enti locali come quello che stiamo vivendo, in cui persino i servizi essenziali sono a rischio a causa dei tagli previsti dalle varie manovre finanziarie.
Questo significa che, d'ora in avanti, ogni investimento dovrà essere ancora più di prima soppesato e valutato in ogni suo minimo aspetto, con estrema responsabilità e coscienza, proprio per evitare di togliere risorse a settori vitali per il paese.
A fronte di ciò sorprende, pertanto, la dura posizione della minoranza rispetto alla decisione di eliminare dall'elenco delle opere pubbliche da realizzare la piscina, posizione che pare l'ennesima dimostrazione dell'approssimazione e superficialità con cui l'ex maggioranza guidata da Giorgio Zucca ha amministrato Sardara dal 2006 al 2011.
Approssimazione e superficialità che hanno provocato la chiusura dell'Hotel Eucalipti per 2 anni, la drastica riduzione dei flussi turistici nell'area termale e nel paese, il crollo dei numeri legati all'indotto per le imprese sardaresi, l'interruzione dello sviluppo di Sardara per 5 anni.
E la contrazione di un mutuo di 360.000 euro per la realizzazione di una ipotetica piscina nel Parco Giochi è l'ennesima riprova della mancanza di responsabilità con cui l'amministrazione Zucca ha governato Sardara, dell'incapacità di sapere governare un processo di crescita.
Perchè non si capisce, infatti, come si possa programmare un investimento così importante in termini economici senza fare prima uno studio di fattibilità, indispensabile per l’ottimizzazione delle risorse e delle potenzialità di sviluppo di un centro sportivo di nuova realizzazione.
Non si capisce come si sia potuto programmare un investimento senza prima verificare in maniera approfondita la realtà della provincia del Medio Campidano, analizzando numericamente il bacino d’utenza né senza studiare le abitudini sociali della popolazione del territorio e la possibilità di orientarle all'utilizzo di un certo servizio.
Né, tanto meno, si ha traccia di preventivi e eventuali previsioni di entrate e di spese relative alla gestione, al personale, ecc.
Difficile pensare ad un contributo in termini di attività produttive senza questi dati essenziali, soprattutto se si pensa che il Medio Campidano già pullula di piscine (San Gavino, Lunamatrona, Guspini, Serrenti) e che i costi medi di gestione di impianti sportivi sono talmente elevati da aver messo, nell'ultimo anno, in ginocchio parecchie realtà private, proprio per la riduzione del bacino di utenza per singola struttura, che studi di mercato stimano dover raggiungere almeno le 15000 unità per coprire i costi di gestione.
In realtà non si capisce nemmeno come sarebbe dovuta essere questa piscina, visto che nel corso della seduta comunale ne sono state date almeno tre versioni diverse: piscina scoperta misto ludica-sportiva?piscina scoperta d'estate e coperta con tensostruttura d'inverno?piscina estiva solo per bambini?
L'unico dato certo, un mutuo di 360.000 euro a carico del Comune di Sardara e oltre 200.000 euro di interessi.
Del resto, anche prendendo per buona la prima ipotesi, quella di realizzare un impianto di utilizzo prettamente estivo, quale sarebbe il senso di costruire una piscina in un territorio da cui il mare è relativamente vicino?E se davvero si volesse fornire un servizio a quelle famiglie che non possono andare al mare, non sarebbe meglio, piuttosto, investire su un servizio navetta, invece di ghettizzare queste famiglie offrendo loro un palliativo di qualcosa che non possono ottenere?
Una buona amministrazione dovrebbe allargare l'accesso ai servizi, invece di offrire dei dubbi surrogati a chi, purtroppo, non può usufruirne.
Ma amministrare bene con responsabilità, si sa, non è cosa facile e di tutti, ma non dev'essere neppure un optional.
Perchè spesso, pur di creare polveroni e far la figura di quelli che “fanno sempre il proprio dovere” e si ergono a “difensori della collettività”, si preferisce alzare la voce e attaccarsi al nulla pur di opporsi a tutti i costi, senza curarsi del fatto che, come in questo caso, lo si fa a scapito degli interessi del paese.
Roberta Atzori, Consigliere Comunale, Gruppo “Sardara Cambia”

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