Apprendiamo dall’Unione Sarda di qualche settimana fa, che la minoranza consigliare, o meglio
una parte di essa, addebita al sindaco Garau e alla sua giunta il mancato introito del canone
dovuto per l’affitto della struttura termale ex Eucalipti.
E’ bene ricordare che Giuseppe Garau è
stato eletto sindaco nelle elezioni del 15 maggio scorso. Tenuto conto dei vari adempimenti,
mettiamo che la nuova giunta fosse operante a metà giugno. Mi sembra congruo accordare un
mese e mezzo ai nuovi eletti per prendere visione e venire a conoscenza delle situazione ereditata
dall’amministrazione precedente. E siamo ad agosto. Chi ha avuto esperienza amministrativa sa
che in questo mese tutto si ferma. Come pure sa che a settembre la macchina ammi
nistrativa al completo è mobilitata per la preparazione della grande sagra di Santa Maria delle
Acque. Non è che in questo lasso di tempo la questione termale sia stata dimenticata o
accantonata. Sono state studiate le carte; discussi i punti più controversi del contratto che
dovrebbe legare l’amministrazione di Sardara alla società che prenderà in gestione la struttura
comunale. Si sono insomma fatte le pulci (come è giusto che sia) al contratto che con molta
faciloneria la giunta Zucca, spinta dalle incombenti elezioni (bisognava portare a casa il risultato),
aveva frettolosamente licenziato. Bene ha fatto il sindaco Garau a mettere le questioni in mano
agli esperti per averne un parere tecnico prima di affidare la struttura termale al vincitore della
gara. Vincitore che, a quanto si vocifera, vuole vederci chiaro sui contenziosi che i vecchi
amministratori hanno scatenato con i due gestori precedenti, prima di prendersi in carico lo
stabilimento. Dove sono i ritardi? Quali mensilità sono state perse? Certo si sarebbe potuta
adottare una procedura più snella come quella che la giunta Zucca ha adoperato per la cacciata del
primo gestore; oppure quella per l’affidamento della struttura termale alla società “Casteldoria
terme”, con il bel risultato dello stabilimento chiuso ormai da tre anni e l’apertura di contenziosi
legali sia col primo che con la seconda. L’architetto Boaretto l’ultimo anno della sua gestione ha
versato alle casse del comune, se non ricordo male, 35.000 euro che moltiplicati per tre (gli anni di
chiusura) ammontano a euro 105 mila. Non sarebbe il caso di farli sborsare agli amministratori che
questo guasto hanno causato?
Luigi Melis
Nessun commento:
Posta un commento