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venerdì 2 settembre 2011

Chi vuole muovere il mondo inizi a muovere se stesso: il Patto dei Sindaci

Tra i gas serra “climalteranti” la CO2 rappresenta una componente prioritaria. La sua quantità nella terra è rimasta grosso modo stabile fino alla rivoluzione industriale. Prima di allora le attività umane, pur se inquinanti, non erano in grado di indurre nell’atmosfera significative variazioni. Negli ultimi due secoli e in particolare nell’ultimo ventennio, il consumo dei combustibili fossili e la contemporanea e sistematica distruzione delle foreste, hanno determinato un accumulo di anidride carbonica che il sistema non sembra in grado di assorbire e immobilizzare in tempi brevi. Oltre alla nota fotosintesi, sono gli oceani il più grande serbatoio di anidride carbonica in grado di dissolverla attraverso lunghi e complessi processi di degradazione che causano però l’abbassamento del ph delle acque (acidificazione) e la scomparsa delle barriere coralline. La CO2 che immettiamo oggi nell'atmosfera rischia di rimanere lì per molto tempo a differenza del vapore acqueo il cui eccesso può venir eliminato per condensazione e ritornare negli oceani in poche settimane.
L’Unione Europea ritiene di massima priorità la lotta contro i cambiamenti climatici, impegnandosi a ridurre, entro il 2020, almeno del 20% le proprie emissioni totali rispetto al 1990; è inoltre consapevole che per poter raggiungere tali obiettivi è necessario coinvolgere le autorità locali attraverso il cosiddetto Patto dei Sindaci. Si tratta di un’iniziativa per cui paesi, città e regioni si impegnano volontariamente a ridurre le proprie emissioni di CO2.
La Commissione Europea intende facilitare lo scambio di esperienze tra le unità territoriali partecipanti, sostenere i governi locali nel campo della protezione del clima e intende fornire linee-guida ed esempi di riferimento. L’obiettivo delle linee guida è quello di aiutare i Sindaci a rispettare gli impegni presi e, in particolare, a preparare entro un anno dall’adesione ufficiale, l’inventario di Base delle Emissioni (IBE). L’IBE dovrà fornire indicazioni sulle fonti di CO2 presenti sul territorio comunale soprattutto sugli edifici pubblici maggiormente energivori, permettere di individuare gli interventi più appropriati e creare le basi per l’elaborazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES). Solo i monitoraggi successivi consentiranno di sapere se il piano funziona o se è necessario prendere ulteriori provvedimenti.
Quanto finora detto costituisce la base di partenza per un progetto di lunga durata che può funzionare solo se le fondamenta sono solide. Scienza, conoscenza e tempo sono gli ingredienti fondamentali per ottenere buoni risultati e proporre al paese progetti realizzabili (perché validi), finanziabili (perché è solo aderendo al patto dei sindaci che si può accedere ad eventuali finanziamenti) ed efficaci, i cui risultati possono essere in qualsiasi momento misurati e confrontati.
Il Patto è stato già sottoscritto da più di 1200 Sindaci che credono nel coordinamento della Conferenza UE dei Sindaci per un’Energia Sostenibile in Europa, nel sostegno alle municipalità più piccole da parte dello Stato, della Regione, delle Province e credono nella promozione del progetto attraverso gli strumenti di comunicazione della Commissione con l’utilizzo di uno specifico logo sull’Energia Sostenibile per l’Europa.
Lo scorso 29 agosto il Consiglio Comunale, con l’astensione e/o la non partecipazione al voto dei Consiglieri di minoranza, ha dato mandato al Sindaco di firmare il Patto e far parte della squadra di Comuni virtuosi.
In cooperazione con la Commissione Europea e gli altri attori, Sardara organizzerà eventi specifici come ad esempio giornate dell’Energia e giornate dedicate alle città che hanno aderito al Patto.
Formazione, informazione e divulgazione costituiscono la base del progetto che si presenta alla cittadinanza, ai professionisti e agli stakeholder locali con trasparenza, serietà e semplicità con gli obiettivi di sviluppare insieme il Piano di Azione e di comunicare le opportunità e i vantaggi offerti da un uso più intelligente dell’energia. Il Patto dei Sindaci entrerà nelle scuole attraverso appositi progetti di educazione ambientale finalizzati al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile.
L’Amministrazione Comunale, dal canto suo, cercherà di diffondere il messaggio del Patto nelle sedi appropriate e di incoraggiare altri Sindaci ad aderire.
Si pensi che nel nostro Comune ci sono molti edifici nei quali il consumo di energia per il riscaldamento e l’illuminazione è altissimo (circa € 200.000,00 / annui). L’introduzione di specifici programmi ed azioni può portare ad ottimi risultati in termini di risparmio energetico, consentendo all’Amministrazione di destinare le somme risparmiate, in servizi utili e necessari al paese.
Per portare avanti queste iniziative ci si avvarrà anche delle esperienze condotte con successo in altre regioni o nazioni (Benchmarks of Excellence). Si tratta di iniziative e programmi che rappresentano un modello mondiale di attuazione con successo dei concetti di sviluppo dell’energia sostenibile nei contesti urbani.
Non si tratta di una “cambiale in bianco” ma di un progetto serio al quale hanno aderito ben 1200 Amministrazioni Comunali; un progetto che richiede una fase preparatoria di conoscenza, una di progettazione, una di realizzazione e una di monitoraggio, verifica e correzione, ove si renda necessario.
Nel 1854 a Seattle in occasione di una conferenza, un capo indiano pronunciò al Presidente degli Stati Uniti un discorso che ancora oggi può essere considerato, a mio avviso, la più moderna e attuale dichiarazione dei diritti dell’ambiente:” il mondo non l’abbiamo in eredità dai nostri padri ma in prestito dai nostri figli”.
Davide Brugnone

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