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mercoledì 1 settembre 2010

TRES LIBBRUS PO S’ISTADI SARDARESA

Si è conclusa la rassegna "tres libbrus po s'istadi sardaresa" promossa dalla Pro Loco di Sardara nel cuore del bel centro storico così caro ai sardaresi.
Le presentazioni dei tre libri in sardo: Tres cummèdias sardas/Crònaca de una morti annuntziada (libro di G.G. Màrquez tradotto in sardo)/Sa losa de Osana, sono stati un ottimo successo di pubblico, tenuto anche conto del genere di manifestazione che non attrae mai orde di spettatori.
E' stata l'occasione per porre noi stessi al centro del nostro mondo attraverso letteratura e lìngua sarda troppo spesso dimenticate, tanto da essere quest’ultima ormai a rischio di estinzione.
Si è mostrato che i sardi sanno produrre non solo ottimi binu, pani, casu e sartitzu ma anche cultura che non è solo imitazione (spesso anche di ottima fattura, ma sempre imitazione), della cultura altrui. Basta scorrere l'elenco delle rassegne che animano feste ed eventi dei paesi dove il più delle volte non si cerca neanche di dar loro un tocco di originalità o di sardità: prese di peso e copiate nel più piccolo dei dettagli.
Si è anche detto che a tutt'oggi se i sardi sono ancora “pocos locos e malunidos” dipende molto da un sistema scolastico di educazione estraneo al territorio e che quasi a tutti i livelli nega la nostra specificità culturale fatta soprattutto di lingua e storia. Solo questi ultimi elementi possono portare alla formazione di una coscienza che ribalti quel brutto, ma purtroppo reale, luogo comune. Malgrado le leggi, non si vedono ancora concrete e decise inversioni di tendenza da parte di un'istituzione che in passato proibiva a suon di schiaffi e multe la nostra lingua, determinando verso di essa un senso di vergogna e repulsione che ha finito con il farci vergognare di noi stessi in quanto sardi. Il complesso di inferiorità culturale che ne è derivato e che in parte ci ha castrato anche politicamente forse può spiegare molto del nostro malessere economico.
La cosa non è di poco conto perchè senza coscienza di appartenenza continueremo ad essere sopraffatti culturalmente e quindi economicamente da un mondo sempre più globalizzato e dal quale saremo inghiottiti senza alcuna possibilità di appello, noi, ma soprattutto i nostri figli che continueranno l'esodo verso luoghi sempre più lontani lasciando il vuoto nella terra e nei cuori dei genitori che li hanno generati.
Naturalmente aspettiamo che la politica si svegli.
LE PRESENTAZIONI SONO STATE REGISTRATE E POSTE IN YOU TUBE/SITO BIBLIOTECA SAN GAVINO MONREALE
http://www.bibliotecadisangavino.net
Giampaolo Pisu

1 commento:

Anonimo ha detto...

Po chini bolit ligi sa lìtera in sardu:

www.ivomurgia.splinder.com

Giampàulu Pisu