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domenica 6 maggio 2012

Intervento al convegno “Dalla Sardegna al Ciad” – Sardara, 27 aprile 2012

Buonasera a tutti Ringrazio i presenti per essere intervenuti al seminario conclusivo del progetto “Agricoltura e sviluppo partecipativo nella comunità agro-zootecnica di Bongor”, nel Ciad. Rivolgo un caro saluto alle Autorità presenti: il dott. Secchi, direttore del servizio affari internazionali e comunitari presso la presidenza della RAS, sua Eccellenza Monsignor Dettori, Don Pittau, Don Vincenzo, l’On. Giuseppe Cuccu, dr. Crotti, funzionario della RAS. Un particolare ringraziamento all’Associazione Piccoli Progetti Possibili ONLUS, qui rappresentato dal prof. Celeste Loi, e dalla sig.ra Carla Serpi, che hanno curato il progetto e coordinato le attività svolte con il Comune di Sardara. Siamo arrivati alla fine di un percorso intrapreso dalla precedente amministrazione comunale, che ha creduto fortemente nell’iniziativa, in qualità di soggetto capofila del progetto. Il convegno di oggi vuole presentare ad una platea più vasta le attività svolte nell’ambito del progetto finanziato dalla L.R. 19/96 e le iniziative che fanno capo alla LUEAZ (Libera Università Agro-Zootecnica di Bongor). L’occasione è buona anche per dare un forte impulso alla sensibilizzazione nel territorio del Medio Campidano sulle problematiche della cooperazione allo sviluppo in generale e in particolare del progetto Bongor, con tutte le diverse implicazioni economiche, sociali, etiche e culturali. Il progetto è, secondo noi, un esempio di concreto sostegno alle politiche europee di prossimità, ma anche un esempio tangibile della “Cultura della pace e della solidarietà tra i popoli”. In tal senso il paese di Sardara ha dimostrato la propria vicinanza ai problemi dell’Africa accogliendo a braccia aperte i rifugiati delle guerre civili dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, con una festosa accoglienza fatta all’Oratorio, e organizzata in collaborazione tra la Caritas e l’amministrazione comunale. Mi preme dire tre cose che questo progetto ci ha insegnato:
1. l’importanza del “fare sistema”, mettendo insieme enti locali, associazioni no-profit e università, tutte espressioni della nostra società civile organizzata per aiutare i meno fortunati di noi; 
2. il vero aiuto concreto si fa “a casa loro”, sostenendo uno sviluppo endogeno, basato sulle loro risorse interne (ambiente e valorizzazione delle risorse naturali) e non uno sviluppo esogeno proveniente e dipendente dall’esterno; 
3. l’investimento più durevole: è probabilmente quello sul capitale umano (trasferimento di competenze). A nome della cittadinanza ringrazio quindi la RAS, l’Associazione Piccolo Progetti Possibili e idealmente Bongor per averci fatto partecipi di questa esperienza. 
Peppe Garau Sindaco di Sardara

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