Buonasera a tutti
Ringrazio i presenti per essere intervenuti al seminario conclusivo
del progetto “Agricoltura e sviluppo partecipativo nella comunità
agro-zootecnica di Bongor”, nel Ciad.
Rivolgo un caro saluto alle Autorità presenti:
il dott. Secchi, direttore del servizio affari internazionali e
comunitari presso la presidenza della RAS, sua Eccellenza Monsignor
Dettori, Don Pittau, Don Vincenzo, l’On. Giuseppe Cuccu, dr. Crotti,
funzionario della RAS.
Un particolare ringraziamento all’Associazione Piccoli Progetti
Possibili ONLUS, qui rappresentato dal prof. Celeste Loi, e dalla
sig.ra Carla Serpi, che hanno curato il progetto e coordinato le
attività svolte con il Comune di Sardara.
Siamo arrivati alla fine di un percorso intrapreso dalla precedente
amministrazione comunale, che ha creduto fortemente nell’iniziativa,
in qualità di soggetto capofila del progetto.
Il convegno di oggi vuole presentare ad una platea più vasta le
attività svolte nell’ambito del progetto finanziato dalla L.R. 19/96 e
le iniziative che fanno capo alla LUEAZ (Libera Università
Agro-Zootecnica di Bongor). L’occasione è buona anche per dare un
forte impulso alla sensibilizzazione nel territorio del Medio
Campidano sulle problematiche della cooperazione allo sviluppo in
generale e in particolare del progetto Bongor, con tutte le diverse
implicazioni economiche, sociali, etiche e culturali.
Il progetto è, secondo noi, un esempio di concreto sostegno alle
politiche europee di prossimità, ma anche un esempio tangibile della
“Cultura della pace e della solidarietà tra i popoli”.
In tal senso il paese di Sardara ha dimostrato la propria vicinanza ai
problemi dell’Africa accogliendo a braccia aperte i rifugiati delle
guerre civili dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, con una
festosa accoglienza fatta all’Oratorio, e organizzata in
collaborazione tra la Caritas e l’amministrazione comunale.
Mi preme dire tre cose che questo progetto ci ha insegnato:
1. l’importanza del “fare sistema”, mettendo insieme enti locali,
associazioni no-profit e università, tutte espressioni della nostra
società civile organizzata per aiutare i meno fortunati di noi;
2. il vero aiuto concreto si fa “a casa loro”, sostenendo uno sviluppo
endogeno, basato sulle loro risorse interne (ambiente e valorizzazione
delle risorse naturali) e non uno sviluppo esogeno proveniente e
dipendente dall’esterno;
3. l’investimento più durevole: è probabilmente quello sul capitale
umano (trasferimento di competenze).
A nome della cittadinanza ringrazio quindi la RAS, l’Associazione
Piccolo Progetti Possibili e idealmente Bongor per averci fatto
partecipi di questa esperienza.
Peppe Garau
Sindaco di Sardara
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