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giovedì 17 febbraio 2011

Considerazioni

Si avvicinano le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale. In questi ultimi mesi sono emersi ulteriori elementi che attestano con chiarezza, se ancora ce ne fosse bisogno, il fallimento amministrativo del centro destra locale. La chiusura dell'albergo termale e la disastrosa gestione legata alla potenziale riapertura rappresentano infatti l'emblema dell'incapacità e della negligenza che purtroppo il paese pagherà a caro prezzo. Tutti i nodi ormai stanno arrivando al pettine e confermano l'esigenza di proseguire nella battaglia incentrata sul ripristino della legalità e della trasparenza che il partito democratico ha condotto con coraggio negli ultimi anni.
E' di alcuni giorni infatti la relazione a firma del responsabile dell'ufficio tecnico che fa luce sull'andamento dei lavori effettuati nel complesso termale. Un quadro desolante in cui si certifica l'avvenuta presenza di cantieri abusivi in una proprietà pubblica, lavori sostanzialmente eseguiti senza autorizzazioni e non retribuiti. In base alla documentazione inoltre la nuova gestione risulterebbe inadempiente rispetto agli obblighi contrattuali aprendo la strada ad un nuovo contenzioso dagli esiti imprevedibili. Ed allora chi pagherà gli artigiani e le imprese che hanno eseguito le opere? Chi pagherà la custodia? Può una amministrazione responsabile dirsi all'oscuro di tutto ciò nel momento in cui le imprese fanno riferimento ad un controllo amministrativo e politico dei lavori e il sindaco detiene le deleghe al termalismo? Perché non si è intervenuti a tempo debito quando il P.D. evidenziava queste gravi anomalie? Ed ancora, questa disastrosa condotta quanto costerà ai Sardaresi?
Dinanzi ad interrogativi così pressanti, che potrebbero risultare devastanti per le casse comunali, l'irresponsabile maggioranza nel bilancio comunale previsionale ha votato in consiglio comunale per la contrazione di un mutuo di 360.000 da destinare ad una piscina comunale. Il tutto senza studio di fattibilità, senza che la stessa compaia nella programmazione triennale delle opere pubbliche ma con la chiara volontà di vendere fumo in previsione della imminente campagna elettorale. La prossima amministrazione si ritroverà pertanto con le casse desolatamente vuote a cui si aggiungeranno dei sostanziosi tagli di risorse dal governo nazionale e da quello regionale. Un eredità pesantissima che determinerà l'esigenza di sacrifici e grande senso di responsabilità .
Occorrerà inoltre ricostruire il tessuto sociale e culturale del paese gravemente deteriorato da un autoritarismo e da un arroganza che si è ripercossa sulla normale convivenza civile e democratica creando profonde divisioni. Si dovrà ripartire da scelte da prendere anche con la partecipazione attiva dei cittadini, ridando valore ad un Consiglio comunale oggi completamente svilito ed trasformato in strumento di mera ratifica di scelte prese nel chiuso della giunta comunale. Soprattutto bisognerà attivare tutti quegli strumenti di partecipazione democratica e popolare adatti al coinvolgimento dei cittadini nelle scelte più importanti per la comunità. Non dovrà più accadere che si modifichi l'utilizzazione delle aree edificabili senza una discussione democratica e senza un'informazione chiara dei cittadini. Come non dovrà essere possibile decidere in pochi di vendere un'area pregiata per costruire un albergo.
La più che probabile riduzione del numero dei consiglieri comunali, che passeranno dagli attuali 16 oltre il sindaco (11 per la maggioranza e 5 per la minoranza) agli imminenti 12 oltre il sindaco (8 per la maggioranza e 4 per la minoranza) con un esecutivo di 3 componenti contro gli attuali 6 imporrà al P.D. ed ai futuri alleati una seria riflessione, che riesca a coniugare l'esigenza di una giusta rappresentatività con una riduzione consistente degli spazi utili. Nodi che dovranno interfacciarsi inoltre con la necessità di costruire un gruppo unito e coeso improntato sulla piena collegialità delle scelte. Il P.D pur consapevole delle difficoltà che si troverà ad affrontare ritiene utile aprire una fase nuova per il paese. Si tratta di una scelta coraggiosa, frutto di una seria riflessione scaturita da una ritrovata unità interna, che guarda al futuro con l'intenzione di superare gli errori del passato. L'individuazione delle donne e degli uomini per amministrare il nostro comune dovrebbe avvenire in modo da avviare questa fase nuova e con criteri che andranno certamente condivisi anche con i futuri alleati con l'auspicio di trovare le giuste soluzioni a salvaguardia dell'interesse generale del paese. Con questi presupposti proseguiremo a dialogare con il solo e unico obiettivo di costruire una vera alternativa al fallimentare centro destra, che abbia la possibilità di lavorare a medio lungo termine per il bene di Sardara e dei Sardaresi.
A.C.

1 commento:

Sardus ha detto...

...ma, il Bocciodromo Comunale chi lo stà pagando? e, le trivellazioni per trovare l'acqua calda? bisogna farsi un esame di coscienza, i soldi pubblici bisogna amministrarli BENE! da ambo i lati, DESTRA! e SINISTRA! Chi non ha peccato scagli la prima pietra.