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mercoledì 27 giugno 2012

Lettera del Presidente dell' U.P.S. Roberto Deriu all'Onorevole Vargiu

Caro Onorevole, come hai ben ricordato, l’Unione Province Sarde, durante la campagna referendaria per le consultazioni del 6 maggio scorso, ha voluto confrontarsi apertamente con il Movimento Referendario perché ha ritenuto e ritiene indispensabile una riflessione meticolosa e profonda, a più voci, sul tema delle riforme. Cogliamo nel tuo invito una grande positività ed il riconoscimento della lealtà e della coerenza mostrata dall’Unione Province Sarde in questi mesi. La stessa coerenza ci porta a dire che le nostre posizioni non sono cambiate: gli interessi dei cittadini si perseguono se si rimane all’interno delle regole e della legalità. Lealmente ripetiamo che non potremo accettare nessuna deviazione da questo principio e che non rinunceremo ad ottenere il giudizio di merito, che ancora non c’è stato, sulle tante violazioni alla Costituzione e allo Statuto speciale contenute nei decreti presidenziali di indizione dei referendum ed ora presenti anche nella legge approvata dal Consiglio Regionale. La posizione dell’UPS, infatti, più volte ribadita in questi mesi e più volte sottolineata nei nostri interventi è imperniata sulla necessità di individuare nella legalità e nella legittimità i paletti entro i quali il percorso di riforma va inserito. Ciò per poter arrivare ad una riforma del sistema autonomistico vera e compiuta, non solo accennata o annunciata. Per questo riteniamo indispensabile, proprio perché rappresentanti delle istituzioni prima che esponenti politici, che la riflessione si apra con l’analisi dei principi e delle regole entro le quali ci si può muovere, ovvero di come, rispettandole, possano essere modificate. Così come reputiamo fondamentale arrivare al confronto e al dialogo con la consapevolezza di quale realtà si voglia modificare, di quali istituzioni e del perché si vogliano sostituire, di quali siano i bisogni e le volontà delle comunità, quali le aspettative dei cittadini e quali gli obiettivi da cogliere. Occorre un’analisi seria, profonda. Condivisa e capillare. Nella quale impegnare tutte le forze possibili e alla quale predisporsi con la massima apertura possibile, per non incorrere nell’ equivoco di voler arrivare ad una valutazione vicina alle proprie idee ma distante dalla società. Crediamo infatti dannoso proseguire in un percorso che sembra avere come unico scopo quello di occupare il tempo non per poter riflettere ma solo per far intendere che si è impegnati: in questo momento di grandissima crisi, sociale ed economica, prima che politica, i tempi morti, gli sprechi sono la peggior risposta che una classe dirigente può dare ai cittadini. Occorre una presa di coscienza completa, che superando l’inconsistenza delle semplici dichiarazioni porti ad una proposta di riforma della nostra architettura istituzionale. Come Unione delle Province Sarde più volte abbiamo deliberato in questi ultimi mesi sulle necessità di arrivare alla riforma: i tempi che viviamo la impongono. Così come abbiamo più volte deliberato che nessuna riforma potrà essere possibile senza il dialogo ed il confronto. Per questo abbiamo dato la nostra disponibilità, come associazione di Enti Locali, perché si iniziasse questo dialogo. Ed abbiamo chiesto che venissero pienamente coinvolti sia il Consiglio della Autonomie Locali, le cui prerogative in merito sono evidenti, sia le altre rappresentanze organizzate dei cittadini e sia i cittadini stessi. Il “nuovo modello di Sardegna” è possibile. Ne siamo convinti anche noi dell’Unione Province Sarde. Per questo accogliamo il tuo invito a partecipare al dibattito sul ruolo della Costituente, fiduciosi che la nostra posizione, di inflessibile rispetto della legalità, possa essere utile per la formulazione di una proposta di cambiamento. Roberto Deriu Presidente Unione Province Sarde Fonte:www.provincia.mediocampidano.it

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